Prof. Khalida Messoudi
Presidente dell'Associazione
"Rachda" - Algeria
Signor Presidente della Repubblica Italiana, sua Altezza
Reale, signori, Ministri e deputati, fratelli e sorelle della Società Civile
mediterranea, vi saluto.
Io vengo da un paese, l'Algeria, la cui immagine, per chi
guarda dall'esterno, è macchiata dal sangue e il cui odore è quello del fumo
degli incendi. E come potrebbe essere altrimenti dal momento che i crimini
commessi nel mio Paese vanno oltre ogni umana immaginazione: assassinii mirati
o massacri collettivi, bambini decapitati, feti bruciati, donne incinte
sventrate, ragazze rapite e violentate, uomini e donne di ogni età e condizione
torturati; neanche i cadaveri sono lasciati in pace per proseguire la
distruzione anche al di là della morte.
Cari amici, a quelli che hanno dei dubbi sugli autori di
questi crimini, noi donne algerine che viviamo e combattiamo per la vita, la
libertà, la dignità, la democrazia, noi donne democratiche sappiamo chi ci
violenta, ci sventra, ci mutila, ci uccide è il terrorismo integralista
islamico. Ricordatevi della trasmissione televisiva di ieri in cui i membri dei
gruppi islamici armati, che vivono legalmente e liberamente nella capitale di
una democrazia occidentale, Londra, hanno rivendicato i crimini commessi e la
necessità di continuare ad uccidere in Algeria.
Fare i nomi dei colpevoli non significa portare la propria
cauzione al regime algerino, bensì la conditio sine qua non per
riconoscere alle vittime la propria condizione di vittime e dare il proprio
sostegno alla resistenza algerina.
Qual è l'obiettivo dei gruppi islamici armati: massacrare
nel modo più barbaro per terrorizzare la popolazione, perché un popolo
terrorizzato è un popolo paralizzato, e un popolo terrorizzato è un popolo al
quale si può imporre qualsiasi tipo di governo, uno stato islamico, cioè non
solo una dittatura, ma anche una teocrazia. Algeri, Il Cairo o Kabul, il fine è
lo stesso: imporre un ordine totalitario sotto le spoglie di un discorso
religioso.
Cari amici, nonostante tutto questo, grazie alla resistenza
eroica della Società Civile algerina, il mio Paese vanta un movimento di donne
molto coraggiose che si battono per la democrazia e per l'uguaglianza dei
diritti tra uomini e donne; il mio Paese vanta un movimento di giornalisti
esemplare per il loro coraggio nel battersi a favore della libertà di
espressione e di informazione; il mio Paese vanta dei sindacati molto
coraggiosi; il mio Paese vanta un gran numero di associazioni costituite da
rappresentanti della Società Civile. Quello che vi domandiamo, come gesto di
solidarietà, è innanzitutto la condanna ferma del terrorismo integralista
perché minaccia non solo l'Algeria, ma tutto il Mediterraneo; rifiutare inoltre
l'idea che la riva nord del Mediterraneo sia la retrovia della violenza
terroristica. Quello che succede nel mio Paese non riguarda solo il futuro del
mio popolo, ma il futuro del Maghreb e di tutto il Mediterraneo.
Infine vi chiediamo di sostenere la Società Civile algerina
nel suo battersi per la democrazia e per i diritti dell'uomo. Quello che noi
vogliamo è molto semplice: vivere liberi nel nostro Paese conservando la nostra
dignità, per l'avvenire democratico e pacifico dell'Algeria e cioè di tutto il
Mediterraneo. Grazie.
Arch. Michele Capasso
L'appello di Khalida non ha bisogno di alcun commento.
L'Europa non può rimanere inerme di fronte a tanta barbarie.
La parola
al Vice Presidente del Parlamento Europeo Guido Podestà ed al Commissario
Europeo Mario Monti.