IL MATTINO
7 maggio 2005
«Sviluppo,
decisivo il Mediterraneo»
Insieme per
valorizzare le potenzialità del Mediterraneo. Dai governatori del Sud una presa
di posizione netta: soltanto unificando gli sforzi (a livello locale,
nazionale, europeo) sarà possibile recuperare i valori storici, politici,
culturali che fecero del ”mare nostro” la culla ideale della civiltà
occidentale. E dalla prima giornata del forum promosso dalla Regione Campania,
ieri mattina nella cornice di Castel dell’Ovo, sono arrivate le prime adesioni
e, soprattutto, le prime risposte operative. Intanto dal governo centrale il
viceministro per le Attività produttive, Adolfo Urso (nella foto), si è
dichiarato «pronto a collaborare in pieno spirito istituzionale con il
coordinamento delle regioni meridionali», pur precisando che «il Mezzogiorno ha
bisogno di tutto, tranne che di una Lega del Sud». Superare le divisioni
nazionali, culturali e religiose, cercando una politica estera comune. Questa
la strada indicata dal presidente della Fieg, Boris Biancheri, dal politologo
Edward Luttwak, dai membri del Comitato scientifico della Fondazione
Laboratorio Mediterraneo, John Esposito e Fabio Petito. Una strada che si
presenta comunque in salita. Dall’analisi della situazione geopolitica attuale emerge
un quadro generale nel quale il confronto tra differenti strategie e interessi
si trasforma in un ostacolo allo sviluppo politico, sociale, economico. E la
modernità ha approfondito, invece di ridurre, le differenze rispetto a uno o
due secoli or sono. Opportunità che interessano in modo particolare le Regioni
del Mezzogiorno d’Italia: Bassolino e gli altri presidenti di Regioni
meridionali (sono attesi Marrazzo, Vendola e Soru) si confronteranno stamane su
questi aspetti, nel corso della sessione conclusiva dei lavori del forum.