Signori Ministri,

 

Vorrei esprimere il mio più vivo ringraziamento per aver scelto Napoli e la Campania come sede della Conferenza Interministeriale Euromediterranea.

 

In questi giorni  conoscerete una città che è cresciuta, ha saputo cambiare restando se stessa, salvaguardando la sua doppia anima, europea e mediterranea.

 

A voi tutti và il mio saluto di benvenuto.

 

Un saluto particolare rivolgo al Presidente Pat Cox, ringraziandolo anche per le belle parole che ha voluto indirizzare a Napoli, alla sua identità storica e alle sue prospettive di sviluppo.

 

L’importanza di questi  lavori viene accentuata anche dal momento che stiamo vivendo. Un contesto politico e internazionale  nel quale elementi di incertezza, di vera e propria preoccupazione convivono con alcune scintille di speranza.

 

Guardiamo con grande speranza a questa nuova Conferenza Ministeriale che ci auguriamo sappia dare un rinnovato impulso in tutti i campi al “Processo di Barcellona”, che tante speranze aveva suscitato quando è stato lanciato nel 1995.

 

Siamo lieti che la Conferenza sia stata preceduta dal 28 al 30 novembre da una nuova riunione a Napoli – dopo quella importante  del 1997 – del Forum Civile Euromediterraneo.

 

Riteniamo infatti di particolare rilievo il pieno contributo di tutte le espressioni della società civile per una cooperazione sempre più intensa e per uno sviluppo sostenibile fondato sulla democrazia diffusa.

 

Trecento delegati, in rappresentanza della società civile e delle organizzazioni non governative di tutti i paesi europei e mediterranei hanno discusso, con passione, sui grandi temi della pace e della stabilità nel Mediterraneo.

Della necessità del dialogo tra le culture, del ruolo dell’associazionismo per promuovere una maggiore partecipazione della società civile e un più intenso partenariato tra le due sponde mediterranee.

 

Credo che le raccomandazioni emerse dal Forum Civile meritino di essere esaminate con la più grande attenzione.

 

Le Regioni italiane – lo ha ricordato nel suo intervento il Ministro Frattini – hanno dal canto loro voluto organizzare, nell’ambito del Semestre di Presidenza Italiana dell’Unione Europea, una serie di occasioni d’incontro e di approfondimento fra rappresentanti delle due sponde del Mediterraneo.

 

Da Ancona a Bari, da Perugia a Palermo abbiamo costruito un percorso volto al pieno coinvolgimento delle autonomie regionali e locali nel partenariato euromediterraneo.

 

 Siamo convinti che - per dare sostanza al dialogo euromediterraneo,  nel quadro delle nuove politiche di prossimità - possa venire dalle Regioni e dalle Autonomie locali un contributo importante.

 

I livelli di governo subnazionali offrono la possibilità di avvicinarsi più direttamente alle espressioni della società civile e promuovere efficacemente la cooperazione in tutti i campi.

 

Siamo stati molto incoraggiati dalla genuina volontà di collaborare direttamente che hanno mostrato i sindaci di Israele e della Palestina. Si può e si deve fare ogni sforzo per contribuire a costruire un percorso di pace.

Da ogni parte di Europa arriva il segnale forte di una piena disponibilità a fornire ogni possibile supporto per promuovere questi rapporti diretti.

Abbiamo constatato quanto sia necessaria la collaborazione tra i diversi livelli istituzionali per affrontare i fenomeni migratori in un’ottica di difesa dei valori della solidarietà, dei diritti umani, dello sviluppo partecipato e della sicurezza.

Ne è emersa con forza la necessità di accrescere il ruolo dei governi subnazionali nella gestione delle politiche di integrazione sociale degli immigrati. Ma integrare è parola che non  mi convince: io credo invece nella possibilità di sviluppare una ricca e viva convivenza, rispettosa delle tradizioni di ciascuno.

 

Abbiamo apprezzato le nuove proposte della Commissione Europea, che aprono nuovi spazi al partenariato territoriale nell’ambito delle politiche di prossimità.

 

Le Regioni e le autonomie locali sono pronte a fare la loro parte affinché possa essere dato nuovo slancio alle politiche di sviluppo locale.

 

Chiediamo alla Commissione Europea ed ai Governi nazionali di dare più fiducia e più risorse a queste nuove forme di cooperazione legate al territorio.

 

Abbiamo, infine apprezzato la creazione di un vero e proprio Parlamento Euromediterraneo, che oggi è stata decisa. Sarà un passo ulteriore per la realizzazione di uno spazio di pace, stabilità e progresso nel bacino del Mediterraneo. 

 

Auspichiamo vivamente che la Conferenza Ministeriale di Napoli, che oggi inauguriamo, sappia raccogliere il contributo costruttivo che viene dalla società civile e dai governi territoriali.

Dall’alto e dal basso stiamo costruendo la nuova Europa. Dall’alto e dal basso dobbiamo operare per rafforzare il partenariato euromediterraneo.

Io mi auguro che questa Conferenza sappia operare in questa direzione. Che si possa parlare da domani di uno “spirito di Napoli” che ha dato nuovo slancio al processo di Barcellona.

 

Ci accomuna tutti il desiderio di operare per favorire il dialogo tra le culture, uno sviluppo equilibrato e sostenibile, condizioni di pace e di stabilità nell’intera area.

 

Tutti vogliamo operare affinché il Mediterraneo unisca e non divida i popoli che  vi abitano.

 

A tutti voi buon lavoro

 

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