Parola di S.E. Mohamed Jegham,
Ambasciatore di Tunisia in Italia
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Napoli, 12 marzo 2003
On.Antonio Bassolino,
Presidente della Regione Campania
Signore e signori
La ringrazio, Presidente, per le sue belle sul mio paese, la Tunisia,
e per il suo impegno nellorganizzazione di questa giornata
sul tema « La Tunisia si presenta », che oltre a questo
convegno, prevede workshop sulle opportunità di investimento
industriale e turistico, sulla collaborazione turistica tra operatori
italiani e tunisini della regione Jerba, lisola dei Lotofagi,
tormento di Ulisse per il canto delle sirene.
Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno promosso questa iniziativa,
Lei, Presidente, il console di Tunisia a Napoli, Brahim Riahi, lAngenzia
per la promozione degli investimenti esteri FIPA e lEnte tunisino
per il turismo.
Signore e Signori
Le relazioni tra lItalia e la Tunisia non sono nate oggi,
sono il frutto di millenni di guerre e di pace, di commercio e di
scambi. Ed è per questo che toccano a tutti gli aspetti della
nostra vita.
Sono innanzitutto culturali, perché siamo impregnati dalla
stessa cultura mediterranea, che ha forgiato nei nostri popoli quello
spirito di tolleranza e di apertura , che è una nostra caratteristica
principali.
Sono anche economiche e commerciali, perché abbiamo ereditato
i rapporti molto stretti tra le Repubbliche ed i reami italiani
e le diverse dinastie arabe e ottomane in Tunisia.
Oggi, lItalia è un partner strategico per la Tunisia,
ed ha conseguito negli ultimi dieci anni un balzo in avanti, raggiungendo
il secondo posto per gli scambi commerciali e gli investimenti,
ed è il terzo posto per il flusso turistico.
Il volume globale degli scambi commerciali ha raggiunto i 3.7 miliardi
di Euro nel 2001, pari al 27.8% dellinsieme degli scambi realizzati
con lUnione Europea.
Gli investimenti italiani ammontano a più di 550 imprese
nei settori dellenergia, dellindustria agro-alimentare,
della lavorazione dei pellami, dellelettromeccanica, delle
costruzioni e del settore tessile.
Aldilà dei numerosi accordi bilaterali che riguardano linsieme
dei campi di cooperazioni bilaterale e che danno maggiori sicurezze
e garanzie delle nostre relazioni, le nostre relazioni anche in
ambito euro-mediterraneo, e sono regolate dallAccordo di Associazioni
Tunisina-Unione Europea, entrato in vigore nel 1998 che prevede
in particolare la creazione di una Zona Mediterranea di Libero Scambio
nel 2010.
Ciò per sottolineare che le opportunità di collaborazione
tra i nostri due paesi , tra le nostre regioni, tra le nostre, imprese,
tra le nostre università sono innumerevoli.
Signore e Signori
Da ormai quindici anni, la Tunisia ha intrapreso un vasto piano
di riforme, avendo come obbiettivo di far parte dei paesi più
avanzati, puntando sullapertura allestero e sulla liberalizzazione
dei prezzi, della concorrenza, dellinvestimento e del commercio.
Per questo, il IX ( nono) piano di sviluppo, dal 1997 al 2001, ha
avuto tra i suoi obbiettivi, lammodernamento, la mise à
niveau, delle imprese, la creazione ed il miglioramento degli ammortizzatori
sociali, il proseguimento delle riforme strutturali.
I risultati parlano da sé, malgrado una congiuntura poco
favorevole, dovuta alla siccità ed allevoluzione negativa
a livello internazionale :
- un tasso di crescita annuo medio di 5%,
- laumento del Pil per abitante da 1800 a 2000 dollari in
5 anni,
- un volume di investimenti di 25 miliardi di dollari, compresi
infrastrutture ed investimento privato,
- 2.8 miliardi di dollari di investimenti esteri, grazie ad un ambiente
favorevole,ed incentivi, permettendo la creazione di più
di 900 nuove imprese, in partenariato ed off-shore,
- un aumento dellexport di 7.4% mediante lanno,
- una diminuzione dellinflazione a 1.9% nel 2001, in confronto
al 3.7% nel 1997,
- un deficit inferiore al 3% del Pil,
Se tutto questo si è potuto conseguire è anche, e
forse soprattutto, garzie alle condizioni interne di stabilità
e sicurezza in Tunisia.
A questo punto penso che sarà utile dare indicazioni sulle
potenzialità di sviluppo, ed è in particolare per
quanto riguarda lattuazione del decimo grado di sviluppo,
per gli anni 20022006.
Lobbiettivo principale è il consolidamento della crescita
degli ultimi anni con un tasso medio previsto di 5.5% allanno,
permettendo di aumentare il reddito pro-capite di 4.8% allanno.
Il Decimo Piano prevede di consolidare le riforme miranti a migliorare
la qualità dei servizi amministrativi, quelli riguardanti
il settore bancario, delle assicurazioni ed il mercato finanziario,
la modernizzazione e lo sviluppo delle infrastrutture (rete stradale,
zone industriali, porti ed aeroporti, telecomunicazioni), il proseguimento
del programma di privatizzazione e di concessioni soprattutto, il
continuo miglioramento del livello della conoscenza e delle risorse
umane.
Al fine di questo iter, la Tunisia sarà un mercato di dimensioni
riguardevoli, che inoltre fungerà da piattaforma per altri
mercati, ed altri paese, arabi ed africani, grazie allaccordo
di libero scambio stipulati.
Dopo questa brave presentazione dellandamento della Tunisia,
signore e signori, vorrei insistere su un settore, per me di unimportanza
certa, il Turismo, come vettore di conoscenza e apertura mentale.
Il turismo, che contribuisce al 18% del valore delle esportazioni,
ala secondo posto dopo il settore delle industrie manifatturiere,
ha avuto un ruolo di primordine nel processo di crescita del
paese. Ed è tra i settori scelti per assicurare lo sviluppo
economico del paese, insieme allindustria manufatturiera e
allagricoltura. Su questa tematica interverranno i signori
Habib Ferchichi e Mongi Chelbi.
Per un territorio come quello della Tunisia, non poteva essre altrimenti,
con 1300 chilometri di coste, un clima piacevole su tutto lanno,
una storia tre volte millenaria, che ha lasciato tracce in tutto
il paese.
Più di 200.000 posti letto in 750 strutture alberghiere,
sparsi su tutto il territorio, da Nebul-hammamet, a Scusse-Monasatir
e Madia, Kairouan, a Gafsa e Tozeur, a Tabarkae Bizerta, ci hanno
permesso di ricevere più di 5 milioni di turisti nel 2002,
di cui il 70% proviene dallUnione Europea, di cui 400.000
mila italiani, grazie ad un prodotto di qualità, diversificato
ed a costi contenuti.
La capacità è stata moltiplicata per due nel corso
degli ultimi dieci anni, con investimenti superiori, a 33 miliardi
di dinari, quasi 25 miliardi di euro.
In concomitanza con lo sviluppo di nuove strutture ed aree turistiche,
nuove forme di turismo puramente balneare, sono state incentivate
:
- il turismo culturale
- il turismo sahariano
- il turismo ecologico, nelle zone montagnose, nelle isole, nei
parchi, e riseve naturali,
- la talassoterapia, con più di 15 centri ultra-moderni,
- festival di musica, cinema, teatro, arti popolari, di stampo mondiale,
durante tutto lanno,
- casino,
- immersione subacquea
- percorsi da golf,
- e navigazione da diporto.
Questi ed altri saranno i temi discussi per questo pomeriggio nel
workshop per gli operatori del turismo.
Signore e signori
Non vorrei concludere per questo mio intervento, senza sottolineare
limportanza che assumono oggi i rapporti con le regioni italiane
che è nostra intenzione incentivare.
Il nostro rapporto con la Regione Campania ne è da esempio,
e mi auguro che questa giornata sia un nuovo passo per una maggiore
collaborazione.
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