IL DENARO
16-02-2006
«Energheia»: a Napoli la
rete dell’energia
Parte da Napoli una rete Mediterranea di cooperazione sull'energia
pulita. Il capoluogo campano punterà i riflettori sulle fonti rinnovabili e
sulle tecnologie innovative per l'ambiente dal 23 al 25 febbraio, alla Mostra
d'Oltremare di Napoli.
Con la partecipazione di aziende, università, centri
di ricerca ed enti territoriali, i promotori, Geotekna
e Teknaenergy, insieme con Asamed,
Ayw, Anev , Ises e Legambiente, presenteranno
la prima manifestazione internazionale sull'energia il cui obiettivo è creare
"Energheia", un polo della informazione e
della conoscenza. Il progetto consiste nel realizzare, con le più moderne
tecnologie di comunicazione, una rete con la quale diffondere informazione,
formazione e conoscenza. Una "porta" di collegamento tra
Inoltre Ayw e Geoeco
illustreranno le tecnologie innovative per l'ambiente, fondamentali per la
protezione del territorio, la gestione delle acque superficiali e profonde e la
produzione di energia dai rifiuti. Nel corso della
presentazione,il presidente dell'Ordine dei
giornalisti della Campania, Ermanno Corsi, il presidente della Fondazione
Mediterraneo, Michele Capasso, il vicedirettore Esteri Ansa-Ansamed,
Giulio Pecora e Ettore del Giudice dell'Università partenopea Federico II,
hanno ricordato che "
"In tal senso, si può fare molto - spiegano i partecipanti alla
presentazione della mostra internazionale - affinché si attui un nuovo modello
di comunicazione per l'energia e l' ambiente nei Paesi
del Mediterraneo.
La regione Campania, insieme con le altre regioni meridionali ha raggiunto la
dimensione di un grande mercato per il settore
dell'ambiente e della energia : ora,grazie ai finanziamenti europei, ha
potenzialità di acquisto tali da prevalere sull'intero mercato nazionale".
La “tre giorni”, sotto il patrocinio della Iatt (Italian association for trenchless technology), è attuata in collaborazione con il Ministero
dell'Ambiente, l'assessorato all'agricoltura della Regione Campania, l'ordine dei
Geologi, il Conaf,