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GALASSIA GUTENBERG: DIALOGO EUROMED E' UNA QUESTIONE ETICA

(ANSAMED) - NAPOLI, 25 FEB - Perché dobbiamo ascoltarci? E' questa la domanda alla base del dialogo tra sponda nord e sponda sud del Mediterraneo, secondo Abderrhamane Djelfaoui, scrittore e regista algerino intervenuto alla conferenza 'Letteratura e informazione', che ha aperto la XVI edizione di Galassia Gutenberg, la fiera del libro quest'anno dedicato al Mediterraneo. Il dialogo, secondo Djelfaoui, "uomo degli anni '50 cresciuto tra l'orrore del terrorismo, i Western americani e i film di Elia Kazan", è una questione etica e filosofica. Un filosofo, Sant'Agostino, figlio di contadini berberi, e pilastro della religione cristiana, è la figura più emblematica, secondo lo scrittore algerino, della possibilità che si crei un vero dialogo tra mondo arabo e mondo occidentale. "Oltre l'orrore del terrorismo, oltre la tragedia di un Paese, l'Algeria, che ha ritrovato la sua identità solo in tempi relativamente recenti, c'é da essere ottimisti, perché il Mediterraneo è piccolo e i punti di contatto sono tanti". Tanti e diversi gli elementi in comune. Dai più immediati, come il traffico caotico di città come Algeri e Roma, ai più sottili come il senso di smarrimento e oppressione causato dal fenomeno terroristico, in Algeria, e dalla mafia, in Italia, testimoniato dalle accese discussioni suscitate negli anni '70 alla Cineteca di Algeri dal film 'Mani sulla citta" di Francesco Rosi. "Pur essendo un film italiano - racconta Djelfaoui - gli algerini hanno capito che le problematiche erano simili". Ma capire le somiglianze non è ancora abbastanza per attivare un processo di comprensione reciproca tra mondo arabo e occidentale, avverte lo scrittore algerino. "E' soprattutto necessario - dice - mettere in discussione sé stessi. Non si può comunicare con l'altro da sé senza prima raccontare a sé stessi e agli altri alcune verità su di sé e questo fa del dialogo e della comunicazione, innanzitutto un problema etico". (ANSAMED). KTY
25/02/2005 14:29

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