IL DENARO

5 luglio 2003

 

Accordo con la Biblioteca Alessandrina

 

di Benedetta de Falco

 

Siglato un accordo tra la “Fondazione Laboratorio Mediterraneo” e la nuova Biblioteca Alessandrina per dare un impulso ad uno degli obiettivi principali perseguiti con la realizzazione della cosiddetta “Quarta Piramide”, e cioè la promozione della tutela e della diffusione del libro nell’area mediterranea. Il presidente della Fondazione, Michele Capasso, in visita in Egitto, ha sottoscritto con il direttore della Biblioteca Alessandrina Ismail Seragueldin un protocollo di cooperazione permanente che prevede, tra l’altro, lo svolgimento ogni due anni del Premio Mediterraneo in Egitto (il primo candidato autorevole sarà il Premio Nobel per la letteratura Naguib Mahfuz), la realizzazione di una “Enciclopedia del Mediterraneo”, la pubblicazione di libri, monografie e riviste in collaborazione con il “Centro Ricerche Mediterraneo e di Alessandria”, costituito presso la Biblioteca. Il programma prevede anche lo svolgimento di un “Forum Euromed” sul tema “La città mediterranea: patrimonio culturale e sviluppo sostenibile”. Capasso ha inoltre avuto contatti con l’Ambasciatore d’Italia al Cairo, Antonio Badini, per concordare iniziative da attuare nell’ “Anno Italia-Egitto” (le cui manifestazioni dovrebbero aprirsi nelle prossime settimane) e l’apertura di una sede dell’Accademia del Mediterraneo (presieduta dallo stesso Capasso) presso la sezione archeologica dell’Ambasciata italiana. Altri contatti Capasso li ha avuti con il rettore della Facoltà di Belle Arti professor Maghdi Mussa, con il quale ha concordato la collaborazione e la partecipazione della Facoltà alla rete di università euromediterraneeAlmamed” per lo sviluppo di videoconferenze con università europee e di una sezione euromediterranea della “Biennale di architettura” programmata ad Alessandria. Nelle attività degli anni 2003-2004 previste da un memorandum tra la Fondazione Laboratorio Mediterraneo e il Centro Ricerche Mediterraneo di Alessandria è anche prevista la pubblicazione in due lingue (arabo e inglese) del primo volume di una serie sulla cultura euromediterranea intitolata “Lo specchio del mare Mediterraneo” e la pubblicazione da parte del Centro di un giornale semestrale, Euromedinfo. Il Denaro intervista Michele Capasso, presidente della Fondazione Laboratorio Mediterraneo.



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In quale contesto si iscrivono gli accordi sottoscritti nei giorni scorsi in Egitto?

In quello del dialogo tra culture e civiltà che è il fondamento per la risoluzione dei complessi problemi che oggi si presentano sempre più insistenti ed a tutti livelli nell’area euromediterranea e nel mondo. L’Anno “Italia—Egitto” è un segno ed un’occasione per rendere più vivo ed attivo tale dialogo, tenuto conto che l’Egitto ha rappresentato nel tempo una successione di grandi culture sintetiche dove si sono incontrate, fuse e sviluppate le tendenze che hanno dominato la spiritualità mediterranea.

 
Qual è il ruolo dell’Italia?

L’Italia rappresenta la più diretta erede della grande sintesi greco-romana che ha diffuso nel mondo l’Impero Romano. L’Anno “Italia-Egitto” può essere l’occasione per realizzare, congiuntamente da parte dell’Italia e dell’Egitto, alcune iniziative che costituiscano una significativa espressione di queste tradizioni complementari e intrecciate. La Fondazione Laboratorio Mediterraneo — con l’Accademia del Mediterraneo-Maison de la Méditerranée — rispondendo ai suoi fini specifici (la promozione del dialogo tra società e culture euromediterranee, intendendo con ciò quelle che attualmente nello spazio euromediterraneo continuano a svolgere le istanze morali, culturali e sociali che si sono formate nel tempo nelle tradizioni dei popoli che hanno creato le culture mediterranee strettamente convergenti) e agli impegni assunti con l’accordo di cooperazione permanente stipulato il 26 giugno 2003 con la Bibliotheca Alexandrina, realizzerà, durante l’Anno “Italia—Egitto” e, in generale, nel periodo 2003-2005, molteplici iniziative.

 

Come l’Inno del Mediterraneo?

E’ un atto dal grande significato simbolico. Il 21 luglio 2003 si svolgerà il Concerto alle Piramidi del Maestro Muti e stiamo lavorando con il Maestro affinchè si dia un segno solenne dell’Unità di spirito mediterranea facendo precedere la rappresentazione dall’“inno del Mediterraneo”. Scritto dal Maestro Marco Betta, selezionato da una Commissione euromediterranea ed approvato particolarmente dai Paesi Arabi, l’inno è l’espressione dello spirito e della intenzione unitari dei Popoli mediterranei. La Fondazione Laboratorio Mediterraneo, in quasi 10 anni di paziente lavoro, è riuscita a far adottare questo “Inno” solo in musica: la sua rappresentazione ufficiale in Egitto, nella Riva Sud ed all’inizio del Semestre di Presidenza Italiana dell’UE e dell’Anno “Italia-Egitto”, assume un rilevante valore simbolico.

 

Qual è l’importanza degli accordi sottoscritti al Cairo?

E’ il coronamento di quasi 7 anni di lavoro ed il riconoscimento alla nostra istituzione di un ruolo di estrema importanza per promuovere non solo cultura ma, specialmente, la dimensione positiva di “rete” intesa come valorizzazione delle differenze e promozione dei diritti e della pace.