IL MATTINO

03/03/2007

 

IL PREMIO MEDITERRANEO

Nucleare, l’appello di Ebadi

 

Donatella Trotta



Vive a Teheran con il marito e le loro due figlie. Parla solo il persiano. Ma è diventata un personaggio mediatico internazionale, da quando le è stato conferito il premio Nobel per la pace il 10 dicembre 2003 (prima iraniana e prima donna musulmana tra le undici che hanno ricevuto l’ambìto riconoscimento), mettendo così in luce un significativo percorso di impegno schierato in favore dei diritti civili. Soprattutto dalla parte delle donne e dei bambini: per i quali ha fondato un’associazione per la tutela dei diritti dell’infanzia di cui è ancora dirigente. Shirin Ebadi sarà lunedì a Napoli, dove ritirerà (ore 17, nella Sala Vesuvio della Fondazione Mediterraneo in via Depretis 130) il Premio Mediterraneo di Pace, assegnato per il 2007 anche allo scrittore egiziano Alaa El Aswany (ospite d’onore all’inaugurazione, il 16 marzo, di Galassia Gutenberg). Ma Shirin Ebadi, classe 1947, magistrato, avvocato (dal 1992, quando fu autorizzata da aprire uno studio proprio) sensibile ai casi di liberali e dissidenti entrati in conflitto con il sistema giudiziario iraniano, nonché docente all’università di Teheran, è avvezza ai primati: laureata in giurisprudenza, un dottorato in diritto privato, presidente di una sezione del tribunale di Teheran dal 1975 al ’79, è stata la prima donna giudice nell’Iran pre-rivoluzione del 1979, poi costretta ad abbandonare la magistratura dopo l’avvento di Khomeini. Sostenitrice nel 1997 del presidente riformista Mohammad Khatami, nel 2000, per le sue posizioni contro la repressione antistudentesca e a favore del processo di democratizzazione del Paese, Ebadi ha subìto anche la sospensione dalla sua attività di avvocato, l’arresto e quasi un mese di carcere. Sarà quindi ascoltata con grande interesse, lunedì, la sua testimonianza su «Il ruolo delle donne nel processo democratico dei Paesi islamici», che il Nobel ha preparato unitamente ad un appello per la pace in Iran che fa riferimento al problema nucleare al centro del dibattito internazionale.