Dott. Maria-Angels Roque

Direttrice del Dipartimento di Studi dell'Institut Català de la Mediterrània, Barcellona

Mi è stato chiesto di tracciare il percorso storico del partenariato euromediterraneo dal 1995. Come sapete, e d'altronde abbiamo già cominciato a dirlo questo pomeriggio, il concetto più interessante emerso dalla Conferenza euromediterranea è il concetto di partenariato. Questa nozione di partenariato dà una nuova dimensione alla cooperazione, cambiando completamente l'idea di base perché ormai i partner hanno dei doveri e dei diritti reciproci. C'è un aspetto che è emerso dalla Dichiarazione di Barcellona, cioè una nuova dimensione della Società Civile, una nozione molto importante sviluppatasi con la Conferenza politica di Barcellona sotto la presidenza della Spagna, dove è stato estremamente significativo avere tutti gli uomini politici riuniti e concordi nella definizione del concetto di Società Civile, cosa, d'altro canto, non facilmente realizzabile.

Sapete infatti che a Malta uno dei problemi è stato proprio rappresentato dall'aspetto politico: la questione del Medio Oriente è stata oggetto di molte discussioni e, in questo modo, non c'è stato spazio per confrontarsi sul tema della cooperazione euromediterranea. Ritengo che l'incontro di Barcellona sia stato più importante poiché tutte le idee emerse da quella conferenza e raccolte nella dichiarazione finale sono innovative, ed è verso questa via che vogliamo muoverci qui a Napoli.

Al I Forum Civile Euromed, svoltosi a Barcellona e organizzato dalla Generalitat della Catalogna attraverso l'Institut Català de la Mediterrània, è stata registrata la partecipazione di 1200 persone provenienti da 35 Paesi euromediterranei, rappresentanti della Società Civile. Il 70% erano cittadini europei e il 31% rappresentanti della Società Civile dei Paesi del sud e dell'est mediterraneo.Qualche conclusione è stata tratta ed è stato messo a punto qualche progetto, sottolineando che è stato veramente oneroso organizzare la riunione civile di Barcellona.

Più di 450 documenti sono stati raccolti nei mesi precedenti.Successivamente, i relatori hanno elaborato delle sintesi e sono stati approvati circa 200 progetti prioritari a partire dalle 11 sessioni di lavoro. Tra le principali proposte sono emerse una serie di azioni strategiche trasversali.Da un lato, circa un 12% dei progetti reclamavano l'armonizzazione normativa. Questo è stato uno degli aspetti fondamentali discussi a Barcellona, in particolare per ciò che riguarda le leggi; si è poi discusso del commercio, delle università e dell'immigrazione.

Un'altra indicazione molto interessante rilevata dai progetti presentati a Barcellona è stata quella dell'importanza della formazione nel 20% delle proposte. Un'ulteriore ipotesi di lavoro è stata quella di creare degli osservatori ed elaborare degli studi per valutare l'impatto del processo euromediterraneo, perché uno dei problemi di queste zone è l'accesso alle informazioni e alle conoscenze locali.

Si è rilevato inoltre che nel 25% dei progetti e delle raccomandazioni si propone la creazione di reti associative, della mobilità e degli scambi, che vengono considerati da tutti molto importanti da un punto di vista strategico; bisogna tener conto che solo la cooperazione di tipo bilaterale tra un paese e un altro — tra l'Unione Europea e un Paese mediterraneo — non basta per avere veramente uno sviluppo dello spazio mediterraneo, riteniamo che la democrazia e lo sviluppo possano affermarsi in un paese solo se si potenzia la rete delle Società Civili.

Uno degli aspetti emersi a Barcellona è la necessità di creare dei Forum operativi, come quello in cui ci troviamo ora, in cui sia rappresentata la necessaria interdipendenza tra gli ambiti economico, territoriale e socioculturale. Nonostante il fatto che siano emersi numerosissimi progetti, come dimostra la pubblicazione degli Atti del I Forum Civile, bisogna dire che se ne è realizzata solo una parte.

La cosa importante, come sottolineavo prima, sono i processi: come si può influenzare e sollecitare la Società Civile? Come fare delle joint venture? Come costruire delle reti universitarie? Come fare affinché organizzazioni non governative dei Paesi del nord e del sud cooperino?

Due anni dopo la Conferenza di Barcellona i risultati sono ancora insufficienti: la lentezza nell'attuazione dei programmi Meda ha provocato delusione per le aspettative non realizzate.Situazione che contrasta con la vitalità della Società Civile.

Per questa ragione il Forum che oggi ha inizio qui a Napoli è estremamente importante perché la Società del Mediterraneo, sia la società dei Paesi dell'Europa del nord che del sud, ha intenzione di conoscere le problematiche ma anche le molteplici potenzialità esistenti. Si tratta di recuperare il valore del dialogo come forza operativa perché il Mediterraneo non è solo una zona di libero scambio, non è solo un mercato o un museo: il Mediterraneo è soprattutto la sede di culture e di creatività e questa è la vera sfida che ci troviamo ad affrontare oggi. Grazie.