CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
16 marzo 2003
De Angelis: "Napoli candidata per la
sede di Euromedi.Ong"
di Valeria de Gennaro
Napoli - In un momento di grande difficoltà per le relazioni
internazionali di tipo istituzionale è fondamentale rafforzare
il ruolo delle O.n.g. (Organizzazioni non governative) in quanto
esse risultano in grado tenere aperto il dialogo tra culture, paesi
ed etnie diverse. Di
questi temi ne abbiamo parlato al Convegno "Il Ruolo delle
O.n.g. nel dialogo della società civile dei paesi mediterranei"
che si è concluso ieri con Francesco De Angelis direttore
per la Cooperazione e lo Sviluppo della Commissione Europea. Quale
ruolo a suo parere possono svolgere le O.n.g. nel progetto europeo
dell'europartenariato? "Il ruolo delle O.n.g. risulta fondamentale
soprattutto nei paesi mediterranei nei quali il potere è
ancora nelle mani di ristrette elite politiche o di casta. Esse
sono in grado di svolgere concrete azioni a favore della emancipazione
della società civile anche se dopo l'11 settembre rischiano
di essere considerate con sospetto perché facile veicolo
per l'infiltrazione terroristica". Rispetto a tale scenario
quali azioni pensa sia opportuno attivare? "È opportuno
potenziare finanziariamente la rete di O.n.g. euromediterranea,
ecco perché la Commissione Europea ha previsto finanziamenti
privilegiati per le O.n.g. in tutte le linee del suo Bilancio, oltre
ai contributi che possono essere utilizzati per progetti di valorizzazione
della "persona" nel suo ambiente e per la diffusione degli
ideali di pace giustizia e solidarietà. È sicuramente
un vantaggio il fatto che l'Unione Europea possa finanziare le O.n.g.
direttamente senza l'accordo preventivo con lo Stato che le ospita".
Quali sono a suo parere i settori prioritari di intervento per favorire
il dialogo tra le popolazioni del bacino del Mediterraneo? "L'area
mediterranea è caratterizzata dalla coesistenza di tre diverse
religioni e tre tipologie culturali, di conseguenza è un
laboratorio nel quale poter sperimentare nuove politiche che non
considerino la prevalenza di un unico modello culturale e religioso.
Sono del parere che una crescente comprensione tra i popoli del
Mediterraneo si potrà tradurre in una forza positiva non
solo rispetto ai conflitti che infiammano il Medio Oriente ma anche
sul piano più generale del riassetto globale dell'economia
e della società". Napoli e il Mezzogiorno hanno titolo
per partecipare attivamente a questo processo di integrazione? "Indubbiamente
sì. Sia per la posizione geografica che per la propria storia
che l'ha sempre posta come uno dei punti di riferimento dell'intero
Mediterraneo. Sarà sicuramente valutata in questi termini
la candidatura della nostra città come sede della Fondazione
"Euromedi.Ong" presso l'Accademia del Mediterraneo. Di
ciò si discuterà in occasione del semestre di presidenza
italiana della Ue e della prossima Conferenza euromediterranea programmata
qui a Napoli per il 2 e 3 dicembre 2003".
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