Dott. Cándido Méndez
Vice Presidente della Confederazione Europea dei
Sindacati
Segretario Generale della Unión General Trabajadores
Grazie. Signor Presidente, signore e signori, è per me un
compito gradito rappresentare la Confederazione Europea dei Sindacati in questo
II Forum Civile Euromed.
Il movimento sindacale europeo ha chiesto per molto tempo la
creazione di una grande area economica, sociale e politica, un quadro di mutua
intesa nel Mediterraneo, partendo dalla convinzione che se ne avrebbero
benefici per tutti: per i cittadini, i lavoratori, le imprese e le relazioni
tra i governi.
Un quadro di mutue intese favorisce il commercio e gli
investimenti fautori di occupazione, facilita le relazioni lavorative e
migliora la situazione dei lavoratori. Implica soprattutto una risposta
politica ai problemi attuali, basati sulla pace e sulla buona volontà delle
nazioni.
Abbiamo alle spalle una lunga storia e sappiamo bene che i
conflitti e la pretesa di dominazione non hanno dato, alla lunga, buoni
risultati. La strategia di cooperazione euromediterranea deve essere, in
definitiva, l'inizio di un nuovo stile e di una nuova epoca nell'ambito di
relazioni molto antiche. Per questi motivi la Confederazione Europea dei
Sindacati ha appoggiato calorosamente la Dichiarazione di Barcellona, in quanto
stabilisce un quadro di cooperazione multilaterale, basato su principi da noi
ritenuti fondamentali quali il rafforzamento della democrazia, lo sviluppo
sociale ed economico sostenuto ed equilibrato, la lotta alla povertà ed il
miglioramento della mutua comprensione tra i popoli del Mediterraneo.
È stata espressa una chiara volontà politica di progredire
nella causa della pace e della giustizia; le riunioni che si sono fatte
successivamente hanno riaffermato chiaramente questo principio. Devo però anche
segnalare che, secondo il movimento sindacale, quella volontà politica non si è
ancora tradotta in sufficienti passi avanti nell'ambito del sociale. Desidero
perciò appellarmi a questo II Forum Civile affinché si prenda in considerazione
questa richiesta: la creazione, come obiettivo a lungo termine, di un'area di
libero scambio è positiva se si traduce in benefici per i cittadini; al
contrario, favorire la modernizzazione del commercio e dell'industria senza
realizzare al tempo stesso miglioramenti sostanziali in materia di occupazione,
condizioni lavorative e qualità di vita, può portare alla frustrazione, al
disincanto e all'aumento della disuguaglianza sociale.
In definitiva, signore e signori, dobbiamo essere d'accordo
sulla necessità di dare un impulso a questo movimento a favore dell'area di
cooperazione nel bacino del Mediterraneo, ponendo l'accento sugli aspetti
sociali. Si tratta di un'azione strategica dell'insieme dell'Unione
Europea, che per la sua riuscita ed efficacia richiede uno sforzo molto maggiore
di quello dei soli Paesi costieri.
Credo che l'alto patronato del Presidente della Repubblica
Italiana a questo Forum è la chiara espressione di questa volontà politica.
Desidero quindi ripetere le richieste di fondo della Confederazione Europea dei
Sindacati a questo proposito, che possono riassumersi in quattro punti
· promuovere una crescita economica ecologicamente
sostenuta e compatibile, come requisito indispensabile per creare nuova
occupazione e migliorare la condizione di vita dei lavoratori e delle
lavoratrici;
· lo spazio sociale euromediterraneo deve comprendere i
temi fondamentali dell'impiego: i diritti individuali dei lavoratori, tra i
quali la stabilità del lavoro, la formazione professionale continua dei
lavoratori e dei datori di lavoro, la piena esistenza e lo sviluppo dei diritti
collettivi dei lavoratori, così come quelli relativi alla libertà sindacale, lo
sviluppo della negoziazione collettiva e la piena uguaglianza tra uomini e
donne in materia di lavoro e di condizioni lavorative;
· uno sforzo congiunto per migliorare la situazione
degli immigranti in Europa. La causa principale dell'emigrazione è
l'insufficiente sviluppo economico nei paesi d'origine degli emigranti.
Promuovere la creazione di posti di lavoro nelle zone di forte disoccupazione
contribuirà sostanzialmente a dare una soluzione giusta a questo problema.
D'altra parte la legislazione deve applicarsi con severità a chi, in tale
contesto, pratica il commercio illegale. In ogni caso l'impegno essenziale
della politica di cooperazione deve assicurare che gli immigranti, qualsiasi
sia la loro situazione giuridica, ricevano un giusto trattamento e la garanzia
di un pieno rispetto dei diritti umani;
· la necessità che la cooperazione euromediterranea si
sviluppi con la piena partecipazione degli interlocutori sociali. Lavoratori e
datori di lavoro devono essere protagonisti di questo processo. È
imprescindibile utilizzare al massimo l'esperienza dei sindacati per ottenere
una maggiore efficacia, poiché il sostegno dei lavoratori è fondamentale.
Inoltre, il dialogo sociale può contribuire a conseguire una maggiore
decentralizzazione della cooperazione, il che è un obiettivo auspicabile.
Questo II Forum Civile Euromed darà un contributo molto
positivo al rafforzamento dell'idea che associarsi al movimento sindacale, a
tutti i livelli della politica comune, contribuirebbe alla maggior efficacia
degli obiettivi designati.
Desidero terminare dicendo che la cooperazione tra i popoli
deve sempre avere come base la democrazia, la pace e i diritti umani. Dobbiamo
fare tutti gli sforzi necessari affinché questo si traduca in realtà. In questo
momento esistono conflitti che riguardano, in alcuni casi molto dolorosamente,
le nazioni del bacino del Mediterraneo. Desideriamo esprimere la nostra solidarietà
che è quella di tutti i lavoratori e le lavoratrici d'Europa con i quali
condividiamo le conseguenze di questo conflitto, assieme al desiderio che
si trovino vie pacifiche e negoziati di soluzione. Grazie.