Un segno di speranza per le donne, dalle donne del mondo arabo: arriva con questo ulteriore messaggio a Roma la mostra ´Stracciando i veli: donne artiste dal mondo islamico´ che, pensata per trasmettere un´idea di pace e dialogo contro stereotipi e differenze tra culture, è stata inaugurata proprio nel giorno della festa della donna.
La mostra è stata aperta oggi (e rimarrà al Complesso del Vittoriano fino al 3 aprile) con una cerimonia informale alla presenza della principessa Wijdan Ali di Giordania, presidente della Royal Society of Fine arts di Amman, e promotrice della mostra itinerante che ha già toccato Asia, Europa e Stati Uniti.
Tra gli invitati, erano presenti rappresentanti di alcuni Paesi del Mediterraneo, tra cui Giordania, Siria e Egitto, il responsabile esteri dell´Ansa, Giulio Pecora, e il presidente della Fondazione Laboratorio Mediterraneo, Michele Capasso, che in collaborazione con ANSAmed ha organizzato le varie tappe della mostra per celebrare l´Anno del Mediterraneo.
L´esposizione raccoglie una settantina di dipinti di 51 donne artiste che vivono in 21 paesi islamici, dall´Indonesia allo Yemen: tutte donne, tutte arabe, ma di fedi e di generazioni diverse. Ed è anche questo che vogliono dire con le loro opere: far capire, cioé, che il mondo arabo non significa solo Islam e che la donna islamica non è sempre donna con il velo. Per farlo usano un linguaggio universale, l´arte: olii e aquerelli, ma anche incisioni, collage e serigrafie che diventano corpi, volti, ombre e astrazioni per raccontare il proprio mondo, dalla tradizione araba alla denuncia politica, senza dimenticare ovviamente la condizione della donna.
"Questa mostra vuole essere un´occasione per abbattere stereotipi e imparare a guardare con spirito aperto", ha sottolineato la principessa Ali. "Il velo non è quello che copre le donne musulmane, perché solo una minoranza lo porta e chi lo porta è spesso intelligente e acculturata. Il velo che vogliamo rompere è quello che oscura la mentalità di quelli che guardano le donne del mondo islamico con questi pregiudizi". "Oltre ai contenuti importanti, che richiamano forme di libertà - ha aggiunto Mariella Gramaglia, assessore alle pari opportunità del Comune di Roma, che ha collaborato all´evento -colpisce soprattutto la ricchezza delle forme espressive, che ci confermano una volta di più che le donne del mondo arabo possono emergere con un rinnovamento politico straordinario".
|