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COMUNICATI ANSAMED

EUROMED: VERTICE BARCELLONA, NODI PER TESTO SU TERRORISMO
(ANSAmed) - BRUXELLES, 16 NOV - Gli esperti euromediterranei per le questioni politiche e di sicurezza tenteranno il prossimo 22 novembre di raggiungere finalmente un accordo sul Codice di condotta per il terrorismo che dovrà poi essere adottato dai capi di stato e di governo dei 35 paesi del partenariato nel corso del vertice straordinario di Barcellona il 27 e 28 novembre. Le trattative vanno avanti da diverse settimane e al momento si registra accordo "sul 95% del testo", ha spiegato ad Ansamed un diplomatico del Consiglio Ue vicino ai negoziati. Tuttavia rimane ancora da sciogliere il nodo sulla definizione implicita di terrorismo che verrà fuori dal testo, e sulla quale d´altronde si registra da tempo un impasse a livello globale nei negoziati in corso all´Onu. "Il Codice di condotta non si prefigge come priorità di dare una definizione del terrorismo" ma è chiaro che dal testo dovrà uscirne una visione condivisa. E il punto è che i paesi arabi, e in particolare l´Egitto, "vogliono inserire una precisazione in base alla quale non si può definire terrorista chi combatte contro una forza straniera presente sul proprio territorio". Un kamikaze che attacca una base americana in Iraq non sarebbe dunque un terrorista, spiegano le fonti del Consiglio. Su questo punto l´Unione europea non è disposta a fare concessioni. Quanto invece ai punti sui quali si registra già un consenso unanime, c´é il richiamo a una maggiore cooperazione tra i partner euromediterranei che implichi lo scambio di informazioni tra stati e tra servizi di sicurezza nazionali a livello bilaterale. Il testo sottolineerà inoltre che non esiste correlazione tra il terrorismo e una particolare religione.(ANSAmed) KVW
16/11/2005 13:38
EUROMED: FRATTINI, DIALOGO INSIEME CONTRO SFIDE COMUNI
(ANSAmed) - ROMA, 18 NOV - Terrorismo e immigrazione sono le sfide comuni in cui si trovano oggi coinvolte le due sponde del Mediterraneo e alle quali devono "lavorare insieme", attraverso il dialogo, affinché il bacino possa "diventare nel mondo una regione essenziale". Così si è espresso Franco Frattini, vicepresidente della commissione europea, intervenendo ieri sera alla prima convention ufficiale nell´Osservatorio del Mediterraneo, di cui è presidente. "Occorre lavorare insieme - ha detto Frattini - perché questa regione possa diventare nel mondo un luogo dove il dialogo è regola, il confronto è arricchimento reciproco e ciascuno anziché imporle sa ascoltare le idee dell´altro". Questo è anche quello che serve "in un momento difficile in cui le sfide sono comuni". A partire dal terrorismo, che "o si affronta insieme con una strategia politica - ha detto Frattini - o non avremo speranza. Ma noi vogliamo avere speranza. E il vero partenariato è la strada giusta". La seconda sfida è l´immigrazione e questo "é il momento per fare sì che il Mediterraneo non sia più il luogo dei poveri disperati che muoiono per arrivare in Europa, ma sia - ha aggiunto - il luogo dove ci parliamo e troviamo insieme una strategia migliore". A questo va aggiunto il ruolo del dialogo interreligioso, senza il quale "non avremo completezza di strumenti per respingere la violenza e affermare uguali diritti". In questo senso l´Osservatorio del Mediterraneo, lanciato un anno fa, vuole essere "uno strumento di servizio - ha detto Frattini - per lavorare insieme per obiettivi comuni, come la pace, un dialogo aperto e sincero e lavorare su elementi che ci riguardano allo stesso modo". (ANSAmed). Y2N
18/11/2005 10:33
EUROMED: LIVOLSI, RIDURRE SQUILIBRIO ECONOMICO SIA PRIORITA´
(ANSAmed) - ROMA, 18 NOV - "La posizione geografica rende da millenni l´Italia fondamentale: l´Italia deve farsi portatrice di una politica estera e di un orientamento economico di dialogo e cooperazione con i paesi del Mediterraneo". Così Ubaldo Livolsi, vice presidente dell´Osservatorio del Mediterraneo, intervenendo ieri sera alla prima Convention ufficiale della Fondazione, ad un anno dalla sua nascita. Le imprese "hanno capito" l´importanza della posizione strategica dell´Italia e "stanno cercando di giocare un ruolo in prima fila", ha detto Livolsi, ricordando che nel primo semestre di quest´anno l´export italiano verso l´area Meda è cresciuto del 3,5%. Tuttavia il Pil totale dell´area Meda, con Turchia e Libia, "é pari al 7% di quello dell´Ue - ha aggiunto - Ridurre in tempi brevi questo squilibrio deve essere una priorità assoluta per l´Italia e per l´Ue". Per far questo è necessario migliorare la capacità di progettazione, promuovere gli investimenti diretti, rafforzare gli scambi - ha proseguito Livolsi - e un ruolo importante lo giocherà anche la riqualificazione delle strutture e dei servizi del Maghreb per attirare investimenti. "Il bacino - ha aggiunto - racchiude enormi risorse umane ed energetiche, che vanno messe in rete e valorizzate". "L´Italia, per la vicinanza non solo geografica, ma anche culturale e storica ha un ruolo guida". In una sfida che non è solo di sviluppo economico: "Tanto più riusciremo nello sviluppo economico e culturale dell´area - ha concluso Livolsi - tanto più riusciremo a ridurre il rischio del fondamentalismo". (ANSAmed). Y2N
18/11/2005 11:09
EUROMED: AMB. INGLESE, BARCELLONA SARA´ OCCASIONE UNICA
(ANSAmed) - ROMA, 18 NOV - "Mai come ora è stato fondamentale creare conoscenza su culture e fedi diverse ed è importante che l´Europa assuma un ruolo guida, mentre l´Italia é in posizione ottimale per promuovere il dialogo nell´area". Lo ha detto l´ambasciatore di Gran Bretagna in Italia, Ivor Anthony Roberts, intervenendo ieri sera alla prima Convention ufficiale dell´Osservatorio del Mediterraneo. "Questo è il momento giusto per riflettere", ha detto il diplomatico, riferendosi al prossimo vertice per il decennale del processo di Barcellona: "La dichiarazione di Barcellona è una pietra miliare - ha aggiunto - Ma la conferenza dovrà convogliare le riflessioni in azioni concrete. Insieme dobbiamo delineare un quadro chiaro della regione che vogliamo avere tra cinque anni e delineare in che modo vogliamo arrivarci". Punto centrale, secondo Roberts, è aiutare la regione ad aiutare se stessa, "aiutando quanti vogliono intraprendere passi coraggiosi sul piano delle riforme". Riforme che dovranno riguardare il commercio, la governance, il terrorismo e soprattutto l´istruzione: "Vogliamo dedicare i prossimi cinque anni a creare una vera differenza nel campo dell´istruzione", ha suggerito l´ambasciatore britannico, auspicando l´elaborazione di standard di riferimento dei titoli di studio trasferibili in tutta la partnership euromediterranea. "Siamo convinti che nella regione esiste una determinazione nuova ad affrontare le sfide", ha concluso Roberts, garantendo l´impegno della Gran Bretagna - presidente di turno dell´Ue - a fare del prossimo vertice euromediterraneo "un´occasione unica per dimostrare che la nostra collaborazione è vicina ai popoli della sponda sud e in grado di produrre risultati". (ANSAmed). Y2N
18/11/2005 12:10
VERTICE BARCELLONA: CATALOGNA PROPONE BANCA EUROMEDITERRANEA
(ANSAmed) - MADRID, 22 NOV - Il capo del governo regionale della Catalogna Pasqual Maragall ha proposto la creazione di una Banca Euromediterranea di investimenti per favorire le relazioni commerciali fra i paesi rivieraschi. Maragall ha lanciato tale idea durante una riunione di imprenditori leader a Barcellona intesa a far giungere proposte al vertice dei capi di stato e governo che si terrà il 27 e il 28 novembre nel capoluogo catalano. A dieci anni dall´inizio del cosiddetto Processo di Barcellona è giunto il momento che l´Europa dia "un giro di timone"per rilanciare il suo progetto euromediterraneo, ha detto Maragall. Maragall ha peraltro sostenuto, in un´intervista alla rivista Afkar/Ideas, che il Mediterraneo sarà il primo laboratorio della Alleanza delle Civiltà proposta dal premier Jose Luis Rodriguez Zapatero e sostenuta dall´Onu. E in tale contesto il leader catalano ha invitato le regioni e le città a farsi protagoniste nella nuova fase del Processo di Barcellona. (ANSAmed). GEL
22/11/2005 12:17
MO: BERLUSCONI OFFRE SEDE E FONDI PER RILANCIO NEGOZIATO
(ANSAmed) - TUNISI, 22 NOV - La cittadina di Erice come sede per i negoziati che saranno completamente finanziati dal governo italiano oltre che l´impegno a donare 3 miliardi di dollari in finanziamenti in favore dell´economia della Striscia di Gaza. E´ questa l´offerta ribadita oggi dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per rilanciare il negoziato tra israeliani e palestinesi. Nel colloquio con il presidente tunisino Ben Alì, ha detto Berlusconi, "abbiamo parlato a lungo della situazione israelo-palestinese, delle prossime elezioni, di Hamas e dell´occasione storica che si presenta per risolvere un´annoso e drammatico problema". "Il nostro augurio - ha aggiunto il premier - è che Israele e Autorità Palestinese sappiano approfittare di questa storica occasione". "Abbiamo evidenti le difficoltà - ha aggiunto - e entrambi ci siamo detti disponibili a sostenere la convergenza di Abu Mazen nei confronti di Israele sia con pressioni diplomatiche e politiche sia con aiuti economici". "L´Italia - ha concluso Berlusconi - ha offerto Erice come sede dei negoziati e si è detta disponibile a sostenere le spese logistiche". Inoltre, ha ricordato, "l´Italia ha dato il suo benestare per un aiuto di 3 miliardi di dollari a sostegno dell´economia della striscia di Gaza". (ANSAmed). KSO
22/11/2005 17:44
EUROMED: SUMMIT; ITALIA VUOLE RILANCIARE BARCELLONA,SCARANTE
(ANSAmed) - ROMA, 23 nov - L´Obiettivo del prossimo Vertice Euro-Mediterraneo che si svolgerà a Barcellona il prossimo 27 e 28 novembre è di "rilanciare il processo e di dargli concretezza". Lo ha spiegato il consigliere diplomatico del premier, Giampaolo Scarante, in un briefing oggi a palazzo Chigi dedicato ad illustrare la posizione dell´Italia in vista dei prossimi appuntamenti europei. A 10 anni dall´avvio del processo di Barcellona "il bilancio é positivo ma non soddisfacente", ha riconosciuto il diplomatico spiegando che, fra le altre cose, sono mancati da parte europea anche i finanziamenti necessari per far correre un progetto così ambizioso che mira a ridurre le distanza politiche ed economiche tra le due sponde del Mediterraneo. Ma oggi è necessario rilanciare "concretamente" il processo anche per "dare una risposta ai Paesi del fronte sud che hanno visto nell´allargamento dell´Europa verso est una fonte di danno". Si tratta quindi di un Vertice "molto atteso", dove il livello di partecipazione dei leader sarà "altissimo" e per il quale si stanno studiando meccanismi di verifica dei risultati rispetto agli impegni che saranno impostati a Barcellona. Centrale sarà il tema dell´immigrazione che, a differenza di dieci anni fa, è ormai riconosciuto essere un dossier comune che deve essere affrontato a 25. "E´ un aspetto rilevante del summit e certamente - ha precisato il consigliere diplomatico di Berlusconi - non è solo un problema dell´Italia". Il Vertice sarà presieduto dal primo ministro britannico Tony Blair, come presidente di turno della Ue, e dal premier spagnolo Jose Louis Rodriguez Zapatero in qualità di ospite di casa. Sarà adottata una dichiarazione politica, un programma di lavoro quinquennale ed un documento sul terrorismo. Oltre ai capi di Stato e di Governo della Ue saranno presenti anche i leader di 10 Paesi mediterranei. L´Italia si presenterà a Barcellona, ha anticipato Scarante, con un proprio "contributo specifico", cioé con un progetto concreto nel campo universitario. Partendo da una idea del recente passato - definita processo di Bologna - che prevedeva un´armonizzazione delle università europee si è pensato di estendere il progetto ai Paesi della sponda sud del Mediterraneo. In sostanza, si tratterà di creare una "interconnessione" tra le diverse università a livello scientifico, di organizzare uno scambio di docenti e, nel prossimo futuro, di arrivare anche ad uno scambio di studenti. (ANSAMED) FN
23/11/2005 20:15
EUROMED: SUMMIT; BARROSO, PAESI ARABI CONDANNINO TERRORISMO
(ANSAmed) - BRUXELLES, 24 NOV - I paesi arabi "colgano l´occasione" del summit euromediterraneo a Barcellona domenica e lunedì "per condannare chiaramente il terrorismo", oltre a "prendere le distanze" dalla dichiarazione fatta giorni fa contro Israele dal presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad: lo ha detto stamani il presidente della Commissione Ue José Manuel Durao Barroso in una conferenza stampa in vista del vertice Euromed. "I paesi arabi dovrebbero sfruttare l´occasione per distaccarsi dall´idea che talvolta si ha su un collegamento tra questi paesi e il terrorismo: non è vero, noi non vogliamo questo collegamento, sarà utile però se i paesi islamici, o a maggioranza musulmana, riusciranno a sfruttare l´occasione del summit per denunciare a chiare lettere il terrorismo", ha detto Barroso, che all´incontro con la stampa era accompagnato dalla commissario Ue alle relazioni esterne, Benita Ferrero-Waldner. L´appuntamento di Barcellona "potrebbe rappresentare anche il momento" per i paesi arabi "per prendere distanza dalla dichiarazione assurda ed inaccettabile" in cui Ahmadinejad ha detto che Israele deve essere "cancellata dalle mappe geografiche".(ANSAmed). KVW
24/11/2005 15:23
EUROMED: SUMMIT; BARROSO, ADESIONE A UE NON E´ IN AGENDA
(ANSAmed) - BRUXELLES, 24 NOV - L´eventuale adesione all´Ue dei paesi della sponda sud del Mediterraneo "non è all´ordine del giorno" del summit di domenica e lunedì a Barcellona: lo ha sottolineato il presidente della Commissione Ue, José Manuel Durao Barroso. "Sono paesi che vogliamo avere molto vicini, ma che non possono essere paesi membri dell´Unione europea", ha rilevato Barroso in una conferenza stampa, poco prima di partire per la Spagna. Rispondendo alla domanda di un cronista sulla possibilità che, dopo la Turchia, altri paesi a maggioranza musulmana del Mediterraneo possano farsi avanti per richiedere l´adesione, Barroso ha precisato: "la Turchia ha una sua storia europea, ha avuto un impero in Europa e indubbiamente ha una dimensione asiatica ma anche europea". Nel ricordare che il via libera dei Venticinque ai negoziati di adesione con Ankara è stato preso "all´ unanimita "´, Barroso ha ribadito che con i paesi della sponda sud del Mediterraneo ´´non è assolutamente prevista l´adesione... è proprio per questo che da parte dell´Ue esiste la politica di vicinato. Questa politica punta quindi ad "avere il massimo dei rapporti con i paesi vicini, che non potranno essere membri dell´Unione... alcuni - forse, eventualmente - ma altri no", ha aggiunto Barroso, concludendo che a queste nazioni "non si può quindi offrire l´adesione ma la cooperazione, a certe condizioni".(ANSAmed). RIG-KVW
24/11/2005 16:01
EUROMED: SUMMIT; GLI OBIETTIVI DELL´ITALIA A BARCELLONA
(ANSAmed) - MADRID, 24 NOV - Rinnovare il tradizionale impegno dell´Italia a favore della centralità del Mediterraneo nei rapporti con la Ue e di una ripartizione delle risorse che tenga conto delle priorità dell´area euromediterranea e, nello stesso tempo, approfondire la cooperazione in settori strategici. Sono questi, informano oggi a Madrid fonti diplomatiche, i principali obiettivi dell´Italia al Vertice Euromediterraneo che si terrà dal 27 al 28 novembre a Barcellona, in occasione del decennale della Conferenza che ha istituito il partenariato fra i paesi dell´Unione Europea e dieci soci della riva sud del Mediterraneo (Algeria, Autorità nazionale palestinese, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Marocco, Siria, Tunisia, Turchia). Al vertice, secondo le fonti, saranno confermati e rinnovati gli impegni concordati dieci anni fa nella Dichiarazione di Barcellona: la realizzazione di un´area di pace e stabilità nella regione; la creazione di una zona euromediterranea di libero scambio; la riduzione del divario economico fra le due sponde; il rafforzamento del partenariato sociale, culturale e umano. Ma - proseguono le fonti - sarà anche aggiornata la strategia d´azione per far fronte alle nuove sfide, con "il coinvolgimento dei partner mediterranei in un´ordinata gestione del fenomeno migratorio". Fra gli obiettivi della Ue, fatti propri dalla parte italiana - secondo le fonti - "il rilancio e l´approfondimento della cooperazione euromediterranea sulla base di line d´azione e obiettivi a medio termine nei settori strategici"; il rinnovo del "comune impegno nella lotta al terrorismo"; il rafforzamento della "cooperazione per la gestione dei flussi migratori, sia come contrasto all´immigrazione illegale che come promozione della migrazione economica per motivi di lavoro", "lo sviluppo della politica comunitaria di riammissione e rispetto degli obblighi internazionali da parte dei paesi mediterranei in materia di asilo e di protezione dei rifugiati". I settori nei quali la parte italiana intende rafforzare la cooperazione con i soci euromediterranei - osservano le fonti - sono quelli in cui il Paese detiene una posizione di preminenza, quali l´istruzione, la cooperazione culturale e conservazione del patrimonio, la protezione civile. (ANSAmed). YK8
24/11/2005 17:26
EUROMED SUMMIT: BARROSO, FESTA 10 ANNI MA OCCHIO A SFIDE
(ANSAmed) - BRUXELLES, 24 NOV - Il vertice euromed di Barcellona rappresenta per i paesi arabi un´ottima occasione per condannare "in modo esplicito" il terrorismo: lo ha ricordato il presidente della Commissione Ue José Manuel Durao Barroso, nel presentare il summit di domenica e lunedì nel capoluogo catalano, a dieci anni della nascita del processo d´integrazione tra le due sponde del Mediterraneo. In una conferenza stampa insieme alla commissario alle relazioni esterne, Benita Ferrero-Waldner, Barroso ha ricordato come quello di Barcellona debba essere non solo un incontro di "celebrazioni". Senza dimenticare però - ha subito aggiunto - l´enorme mole di lavoro che l´Ue e paesi quali Marocco, Egitto, Giordania, Siria devono fare su una serie di temi - in primo luogo immigrazione e terrorismo - la cui importanza è completamente mutata negli ultimi dieci anni, per acquisire un rilievo impensabile fino a poco tempo fa. "I paesi islamici, o a maggioranza islamica", potrebbero approfittare di Barcellona per "prendere le distanze" dalle recenti "assurde ed inaccettabili" dichiarazioni dell´Iran contro Israele, ha detto Barroso, rilevando come "non tutti i leader arabi" abbiano contestato l´attacco del presidente Mahmud Ahmadinejad contro lo stato ebraico. Sul tavolo del summit c´é una dichiarazione congiunta sulla lotta al terrorismo, la cui firma non è ancora certa, visto gli ostacoli sussistenti su un punto chiave, e cioé il rapporto tra terrorismo e movimenti di resistenza. Uno dei tre documenti attorno al quale ruoteranno i colloqui si riferisce proprio al ´codice di condotta´ nella lotta al terrore condiviso tra l´Ue e i dieci partner (Marocco, Giordania, Siria, Egitto, Algeria, Tunisia, Israele, Autorità Nazionale palestinese, Libano, Turchia). (ANSAmed). RIG
24/11/2005 20:21
EUROMED SUMMIT: BOZZA,SI STUDIA FILIALE BEI PER MEDITERRANEO
(ANSAmed) - BRUXELLES, 25 NOV - I paesi del partenariato euromediterraneo riesamineranno alla fine del 2006 la possibilità di istituire una filiale della Banca europea per gli investimenti (Bei) dedicata esclusivamente ai partner mediterranei. Lo si legge nella bozza del piano di azione del partenariato per i prossimi cinque anni, che i governi dei 35 membri del Processo di Barcellona dovranno approvare al vertice che celebrerà domenica e lunedì il decimo anniversario della partnership. Come spiegano fonti della Bei si tratta di una riconferma di quanto già stabilito in occasione dell´istituzione del Femip nel 2002, lo strumento della Bei dedicato ai paesi mediterranei partner dell´Ue. L´idea di una filiale scarta in parte l´altro piano di istituire una banca mediterranea autonoma, un´ipotesi a cui la Bei si è sempre opposta in modo netto. Quanto ai fondi che la Banca metterà a disposizione autonomamente per il Femip in mancanza della definizione dei mandati esterni da parte dell´Ue, la Bei conferma che si tratta di una cifra massima di 1,5 miliardi di euro, dal 2006 alla metà del 2007 e che verrà poi nel caso recuperata dai fondi previsti nelle prossime prospettive finanziarie dell´Ue per il 2007-2013.(ANSAmed). KVW
25/11/2005 09:37
EUROMED: SUMMIT, PAESI RIFORMISTI SARANNO PREMIATI
(ANSAMED) - BARCELLONA, 25 nov - I paesi della sponda sud del Mediterraneo che realizzeranno riforme democratiche saranno premiati dall´Unione Europea con l´assegnazione di maggiori fondi. Lo ha annunciato il Commissario europeo per le Relazioni esterne Benita Ferrero-Waldner intervenendo oggi al convegno su ´Euromediterraneo e Media´ organizzato dall´Istituto europeo per il Mediterraneo (Iemed) alla vigilia del vertice che raccoglierà per la prima volta a Barcellona i capi di stato e di governo dei 35 paesi Euromediterranei. La proposta sul tavolo del vertice, ha spiegato il Commissario, prevede un bonus pari al 5-10% dei fondi assegnati dall´Ue per quei paesi che dimostreranno di impegnarsi maggiormente nella realizzazione delle riforme democratiche e per il rispetto dei diritti umani. Quella della democrazia è una delle 5 priorità sulle quali la Commissione europea intende puntare a Barcellona per ridare slancio al partenariato Euromediterraneo. Ferreo-Waldner ha ribadito che gli altri fronte su cui occorre intervenire con decisione sono la lotta al terrorismo, la gestione dei flussi migratori, la realizzazione di un´area di libero scambio entro il 2010 e l´educazione. Quanto alla libertà di stampa e di espressione il Commissario europeo, dopo aver ricordato l´assassinio del giornalista libanese Shamir Kashir e le altre vittime di azioni terroristiche e la repressione di cui sono state vittime anche recentemente, alcuni giornalisti in Tunisia ha definito "intollerabile" questa situazione. "Il mare nostrum deve diventare un ponte tra le due sponde - ha rilevato Ferrero-Waldner - e l´Europa non potrà mai avere sicurezza e prosperità senza assicurare analoghe condizioni anche ai paesi suoi vicini". (ANSA). TI/STA
25/11/2005 13:02
EUROMED: SUMMIT; C´E´ LA MERKEL, ASSENTI MOLTI LEADER ARABI
(ANSAmed) - BARCELLONA, 25 NOV - Il neo cancelliere tedesco Angela Merkel sarà presente domenica alla serata inaugurale del vertice euromediterraneo di Barcellona, al quale invece hanno dato forfait numerosi capi di stato del mondo arabo, fra i quali il presidente egiziano Hosni Mubarak e il re Abadallah II di Giordania. Ne danno notizia fonti governative riportate oggi dall´agenzia Efe. La Merkel, al suo primo appuntamento multilaterale dopo la nomina a cancelliere, assisterà domenica alla cena offerta dal re Juan Carlos ai 35 capi di Stato e di governo che partecipano al summit indetto nel decimo anniversario della Conferenza di Barcellona, e terrà una serie di incontri bilaterali, fra i quali uno conn il premier spagnolo José Luis Rodriguez Zapatero. In assenza di Mubarak e del primo ministro egiziano, Ahmed Nazif, l´Egitto - che coordina il gruppo dei Paesi arabi alla Conferenza euromediterranea - sarà rappresentato dal ministro degli esteri Ahmed Abul Gheit, mentre la delegazione della Giordania sarà guidata dal fratello del re, principe Faisal ibn al Husein. (ANSAmed). YKB
25/11/2005 16:48
EUROMED: SUMMIT, LE ULTIME TRATTATIVE PRIMA DEL VERTICE ***
(ANSAmed) - BRUXELLES, 25 NOV - Autonomia dei magistrati, immigrazione, terrorismo, armi di distruzione di massa: sono alcuni dei punti intorno ai quali si concentreranno le trattative tra Unione europea e paesi arabi mediterranei per definire i testi comuni da approvare al vertice, domenica e lunedì a Barcellona, che celebrerà i dieci anni dall´avvio del partenariato euromediterraneo. I negoziati bilaterali vanno avanti fino all´ultimo momento, "come è consuetudine in questi casi" - spiegano fonti diplomatiche di Bruxelles - e domani gli alti rappresentanti dei 35 paesi partner euromed si incontreranno per l´ultima volta prima dell´inizio dei lavori ministeriali. Sui tre testi che dovrebbero essere approvati in conclusione del summit ci sono ampie convergenze, ma si lavora ancora sulle versioni definitive, soprattutto nei paragrafi riservati ad alcune aree molto precise: l´indipendenza dei giudici, il terrorismo, le migrazioni, la questione palestinese, le armi di distruzioni di massa. AUTONOMIA GIUDICI. L´Ue punta con insistenza a rafforzare democrazia, governance e diritti umani nella regione mediterranea, considerati elementi chiave per la condivisione di valori comuni, ma anche punti fondamentali per lo sviluppo economico dell´area. I paesi arabi condividono i principi di base, ma non accettano letture troppo critiche da parte di Bruxelles. Un nodo evidente è quello dell´indipendenza dei sistemi giudiziari dalle pressioni governative: "per gli arabi si tratta di mantenere tale indipendenza"; gli europei vorrebbero invece inserire nelle conclusioni congiunte il termine ´garantire´, che rende maggiormente l´idea di qualcosa che deve essere ancora completamente raggiunto, ha ricordato ad Ansamed un diplomatico del Consiglio vicino alle trattative. Un altro punto chiave è quello del rafforzamento della società civile. L´Ue vuole dare più voce alle ong presenti nei paesi mediterranei. Gli arabi, guidati dall´Egitto, non si oppongono ma richiedono che si parli di ong "legalmente registrate" nei vari paesi, il che implica naturalmente una minore autonomia. E d´altra parte le pressioni dell´Ue sono limitate dal fatto che in molti paesi europei tali registrazioni sono comunque obbligatorie. TERRORISMO E CLANDESTINI. Anche su questi delicati temi, Ue e partner mediterranei coincidono nel voler affrontare insieme problemi percepiti come comuni. Ma quando si scende nei dettagli, l´intesa diventa più difficile. Sul terrorismo, nonostante l´accordo già raggiunto su questioni di rilievo (come lo scambio di informazioni a livello bilaterale anche tra servizi di sicurezza), resta il nodo della definizione, che i paesi arabi vogliono differenziare dal diritto alla resistenza. Sulla gestione dell´immigrazione c´é intesa sull´impegno a ridurre i flussi di clandestini (a cui ormai i paesi mediterranei sono molto sensibili, visto che stanno diventando sempre più un transito piuttosto che l´origine delle migrazioni), ma gli europei non sono disposti a facilitare la concessione di visti ai livelli richiesti dai partner. PALESTINA E ARMI. Sono i temi "più fumosi" alla base di molti degli scontri (tra europei e arabi, e soprattutto tra israeliani e arabi), e che non a caso sono ritenuti a Bruxelles i meno adatti per essere risolti nell´ambito del partenariato euromediterraneo. "Tutti siamo d´accordo che si deve discutere di armi di distruzione di massa e di processo di pace in Medio Oriente, ma farlo ad ogni riunione rappresenta in realtà una perdita di tempo", commentano dal Consiglio Ue. Sulle armi di distruzione di massa le divergenze riguardano la limitazione della proliferazione fino alla loro completa eliminazione dalla regione, punto caro agli arabi che non le posseggono, ma evidentemente di minore ´appeal´ per europei e soprattutto israeliani.(ANSAmed). KVW
25/11/2005 18:46
EUROMED: SUMMIT; UE PUNTA A INTESA SU TERRORISMO ***
(ANSAmed) - BRUXELLES, 25 NOV - La lotta al terrore e la definizione del terrorismo: è la questione sulla quale di fatto si giocherà il successo, o il fallimento, del summit, domenica e lunedì, tra i leader dei 35 paesi che s´incontreranno a Barcellona in occasione dei primi dieci anni di vita del processo d´integrazione tra le due sponde del Mediterraneo. Sul tavolo dei negoziati i leader delle due aree troveranno un breve testo - due pagine - sul ´codice di condotta´ euromediterraneo nella lotta al terrorismo. Il forte auspicio Ue - ribadito ieri dal presidente della Commissione, José Manuel Durao Barroso - è che la ´due giorni´ di Barcellona si concluda con la firma del documento. Tuttavia, per il momento il via libera dei 35 al testo affronta difficoltà consistenti: tutto dipenderà dall´ultimo giro di negoziati domani a Barcellona, poche ore prima dell´apertura del summit, e quindi dalle discussioni domenica e lunedì. Quella del ´codice di condotta´ nella lotta al terrorismo è una spinosa questione di principio, ben nota nelle diverse capitali arabe ed europee. Il tema si trova infatti - ormai da anni - al centro dei negoziati multilaterali in corso all´Onu a New York: al centro, in realtà, di un´impasse che non fa sperare niente di buono neanche per le discussioni di Barcellona. NIENTE CONCESSIONI CONTRO AUTOBOMBE. I paesi arabi, e in particolare l´Egitto, puntano ad inserire una precisazione in base alla quale non si può definire terrorista chi combatte contro una forza straniera presente sul proprio territorio. Ma su questo aspetto l´Ue ha una posizione molto ferma: "é chiaro che una cosa è un´autobomba e un´altra un legittimo movimento di resistenza", sottolinea una fonte di Bruxelles, ricordando come dopo gli attentati di Casablanca, Madrid o Londra, quello della definizione di terrorismo è un terreno in cui non sono ammesse concessioni di sorta. Un´ennesima conferma sulla centralità di questa questione si é avuta oggi durante una conferenza stampa nel capoluogo catalano del segretario generale della Lega Araba, Amr Mussa: "siamo disposti a cooperare su tutti gli aspetti della lotta al terrorismo internazionale", ha dichiarato Mussa, ricordando subito dopo le differenze esistenti tra atti "terroristici" e azioni che devono invece essere inglobate nel concetto di "resistenza" contro forze di occupazione straniere. Quanto ai punti sui quali si registra già un consenso unanime, c´é il richiamo a una maggiore cooperazione tra i partner euromed che implichi lo scambio di informazioni tra stati e tra servizi di sicurezza nazionali a livello bilaterale. Il testo sottolineerà inoltre che non esiste correlazione tra il terrorismo ed una particolare religione. E´ chiaro che gli sforzi di chi guiderà le discussioni - per es., della presidenza di turno britannica Ue - saranno orientati a far emergere dal vertice una visione condivisa del ´codice di condotta´. "Vedremo come andrà a finire, ci sono alcuni punti che giocano contro e altri invece a favore della firma del documento", commentano le fonti. All´Europa certo non aiuterà il fatto di arrivare a Barcellona senza un bilancio Ue definito: ancora una volta, il mancato accordo sulle prospettive finanziarie 2007-13 peserà molto negativamente sulle ambizioni dei Venticinque. Sul fronte invece dei fattori positivi, c´é il fatto che tutti i paesi membri euromed - arabi ed europei - vogliono in fondo un rilancio del partenariato, mentre avrà di certo un influsso determinante l´ottimo rapporto che numerosi paesi Ue hanno - da tempo e su argomenti quali immigrazione o lotta al terrorismo - con alcuni dei paesi della sponda sud del Mediterraneo, quali Marocco e Giordania. Da parte europea, c´é un´altra questione chiave e cioé quella di fare in modo che i risultati ai quali il partenariato punta sul fronte economico siano accompagnati anche da progressi su temi squisitamente politici, in primo luogo democrazia e rispetto dei diritti umani. Sempre sul piano dell´economia, l´obiettivo finale dell´Ue e dei suoi dieci partner mediterranei è non solo ambizioso (la creazione di un´area di libero scambio) ma soprattutto anche molto vicino (entro il 2010): anche su questo fronte, Barcellona sarà l´occasione per mettere a punto tempi e modi in cui giungere ad un Mare Nostrum che sia un via vai di beni e servizi. (ANSAmed) RIG
25/11/2005 19:55
EUROMED: SUMMIT; LE PRINCIPALI TAPPE DEL PARTENARIATO
(ANSAmed) - Napoli, 26 NOV - La Conferenza euromediterranea dei ministri degli Esteri riunita a Barcellona lancia il partenariato euromediterraneo. I 15 Paesi dell´Ue e i 12 mediterranei (Turchia, Siria, Giordania, Libano, Israele, Olp, Egitto, Tunisia, Algeria e Marocco, più Malta e Cipro, dal maggio 2004 membri Ue) firmano la Dichiarazione di Barcellona con l´obiettivo di creare un´area comune di pace e prosperità attraverso una sempre più stretta cooperazione politica, economica e socio-culturale. Viene inoltre fissata la data del 2010 per l´istituzione di un´area comune di libero scambio. · 31/12/1995. Avvio dell´unione doganale Ue-Turchia. · 23/7/1996. I1 Consiglio Ue approva il bilancio del programma Meda che, per il periodo 1995-1999, stanzia 3,4 miliardi di euro per finanziare iniziative e progetti che favoriscano l´integrazione e il dialogo nord-sud. · 1/7/1997. Entra in vigore l´accordo di associazione ad interim tra Ue e Olp, l´Organizzazione per la liberazione della Palestina. · 1/3/1998. Entra in vigore l´accordo di associazione Ue-Tunisia. · 27-28/10/1998. Si riunisce per la prima volta il Forum dei parlamentari euromediterranei. · 1/3/2000. Entra in vigore l´accordo di associazione Ue-Marocco. · 1/6/2000. Entra in vigore l´accordo di associazione Ue-Israele. · 27/11/2000. Il Consiglio Ue approva il regolamento per il finanziamento la seconda fase del programma Meda che stanzia, per il periodo 2000-2006, finanziamenti per 5,3 miliardi di euro. · 15-16/3/2002. I1 Consiglio europeo di Barcellona dà mandato alla Banca europea per gli investimenti (Bei) di istituire uno strumento apposito per il sostegno a progetti di sviluppo nei Paesi del Mediterraneo, il Femip. · 22-23/4/2002. A Valencia i ministri degli Esteri Euromed varano un piano di azione per l´attuazione delle misure previste dalla Dichiarazione di Barcellona e lanciano la cooperazione in materia di sicurezza e di difesa. · 1/5/2002. Entra in vigore l´accordo di associazione Ue-Giordania. · 17/6/2002. Firma dell´accordo di associazione Ue-Libano. · 11/3/2003. La Commissione Ue lancia la nuova politica europea di vicinato che individua nei rapporti tra regioni dei vari Paesi lo strumento attraverso il quale dare nuovo impulso alla cooperazione e al dialogo euromediterraneo. · 2-3/12/2003. A Napoli il sesto Consiglio dei ministri degli Esteri Euromed decide l´istituzione dell´Assemblea parlamentare euromediterranea e rinvia al 2006 la decisione sulla creazione della Banca del Mediterraneo. · 25/2/2004. Ad Agadir Giordania, Egitto, Marocco e Tunisia firmano un accordo per creare un´area di libero scambio. · 22-23/3/2004. L´Assemblea parlamentare euromediterranea (Apem) si riunisce per la prima volta ad Atene. · 1/5/2004. Dieci nuovi Paesi, tra i quali Malta, Cipro e Slovenia, entrano a far parte dell´Unione europea. · 1/6/2004. Entra in vigore l´accordo di associazione Ue-Egitto. · 19/10/2004. L´accordo di associazione tra Ue e Siria viene sottoscritto a livello diplomatico (a tutt´oggi non è stato ancora firmato dai ministri degli Esteri). · 29-30/11/2004. I ministri degli Esteri euromediterranei proclamano il 2005 ´anno del Mediterraneo´. · 9/12/2004. Vengono approvati i primi piani di azione nell´ambito della nuova politica di vicinato. Riguardano Marocco, Tunisia, Giordania, Israele e Autorità palestinese. · 12-15/3/2005. Prima sessione plenaria dell´Apem al Cairo. · 1/4/2005. Nasce la Piattaforma delle organizzazioni non governative (Ong) euromediterranee. · 8-20/4/2005. Ad Alessandria d´Egitto si insedia la Fondazione euromediterranea Anna Lindh per il dialogo tra le culture, la prima istituzione del partenariato creata e finanziata congiuntamente da tutti i 35 Paesi membri. · 31-31/5/2005. I ministri degli Esteri Euromed per la prima volta approvano all´unanimità un documento conclusivo. · 19-20/6/2005. Primo incontro tra i ministri delle Finanze euromediterranei. · 1/9/2005. Entra in vigore l´accordo di associazione Ue-Algeria. · 3/10/2005. Il Consiglio Esteri Ue dà il via libera all´avvio dei negoziati per l´adesione di Turchia e Croazia. (ANSAmed). RED-GZ
26/11/2005 15:59
EUROMED: SUMMIT, ITALIA PUNTA A RILANCIO BARCELLONA ***
(ANSAmed) - BARCELLONA, 26 NOV - Riaffermare la centralità del Mediterraneo nelle politiche europee e confermare la volontà dell´Italia di approfondire la cooperazione con i partner della sponda sud in settori strategici come l´immigrazione, la cultura e lo sviluppo economico: questi i principali obiettivi che la delegazione guidata dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e dal ministro degli Esteri, Gianfranco Fini, punta a raggiungere nel corso dei lavori del primo summit dei capi di stato e di governo dei 35 Paesi euromediterranei che si aprirà domani a Barcellona. Un vertice carico di attese e incognite. La defezione di personaggi quali Ariel Sharon ed Hosni Mubarak, le difficoltà a trovare un´intesa sulla definizione di ´terrorista´, l´assenza di prospettive certe quanto alle risorse finanziarie che l´Ue potrà mettere in campo nei prossimi anni per sostenere la cooperazione euromediterranea sono solo alcuni dei problemi che i leader dovranno superare per decretare il successo di questo appuntamento. Un vertice organizzato per celebrare il decennale dell´avvio del cosiddetto Processo di Barcellona, ovvero quell´insieme di azioni destinate a ridurre le distanze tra le due sponde del Mare Nostrum che però non ha dato risultati particolarmente brillanti. In questo contesto l´Italia vuole battersi per imprimere una svolta al partenariato euromed riequilibrando - anche dal punto di vista delle risorse, specie dopo l´allargamento a est - l´impegno dell´Unione europea nei confronti dei Paesi della sponda sud del Mediterraneo. E vuole lanciare segnali concreti quanto alla sua determinazione a portare avanti iniziative di interesse comune in settori come l´istruzione, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale, la protezione civile, la gestione controllata dei flussi migratori, la visibilità del partenariato. Il vertice non dovrà essere solo una "passerella politica", ma esprimere una politica euromediterranea "concreta" e non "solo declamata", ha sottolineato recentemente Fini. E Berlusconi ha confermato a più riprese che quella mediterranea resta per l´Italia una priorità nell´ambito della politica estera nazionale. Che l´Italia intenda svolgere un ruolo da protagonista nelle relazioni nord-sud è stato del resto confermato anche dal presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, che venerdì a Barcellona, davanti ai colleghi euromed ha chiesto più attenzione da parte dei governi e più finanziamenti. Anche i presidenti dei diverse regioni italiane, da Claudio Martini (Toscana) a Piero Marrazzo (Lazio), nel corso del vertice conclusosi oggi sempre a Barcellona, hanno invitato i partecipanti al summit a non perdere un´occasione come questa per ridare slancio a iniziative cruciali per combattere con successo i fenomeni del terrorismo e dell´immigrazione clandestina. E a rilanciare in questo contesto il ruolo delle stesse regioni, già artefici di una cooperazione radicata sul territorio che favorisce lo sviluppo socio-economico e l´affermazione di modelli democratici.(ANSAmed). TI
26/11/2005 19:28
EUROMED: MOLTI ASSENTI E PROMESSE INCOMPIUTE ***
(di Giulio Gelibter) (ANSAmed) - BARCELLONA, 27 NOV - I capi di Stato e di governo europei ci saranno tutti, o quasi, ma un numero importante di leader arabi hanno dato forfait al vertice euromediterraneo di Barcellona che si apre oggi e che non conterà neppure sulla attesa presenza del premier israeliano Ariel Sharon. Assenze che, secondo gli osservatori, rischiano di togliere spessore ad una riunione importante per la prima volta a questo livello, impegnata nel difficile sforzo per rilanciare il decennale Processo di Barcellona. Il vertice riunisce i 25 Paesi dell´Unione Europea insieme a quelli della riva Sud del Mediterraneo (Israele, Turchia, Algeria, Autorità nazionale palestinese, Marocco, Giordania, Libano, Siria, Tunisia e Egitto). Più Libia, Mauritania e Lega Arabe come osservatori. Tra gli europei mancheranno soltanto i massimi rappresentanti del Lussemburgo e, probabilmente, del Belgio. Ma gli altri saranno tutti a Barcellona, dove arriverà anche, per la sua prima riunione multilaterale, la neo cancelliere tedesca Angela Merkel. Tra gli arabi invece i ´vuoti´ saranno molti e molto visibili: mancheranno, infatti, il siriano Bashar Assad, sotto tiro per l´assassinio dell´ex premier libanese Hariri; il presidente egiziano Hosni Mubarak; il re del Marocco, Mohammed VI, e il re di Giordania, Abdallah II. Non è confermata la presenza del tunisino Ben Ali e dubbi anche sul presidente libanese secondo la stampa spagnola. Incertezza abituale su Muhammar Gheddafi, anche se le fonti spagnole assicurano che verrà. "Il vertice non sembra aver destato l´interesse dei Paesi arabi fruitori di oltre 11.000 milioni di euro che la Ue ha speso in questo Processo" scriveva ieri con amarezza il quotidiano El Pais, vicino al governo socialista. Tutti hanno naturalmente motivi per non venire. Mubarak - il cui forfait è considerato particolarmente grave dato il suo peso nella regione e il fatto che è il coordinatore del gruppo arabo - non ci sarà per ragioni connesse con la situazione politica ed elettorale interna. E il presidente egiziano apparentemente non sarà neppure sostituito dal primo ministro, ma solo dal ministro degli esteri. Re Abdallah non si farà vedere, apparentemente per le recenti dimissioni del suo governo. E il re del Marocco è impegnato in una viaggio ufficiale da oggi in Giappone. Ci sarà invece il presidente palestinese Abu Mazen, una figura al centro dell´interesse politico e dei media dopo l´apertura del nuovo passo di Rafah. Ma l´assenza di Abdallah di Giordania, di Mubarak e soprattutto di Sharon - anche lui costretto a dire no, malgrado una telefonata di Re Juan Carlos, in seguito all´uscita dal Likud e alla formazione di un nuovo partito - toglie smalto alla presenza palestinese. Una presenza che avrebbe potuto fare da catalizzatore ad un vertice che è sotto i riflettori per i pochi risultati palpabili del Processo di Barcellona sulla stabilità regionale e il progresso della democrazia in un´area, quella Sud, che anche economicamente ha difficoltà a migliorare. E per gli apparenti ostacoli a concretizzare anche ora intese sostanziali e chiare sulle questioni chiave del terrorismo - in mancanza di una definizione comune del termine - o dell´emigrazione - senza i fondi necessari. Ma ancora ieri il governo spagnolo ha rivolto un appello a sostenere le proposte che farà al riguardo il premier José Luis Rodriguez Zapatero. E se nei vertici la ´foto´ è importante, dopo l´invito fatto a Bill Clinton e a Condoleeza Rice, che hanno rifiutato, l´incontro fra Sharon e Mazen attorniati dai leader della Grande Europa, quell´Europa che aspira da sempre a trasformarsi da semplice ´payer´ (finanziatore) in ´player´ (giocatore) nello scacchiere mediorientale, sarebbe stato un segnale forte. Anche per Zapatero, egualmente bisognoso di rilanciare la propria immagine da una tribuna così autorevole. A denunciare le "speranze tradite", dieci anni dopo il documento sottoscritto nel capoluogo catalano, è stato per primo il presidente del Parlamento europeo Josep Borrell che ha ricordato come il divario economico e sociale fra i Paesi delle due rive del Mediterraneo in dieci anni si è allargato invece di ridursi. Il reddito pro-capite europeo è passato da 20.000 a 30.000 dollari, mentre quello dell´altro lato è rimasto fermo a 5.000, ha sottolineato Borrell, secondo il quale progressi non sono stati compiuti neppure dal lato dei diritti umani soprattutto per quanto riguarda il ruolo della donna. A quella del Presidente del Parlamento europeo si sono unite altre voci, ancora piu preoccupate. Amnesty International ha denunciato le violazioni dei diritti umani nella riva Sud, ma ha ricordato che l´Europa è altrettanto colpevole a causa del suo silenzio o della sua assenza. L´Associazione internazionale Attac, diverse Ong catalane e un gran numero di intellettuali, fra cui il premio Nobel portoghese José Saramago, hanno denunciato con forza il fallimento del progetto di creare una zona di pace e stabilità nella regione dando impulso alla sua democratizzazione. E ciò a causa della mancanza di pressioni sui "regimi dittatoriali e autoritari" del Sud, che anzi sono stati rafforzati. L´Istituto Europeo per il Mediterraneo di Barcellona ha, da parte sua, pubblicato un´inchiesta secondo cui la maggioranza di 500 esperti internazionali ritiene che il Processo sia poco visibile e i suoi obiettivi abbiano un basso livello di realizzazione. Il voto dato è un modesto 5,6 su 10. Ma da oggi i leader potranno tentare di cambiare questa valutazione rilanciando e dando nuovo impulso a vecchie promesse. (ANSAmed). GEL
27/11/2005 13:35
EUROMED: I FINANZIAMENTI EUROPEI PER I SINGOLI PARTNER
(ANSAmed) - BRUXELLES, 27 NOV - Egitto e Marocco sono i partner mediterranei dell´Ue che tra il 1995 e il 2004 hanno usufruito dei fondi europei più cospicui tra quelli previsti esclusivamente per il finanziamento del partenariato. Nel 2005 comunque Bruxelles ha diretto il sostegno economico più sostanzioso ai palestinesi, per la ricostruzione dopo la seconda intifada, e alla Turchia, in quanto paese candidato all´adesione all´Ue. Di seguito la tabella dei finanziamenti Meda (solo gli impegni bilaterali) e Bei (Banca europea per gli investimenti) per i singoli partner tra il 1995 (anno di avvio del partenariato euromediterraneo) e il 2004. I dati sono espressi in milioni di euro: PAESI MEDA (impegni) BEI TOTALE ALGERIA 396 1.417 1.813 EGITTO 1.039 2.678 3.717 GIORDANIA 458 529 987 ISRAELE* 68 68 LIBANO 255 480 735 MAROCCO 1.333 1794 3.127 PALESTINA 461 230 691 SIRIA 234 580 814 TUNISIA 756 1.725 2.481 TURCHIA** 3.317 3.317 * Israele usufruisce dei fondi Meda regionali, ma non di quelli bilaterali. Il trattamento diversificato è dovuto alle migliori condizioni economiche del paese rispetto agli altri partner. ** La Turchia non usufruisce più dei fondi Meda bilaterali in virtù del fatto che è un paese candidato all´adesione all´Ue. Ankara gode quindi dei cospicui fondi di pre-adesione. In totale tra il 1996 e il 2004, la Turchia ha ricevuto complessivamente dall´Ue 1,15 miliardi di euro, a cui si devono aggiungere i finanziamenti della Bei. Di seguito la tabella con gli impegni bilaterali Meda per il 2005. Autorità palestinese e Turchia usufruiscono di tipi di sostegno differenziati. I dati sono espressi in milioni di euro: MEDA 2005 ALGERIA 40 EGITTO 110 GIORDANIA 58 LIBANO 27 MAROCCO 135 SIRIA 22 TUNISIA 118 AIUTI REGIONALI 116 ALTRI FINANZIAMENTI UE 2005 PALESTINA 280 TURCHIA 300 (ANSAmed) KVW
27/11/2005 16:23
EUROMED: EMIGRATI REGOLARI MEDITERRANEI IN PAESI EUROPEI
(ANSAmed) - BRUXELLES, 27 NOV - I dati del rapporto del Carim (Euro-Mediterranean Consortium for Applied Research on International Migration) sulla migrazione nei dieci partner mediterranei nei paesi dell´Unione europea: ALGERIA - I dati relativi all´Algeria sono aggiornati al 1995 ad eccezione di quelli relativi alla Francia dove tra l´altro si concentra la maggior parte degli emigrati algerini in virtù dei legami storici con questo paese. Secondo le informazioni provenienti dalla Francia gli algerini regolari residenti nel paese sono nel 2003 1.101.253. Nella lista delle principali destinazioni seguono, sulla base dei dati forniti dai singoli paesi e relativi al 1995, la Spagna (oltre 23.000), la Germania (oltre 17.000), l´Italia (15.750), la Gran Bretagna (10.672), il Belgio (7.221), la Svezia (531). EGITTO - Sulla base dei dati dei singoli paesi di destinazione relativi al 2000, è l´Italia la principale meta europea degli emigrati egiziani (oltre 40.000). Seguono la Gran Bretagna (24.700), la Francia (circa 16.000), la Germania (circa 15.000), l´Olanda (quasi 11.000), la Grecia (circa 7.500). MAROCCO - Gli emigrati marocchini secondo i dati del 2004 forniti dai singoli paesi europei di destinazione si concentrano soprattutto in Francia (725.000). Seguono la Spagna (oltre 333.000), l´Italia (223.000), l´Olanda (168.400), il Belgio (83.600), la Germania (circa 80.000), la Gran Bretagna (12.300), la Danimarca (3.200), la Svezia (1.470). TUNISIA - Anche nel caso della Tunisia, è la Francia la principale destinazione degli emigrati provenienti da questo paese che ammontano a oltre 260.000 secondo i dati che giungono dalla Francia e relativi al 2004. Sempre in base ai dati degli stati di destinazione aggiornati al 2004, alla Francia seguono l´Italia (oltre 58.000), la Germania (24.200), l´Olanda (oltre 4.000), il Belgio (3.200), la Gran Bretagna (circa 3.000), l´Austria (circa 1.200), la Spagna (circa 1.000). TURCHIA - I turchi rappresentano la comunità di immigrati mediterranei più numerosi in Europa. Nel 2002 si contano circa 2 milioni di turchi in Germania, 326.000 in Francia, 320.000 in Olanda, 134.000 in Austria, 80.000 in Gran Bretagna, 56.000 in Belgio, 36.000 in Svezia, 33.000 in Danimarca. LIBANO - I dati sui flussi migratori dal Libano non sono disponibili nel dettaglio dei singoli paesi di destinazione. Le statistiche complessive indicano che tra il 1975 e il 2001, i libanesi giunti nell´Europa Occidentale sono quasi 150.000. Nell´Europa dell´Est il numero scende a 8.700. PALESTINA - Anche per i palestinesi i dati non sono disponibili nel dettaglio. La gran parte dei circa 10 milioni di palestinesi emigrati si concentra nei paesi del Medio Oriente. Le stime del 2005 indicano che in Europa sono presenti meno di 300.000 palestinesi. SIRIA - Per i siriani le stime a disposizione sono le meno accurate. Il paese europeo in cui sono maggiormente presenti è la Germania con un numero che si aggira tra i 16.000 e i 55.000. In Francia la comunità siriana è stimata tra 8.700 e 16.000 persone. In Italia, Gran Bretagna, Svezia e Olanda il numero va tra i 2.500 e gli 8.000. In Spagna, in Danimarca e in Belgio gli immigrati siriani sono inferiori alle 800 unità. GIORDANIA - Come nel caso della Siria, per la Giordania il Carim non fornisce dati particolarmente dettagliati. Ne emerge comunque che la gran parte degli emigrati giordani in Europa si concentra (in base a stime relative al 2004) in Germania (tra 5.000 e 10.500). Seguono Italia e Gran Bretagna con un numero che non arriva comunque ai 5.000 immigrati per paese. ISRAELE - Più che l´emigrazione da Israele il rapporto Carim prende in considerazione il numero di ebrei presente in Europa. Nel 2005 nell´Unione europea il numero si aggira intorno alle 90.000 unità.(ANSAmed). KVW
27/11/2005 16:29
EUROMED: SUMMIT, SI NEGOZIA ANCORA SU TERRORISMO E DOCUMENTI
(ANSAmed) - BARCELLONA, 27 NOV - All´apertura del primo vertice euromediterraneo, è ancora in corso il negoziato sui documenti che dovrebbero essere sottoscritti dai leader dei 35 Paesi aderenti al partenariato lanciato 10 anni fa a Barcellona per ridurre le distanze politiche, economiche e sociali tra le due sponde del Mediterraneo. Uno dei principali punti ancora controversi riguarda la definizione di ´terrorismo´ che dovrebbe essere inserita nel codice di condotta comune per la lotta al fenomeno. Da parte araba si sostiene che questa definizione non può essere applicata a chi combatte contro l´occupazione straniera del suo Paese mentre da parte europea, e israeliana, non si vuole entrare nel dettaglio. Obiettivo del summit è quello di rilanciare la collaborazione euromediterranea dando risposte concrete ai principali problemi sul tappeto, in primo luogo il terrorismo e l´immigrazione. Ma anche definendo una sorta di ´road map´ per raggiungere il principale traguardo fissato 10 anni or sono a Barcellona, ovvero la realizzazione, nel 2010, di un´area euromediterranea di libero scambio. Sull´esito del vertice pesa negativamente l´assenza della quasi totalità dei leader del mondo arabo, mentre quelli europei saranno presenti in forze (la delegazione italiana è guidata dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dal ministro degli Esteri Gianfranco Fini). Da parte araba le uniche presenze di spicco confermate al momento sono quelle del presidente dell´Anp Abu Mazen (già giunto a Barcellona) e del premier turco Recep Erdogan. Grandi assenti, invece, l´egiziano Hosni Mubarak, il premier israeliano Ariel Sharon, il tunisino Ben Ali, l´algerino Bouteflika, il re del Marocco, Mohammed VI e il re di Giordania, Abdallah II. Resta poi la solita incertezza sull´arrivo del libico Muammar Gheddafi, invitato come osservatore. (ANSAmed). TI
27/11/2005 16:55
EUROMED: SUMMIT; TRASPORTI, FATTORE CHIAVE PER INTEGRAZIONE
(ANSAmed) - NAPOLI, 27 NOVI trasporti marittimi sono il centro del traffico commerciale mediterraneo: il 76,4% delle merci scambiate tra partner mediterranei ed Ue viaggi infatti via mare. L´integrazione delle grandi reti di collegamento europee e mediterranee e il potenziamento delle infrastrutture portuali, stradali e ferroviarie è quindi alla base del futuro sviluppo di un sistema integrato. Nel settembre 2004 la Commisione europea ha istituito un gruppo di lavoro ad alto livello, a cui partecipanto tutte le parti interessate, per l´estensione delle Reti transeuropee (Ten) ai Paesi vicini. Per grandi linee il gruppo ha già tracciato i principali assi di collegamento individuando tre obiettivi prioritari: l´estensione delle autostrade del mare ai Paesi mediterranei, includendo uno o due porti per Paese della sponda Sud; la congiunzione della penisola iberica con il Marocco fino ad Agadir, sulla costa atlantica; il prolungamento dei corridoi nel Sud-Est dell´Europa, attraverso la Turchia e lungo la costa siriana, fino a giungere alla Giordania e all´Egitto. In una prospettiva ancora a più lungo termine, il gruppo ritiene importanti inoltre lo sviluppo dell´asse multimodale Sud-Sud da Alessandria d´Egitto a Rabat e degli assi da Haifa (Israele) all´Arabia Saudita, dal porto di Tartus (Siria) all´Iraq, da Beirut a Damasco, da Damietta ad Answut, nella valle del Nilo. Dello sviluppo e dell´integrazione del sistema dei trasporti euromediterraneo in vista della liberalizzare gli scambi nell´area entro il 2010 si occupa anche un apposito Forum Euromed istituito nel settembre del 1998. Al Forum partecipano tutti i 35 membri del Processo di Barcellona, la Commissione europea, istituzioni finanziarie come la Banca europea per gli investimenti (Bei) e la Banca mondiale, e le principali organizzazioni internazionali in materia di trasporti (Imo, Icao, Unece). Il Forum, sostenuto dal programma Euromed per i trasporti che gode dal 1997 di un bilancio di circa 35 milioni di euro, ha prodotto un documento che verrà approvato dai ministri dei trasporti euromediterranei nel loro primo vertice previsto a Marrakech in Marocco il prossimo 15 dicembre. (ANSAmed). RED-GZ
27/11/2005 17:23
EUROMED: SUMMIT; APERTI LAVORI, BERLUSCONI A BARCELLONA
(ANSAmed) - BARCELLONA, 27 NOV - Avvolto in un clima di grande incertezza sul suo esito e tra imponenti misure di sicurezza si è aperto questa sera nella residenza reale di Barcellona il primo vertice euromediterraneo tra i 35 Paesi che partecipano al partenariato lanciato 10 anni fa dalla città catalana. Per l´Italia sono presenti il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il ministro degli Esteri Gianfranco Fini, giunti poco fa nella città catalana. A marcare l´avvio dei lavori è la mancanza di un´intesa tra partner europei ed arabi sul codice di condotta comune per la lotta al terrorismo. L´Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell´Ue Javier Solana ha sottolineato che é ancora possibile trovare un accordo, ma le due parti finora non sono riuscite a sciogliere il nodo della definizione di terrorismo: europei e israeliani non vogliono entrare nel dettaglio, gli arabi non vogliono che vengano identificato come terroristi coloro che combattono contro l´occupazione straniera del proprio Paese. Questo contrasto e altre questioni relative al problema mediorientale e alla salvaguardia dei diritti umani gettano pesanti ombre sull´esito di un incontro - che dovrebbe servire al rilancio della cooperazione tra le due sponde del Mediterraneo - sul quale già pesa l´assenza della stragrande maggioranza dei leader arabi, da Hosni Mubarak al re del Marocco, dal tunisino Ben Alì all´algerino Bouteflika. Ingenti comunque le misure di sicurezza adottate. Le aree dove si svolgono gli incontri sono state chiuse al traffico e vi si accede solo dopo rigidi controlli. Per proteggere i leader presenti sono stati mobilitati 5.500 poliziotti e sono state installate batterie di missili a media gittata ´Hawk´. Dopo una prima sessione di lavoro dedicata a una discussione sulla proposta per un"alleanza di civilta" lanciata dal premier spagnolo José Louis Rodriguez Zapatero, i leader dei 35 paesi Euromed parteciperanno a una cena offerta dal re Juan Carlos.(ANSAmed). TI
27/11/2005 19:46
EUROMED: APRIRE MERCATO AGRICOLO A PAESI SPONDA SUD, BORRELL
(ANSAmed) - BARCELLONA, 27 NOV - "Non si tratta di aprire il mercato agricolo europeo in maniera incontrollata, ma bisogna dare ai paesi della sponda sud del Mediterraneo la possibilità di accedervi con i propri prodotti. In caso contrario la loro situazione economica potrebbe diventare insostenibile". Per il presidente del Parlamento europeo, Josep Borrell, la lotta dell´alleanza euromediterranea all´immigrazione clandestina passa necessariamente per sviluppo nei paesi di transito e di origine dei flussi migratori: "L´unica maniera di contenere le ondate di clandestini provenienti dall´Africa subsahariana è dare loro un motivo per restare nei paesi d´origine", ha detto Borrell nel corso di una conferenza stampa tenuta a Barcellona, in apertura del primo vertice euromediterraneo. L´immigrazione è con la sicurezza il principale capitolo del vertice indetto in occasione del decimo anniversario della Conferenza di Barcellona istitutiva del partenariato euromediterraneo. "Nel 1995 il fenomeno dei clandestini", ha ricordato il presidente del Parlamento europeo, "non aveva nemmeno lontanamente la gravità odierna, che riflette l´oblio da parte dell´occidente sull´Africa subsahariana". Nel ricordare che "non esistono ricette miracolose", Borrell ha detto che "il problema va affrontato alla radice". "L´Europa", ha aggiunto il politico spagnolo, "deve ricordare che, per mantenere gli attuali livelli di popolazione, dovrà accettare 1 milione di immigrati l´anno nei prossimi 10 anni, che non verranno dai paesi dell¿Est, bensì dall´Africa subsahariana". Sull´assenza al primo vertice euromediterraneo dei principali capi di Stato e di governo dei paesi arabi aderenti al partenariato, che dovevano rinnovare gli impegni assunti 10 anni fa dai ministri degli Esteri, Borrell ha esortato "a non fare valutazioni in base al rango dei partecipanti, bensì per gli impegni e gli obiettivi che saranno assunti, con un maggiore sforzo politico" per salvare dal fallimento il partenariato. Ed ha invitato a "non liquidare il vertice come un fallimento, prima ancora che sia cominciato". Uno dei punti più controversi del vertice riguarda la definizione di terrorismo, che dovrebbe essere inserita nel codice di condotta comune, condiviso dai paesi arabi e da quelli della sponda nord. "Non c´é ancora un accordo sulla definizione di terrorismo e sul diritto alla resistenza", ha detto Borrell al riguardo, auspicando che possa essere raggiunto nel corso dei negoziati. "Quando si tratta di combattere il male", ha spiegato il presidente del Parlamento europeo, "bisogna sapere anche in cosa consiste. Contro il terrorismo è necessaria una strategia globale. Ma, se non si è capaci di mettersi d´accordo sul contenuto del problema, ci sono poche speranze che si arrivi a una sua soluzione".(ANSAmed). YK8
27/11/2005 19:46
EUROMED: SUMMIT,ESITO A RISCHIO TRA ASSENZE E CONTRASTI ***
(dall´inviato Enrico Tibuzzi) (ANSAmed) - BARCELLONA, 27 NOV - Assenze ´pesanti´ tra i leader arabi e contrasti ancora non ricomposti su varie questioni, prima tra tutte quella della definizione di terrorismo: sono queste le incognite che pesano sul primo vertice euromediterraneo, apertosi oggi a Barcellona per celebrare i dieci anni dell´avvio del partenariato e mettere in campo nuove iniziative per il suo rilancio. La lotta all´immigrazione clandestina, l´adozione di un codice di condotta comune per combattere il terrorismo e la definizione di una ´road map´ per arrivare alla creazione di una zona di libero scambio euromediterranea, possibilmente entro il 2010, sono i principali dossier che si trovano sul tavolo del vertice, ma l´intenso lavoro svolto in questi giorni dagli ´sherpa´ non è riuscito ancora a sciogliere tutti i nodi. Tra i convenuti a Barcellona c´é chi invita a non essere pessimisti, sottolineando che un´intesa è ancora raggiungibile e che "il vertice sarà un successo perché darà una grande spinta per il futuro". Tuttavia, il fatto che alla fine nella città catalana, tra i leader dei Paesi della sponda sud, siano presenti solo il premier turco, Recep Tayyip Erdogan e il presidente dell´Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmud Abbas (Abu Mazen), rappresenta oggettivamente una pesante incognita per l´esito dell´incontro. Secondo l´Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza, Javier Solana, "le ragioni di queste assenze sono molto importanti e ben comprensibili". Ma a lamentare la scarsa rappresentanza del mondo arabo è stato anche un esponente di spicco come Amr Moussa, segretario generale della Lega Araba. E la lista degli assenti è effettivamente lunga - dall´ egiziano Hosni Mubarak all´algerino Abdelaziz Bouteflika, dai re di Marocco e Giordania, al tunisino Ben Alì - e si estende anche a Israele, poiché sia il premier Ariel Sharon e sia il suo ministro degli Esteri Silvan Shalom hanno disertato Barcellona. Secondo alcuni fonti, questa epidemia di assenze è stata determinata anche da una preparazione del summit da parte della presidenza di turno britannica dell´Ue e degli spagnoli giudicata dal mondo arabo non proprio appropiata e appesantita dalle affermazioni contenute nei documenti sotto esame a proposito del rispetto dei diritti umani, delle riforme democratiche e della questione mediorientale. Ma soprattutto a mettere a rischio il successo dell´incontro é il confronto in atto sulla definizione di terrorismo. Un tema sul quale il fronte arabo tiene a precisare che non può essere definito terrorista chi combatte contro l´occupazione straniera del suo Paese. Una precisazione che l´Europa e Israele non sembrano disposti ad accettare. "C´é differenza tra terrorismo e resistenza", ha ribadito ancora oggi a Barcellona il ministro degli Esteri egiziano Ahamed Abdul Gheit. "Non si possono mettere le due cose sullo stesso piano. Certo, gli attacchi non devono coinvolgere i civili", ha detto. Un stallo, quello venutosi a creare sul terrorismo, che rischia di far passare in secondo piano anche i temi - pure cruciali per il rilancio della cooperazione nord-sud - sui quali sembra invece esserci un´intesa, dalla gestione congiunta dei flussi migratori, alle misure da mettere in campo per lo sviluppo economico e sociale.(ANSAmed). TI
27/11/2005 20:59
EUROMED: SUMMIT; RIPRESI LAVORI,SI CERCA ACCORDO IN EXTREMIS
(ANSAmed) - BARCELLONA, 28 NOV - Con l´obiettivo di trovare un accordo che consenta di rilanciare il partenariato euromediterraneo anche attraverso la lotta al terrorismo e la cooperazione in materia di immigrazione sono ripresi questa mattina a Barcellona i lavori del primo vertice euromediterraneo. Sotto la presidenza di turno Ue di Tony Blair, i leader dei 35 Paesi euromediterranei, dopo la consueta foto di famiglia, hanno ripreso le discussioni per superare lo stallo venutosi a creare sull´adozione del codice di condotta per la lotta al terrorismo e su altre tematiche legate soprattutto, ma non solo, alla questione mediorientale. L´Italia, rappresentata a Barcellona dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dal ministro degli Esteri Gianfranco Fini, punta in particolare a rafforzare la cooperazione con i Paesi della sponda sud in materia di immigrazione. Il partenariato euromediterraneo è l´unica sede istituzionale in cui siedono intorno allo stesso tavolo Israele e l´insieme dei Paesi arabi che si affacciano sul Mediterraneo. Ma proprio le questioni legate ai rapporti arabo-israeliani hanno spesso rallentato se non bloccato il cammino del partenariato avviato esattamente 10 anni or sono proprio nella città catalana dai ministri degli Esteri di 27 Paesi (i 15 Ue più 12). Poco prima della ripresa dei lavori del vertice l´Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza Javier Solana ha ricordato la "totale cooperazione" già esistente tra i Paesi del nord e del sud del Mediterraneo nella lotta al terrorismo e si è detto fiducioso sulla possibilità di trovare un´intesa sul codice di condotta. Ma l´assenza di molti leader arabi e di Ariel Sharon ha gettato l´ombra del fallimento sul summit fin dal suo inizio. (ANSAmed). TI
28/11/2005 09:51
MO: FINI, NON C´E´ ALTERNATIVA ALLA ROAD MAP
(ANSAmed) - BARCELLONA, 28 NOV - "Non c´é alternativa alla Road Map". Lo ha ribadito ieri sera il vicepremier e ministro degli Esteri Gianfranco Fini in un suo intervento a Barcellona, in occasione del vertice Euromediterraneo, dedicato alla questione israelo-palestinese. Dopo aver detto che "il terrorismo deve completamente cessare", il titolare della Farnesina ha spiegato ai ministri degli Esteri della Ue e di dieci Paesi della sponda sud del Mediterraneo, compreso Israele, che "´obiettivo di fondo rimane che Hamas rinunci alla violenza, riconosca il diritto all´esistenza di Israele e disarmi ", poiché "non c´é nessuna altra alternativa alla Road Map". Ma proprio per questo motivo, ha aggiunto, "non va pregiudicato lo status di Gerusalemme". Infatti, a tale riguardo, l´Italia è "preoccupata per il tracciato della barriera difensiva e l´espansione degli insediamenti attorno alla parte est di Gerusalemmé. Nel corso della cena di Barcellona tra ministri degli esteri c´é stato uno scambio di vedute sul ritiro israeliano da Gaza e sull´avvio dell´operazione per il controllo del valico di Rafah. "Dobbiamo concentrarci - ha detto Gianfranco Fini - sulla riabilitazione economica e sociale della Striscia di Gaza e dare pieno sostegno a Wolfensohn di ampliare il suo mandato". Il ministro ha proseguito ricordando che "anche i paesi arabi, in particolare quelli produttori di petrolio, dovranno fare la loro parte per risollevare l´economia palestinese". Più in particolare, la richiesta di un intervento dell´Unione Europea a Rafah "costituisce un importante riconoscimento delle capacità dell´Europa di gestione delle crisi e, soprattutto, da parte israeliana, del ruolo che la Ue può svolgere nel processo di pace anche sul piano operativo". "Da parte nostra - ha detto ancora Fini - ci impegneremo affinché la presenza dell´Unione Europea rafforzi la fiducia tra le parti". (ANSAmed). FN/FCC
28/11/2005 10:17
EUROMED: FT, AIUTI UE PRODUCANO MAGGIORI RISULTATI POLITICI
(ANSAmed) - BRUXELLES, 28 NOV - In cambio del sostegno economico offerto ai paesi mediterranei l´Ue deve ottenere maggiori risultati politici. E´ la linea del Financial Times espressa oggi in un commento dedicato al vertice euromediterraneo di Barcellona. Il quotidiano spiega gli scarsi frutti portati dal processo avviato dieci anni fa, con il fatto che la capacità dell´Ue di influenzare i suoi vicini deriva in gran parte dall´offerta di un´eventuale adesione. Eppure, a parte Malta e Cipro (che sono già diventati membri) e la Turchia (che ha ottenuto lo status di paese candidato), nessuno degli altri paesi mediterranei ha la minima possibilità di aderire all´Unione. La mancanza di riforme politiche importanti è dovuta anche alla maggiore attenzione posta dagli stessi europei sul terrorismo e sull´immigrazione, cosa che "ha posto in secondo piano i diritti umani". "Se Barcellona esistesse solo far sedere intorno ad uno stesso tavolo di tanto in tanto Israele e i suoi vicini arabi - cosa che di fatto fa - sarebbe uno spreco di denaro per Bruxelles", commenta il giornale sottolineando che in ogni caso l´Ue non può dimenticarsi dei suoi vicini. Ma li deve invece aiutare "e ora ha migliori mezzi per farlo con le recenti politiche di vicinato che sono realizzate in modo più vicino ai bisogni particolari dei singoli partner". (ANSAmed). KVW
28/11/2005 11:24
EUROMED: SUMMIT, SI CERCA EVITARE FALLIMENTO TOTALE
(ANSAmed) - BARCELLONA, 28 NOV - I leader e i ministri degli Esteri dei 35 Paesi che partecipano al primo vertice euromediterraneo stanno negoziando fino all´ultimo minuto per evitare che l´appuntamento, convocato per rilanciare la cooperazione tra i Paesi delle due sponde, si trasformi in un totale fallimento ed allarghi, invece di ridurre, le distanze tra le due sponde del Mediterraneo. Ancora un volta a monopolizzare e condizionare il dibattito é stato il confronto tra israeliani e arabi. Il principale problema è rappresentato dalla definizione di terrorismo: i Paesi arabi hanno chiesto di distinguere tra terrorismo e resistenza all´occupazione straniera, Israele e l´Europa non hanno accettato e un compromesso non è stato trovato. La soluzione individuata per dare comunque luce verde al codice di condotta comune contro il terrorismo è stata quella di spostare la controversa questione da un documento a un altro, cioé la dichiarazione politica, che è ora soggetto a impasse. Risultati positivi dovrebbero invece giungere dal summit di Barcellona sul fronte della lotta all´immigrazione illegale. "C´é la possibilità non solo di un accordo - ha detto il ministro degli Esteri Gianfranco Fini - ma anche di dare vita a politiche congiunte di cooperazione tra l´Ue e quasi tutti i Paesi della sponda sud". (ANSAmed). TI
28/11/2005 12:24
EUROMED: BIANCHERI, IN 10 ANNI RISULTATI A VOLTE DELUDENTI
(ANSAmed) - LECCE, 28 NOV - "La configurazione di una politica euromediterranea non è una cosa facile, lo abbiamo visto: sono passati dieci anni dalla dichiarazione di Barcellona e i risultati sono misti, a volte deludenti, direi che i problemi si sono accresciuti perché dal ´95 ad oggi sono intervenuti due problemi, il terrorismo e il fenomeno dei flussi di migrazione che allora non sembravano cosi´ gravi come di fatto sono diventati". Lo ha detto il presidente dell´ Istituto per gli studi di politica internazionale, Boris Biancheri, che oggi partecipa ad un seminario sulla politica euromediterranea dell´ Italia organizzato a Lecce dall´ associazione ´Identita´ e dialogò e dalla Fondazione Bettino Craxi. Per Biancheri, quindi, "occorre ripensare una politica mediterranea anche alla luce di questi problemi, ed è quello che si sta cercando di fare e questo rappresenta anche una opportunità per l´ Italia che deve prendere delle iniziative". "E´ tempo per l´ Italia - ha aggiunto Biancheri - di farsi avanti con una politica mediterranea più chiara e credo che l´ Unione europea non abbia che da approfittare di un ruolo più forte del nostro Paese". Biancheri ha poi definito "illusorio" l´ obiettivo di realizzare la zona franca entro il 2010. "Non dico che si debba lasciare cadere l´ idea del libero scambio che è fondamentale per i Paesi della sponda sud soprattutto ma anche per noi - ha precisato - ma quella data che sembrava realistica oggi è ottimistica". "E comunque - ha detto ancora - che si realizzi un anno prima o un anno dopo non é importante, l´ importante è che si continui nel processo e che non ci siano delle fasi di arresto come invece ci sono state prevalentemente dovute appunto ai fattori terrorismo e flussi migratori". "I due temi, quello politico e quello economico - ha detto ancora - devono procedere di pari passo: sul piano politico qualche cosa sembra intravedersi, senza essere troppo ottimisti, sul piano economico penso invece che si possa fare di più. Non basta dare tre miliardi di dollari per quanto importante sia la cifra, si tratta di trovare dove effettivamente ci sono, degli interessi convergenti e ci vuole pazienza". (ANSAmed). LF
28/11/2005 12:57
EUROMED: DOCUMENTO PRESIDENZA, NESSUN ACCORDO SU TERRORISMO
(ANSAmed) - BARCELLONA, 28 NOV - Una dichiarazione della presidenza e due documenti finali approvati da tutti i leader: sono questi i risultati del vertice Euromed di Barcellona, secondo fonti diplomatiche. Con il documento della presidenza si è preso atto dell´impossibilità di raggiungere un´intesa sulla definizione di terrorismo.(ANSAmed). TI
28/11/2005 13:50
EUROMED: FINI, SU TERRORISMO TESI IMPEGNATIVE NON NUOVE
(ANSAmed) - BARCELLONA, 28 nov - "Per evitare che agli occhi del mondo questo vertice fosse giudicato un fallimento si farà una dichiarazione della presidenza che salva un po´ tutto: quanto al terrorismo non si è trovata una formulazione condivisa ma, in questa dichiarazione, vi sono delle affermazioni importanti, impegnative, ma non nuove". E´ il bilancio che il ministro degli Esteri Gianfranco Fini traccia del vertice Euromed lasciando Barcellona. "Quanto a noi e ai nostri temi - ha aggiunto Fini - come quelli sulla cooperazione, l´amicizia, l´educazione e l´informazione, siamo soddisfatti perché sono i temi dei documenti approvati".(ANSAmed). CAP-GZ
28/11/2005 14:05
EUROMED:BERLUSCONI,NOI IN PRIMA LINEA PER PACE E PROSPERITA´
(ANSAmed) - BARCELLONA, 28 NOV - "L´Italia è in prima linea tra i paesi euromediterranei sul fronte dell´impegno per avere pace e prosperità dell´area". Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi lasciando il Vertice Euromediterraneo. "Siamo stati omaggiati da tanti amici - ha aggiunto Berlusconi - che hanno riconosciuto quanto l´Italia ha fatto per la costruzione in questa area di una zona di pace, di progresso, di sicurezza. Ci è stato dato atto delle cose fatte anche sul fronte della cultura, nel nostro impegno nella conservazione dei beni archeologici in tante realtà mediterranee". "L´anno prossimo - ha proseguito il premier - si terrà a Catania un summit sulla formazione universitaria e per la creazione della biblioteca virtuale. Nel 2009 Pescara ospiterà i Giochi del Mediterraneo". Anche sul fronte delle politiche sull´immigrazione, Berlusconi è soddisfatto dei risultati raggiunti in questo vertice: "Tutti ormai condividono che non si può più far fronte al fenomeno dell´immigrazione clandestina, ormai di dimensioni epocali, con il solo controllo delle frontiere da parte della polizia. Bisogna offrire condizioni decenti di vita nei paesi di origine consapevoli che senza un processo democratico non c´é la possibilità di avere libertà. A tal fine - ha concluso Berlusconi - è necessario combattere la povertà in Africa, soprattutto nell´area sub-sahariana".(ANSAmed). CAP
28/11/2005 15:09
EUROMED: SUMMIT, APPROVATO CODICE CONDOTTA ANTITERRORISMO
(ANSAmed) - BARCELLONA, 28 NOV - Il codice di condotta contro il terrorismo è stato approvato dal vertice euromediterraneo dopo che dal testo è stato eliminato ogni riferimento alla definizione di cosa si intende per terrorismo. E´ quanto emerge dal confronto tra la bozza di documento che è stato discusso nel corso del summit e quello che è stata varato dai 35 leader dei Paesi euromediterranei. La questione, ha sottolineato nel corso della conferenza stampa finale il premier inglese Tony Blair, "sarà affrontata e risolta nel contesto delle Nazioni Unite prima del termine della sessantesima assemblea generale". Il vertice ha anche approvato il documento in cui si traccia il programma di lavoro euromed per i prossimi cinque anni. In base a quanto concordato oggi dal summit, ai tre capitoli della Dichiarazione di Barcellona del 1995 (politica, economia, cultura) è stato aggiunto quello relativo alla creazione di uno spazio comune di giustizia e sicurezza.(ANSAmed). TI
28/11/2005 16:02
EUROMED: TERRORISMO, COSA PREVEDE IL CODICE DI CONDOTTA
(ANSAmed) - MADRID, 28 NOV - Il rifiuto "di ogni tentativo di associare il terrorismo a qualsiasi nazione, cultura o religione" e l´impegno dei paesi del partenariato euromediterrano a "combattere le reti che finananziano il terrorismo e a giudicare gli individui implicati in azioni terroristiche". Sono alcuni dei principi contenuti nel codice di condotta contro il terrorismo approvato oggi a Barcellona dal primo vertice euromediterraneo dei capi di Stato e di governo. Il testo del documento, che impegna i 35 paesi euromediterranei, si apre con una "condanna del terrorismo in tutte le sue manifestazioni e senza giustificazioni". Impegna i paesi della Ue e i vicini della sponda sud del Mediterraneoa rispettare tutte le risoluzione delle Nazioni Unite per la lotta al terrorismo e a lavorare assieme per arrivare a "una definizione legale degli atti terroristici prima della fine della 60/esima sessione dell´Assemblea generale delle Nazioni Unite". Il codice contiene un appello "alla moderazione, alla tolleranza, al dialogo e alla comprensione fra le società", ribadendo che gli Stati che hanno partecipato al vertice euromediterraneo "vieteranno l´incitamento agli atti terroristici attraverso l´adozione di misure adeguate e in conformità alle leggi internazionali e a quelle di ciascun Paese". In base al testo, i paesi del partenariato si impegnano, infine, a scambiare informazioni sui terroristi e le reti che li finanziano, conformemente alle leggi internazionali. (ANSAmed). YK8
28/11/2005 17:29
EUROMED: SUMMIT DELUDE ASPETTATIVE MA SALVA APPARENZE ***
(dall´inviato Enrico Tibuzzi) (ANSAmed) - BARCELLONA, 28 NOV - Un accordo sulle questioni più controverse alla fine non è arrivato. Ma il primo summit del partenariato euromediterraneo è comunque riuscito a evitare di tradursi in un totale fallimento con l´adozione di un codice di condotta antiterrorismo - basato però su generici principi - e un programma di lavoro per i prossimi cinque anni che prevede il rafforzamento della cooperazione nord-sud in materia di immigrazione e il rilancio di quella economica. "Abbiamo raggiunto risultati importanti", hanno così potuto annunciare i due co-presidenti del vertice, il premier inglese Tony Blair e quello spagnolo José Luis Rodriguez Zapatero. Sottolineando che è stata riaffermata la volontà di "rilanciare la cooperazione" su tutti i fronti di interesse comune attraverso le "azioni concrete" prefigurate nei documenti approvati. Ma il ministro degli Esteri Gianfranco Fini non ha potuto fare a meno di rilevare che "per evitare che agli occhi del mondo questo vertice fosse giudicato un fallimento è stata varata una dichiarazione della presidenza che salva un po´ tutto. Non si è trovata una formulazione condivisa sul termine terrorismo; nella dichiarazione, vi sono delle affermazioni importanti, impegnative, ma non nuove". Convocato per celebrare il decennale dell´avvio del Processo di Barcellona e imprimergli un nuovo impulso per avvicinare le due sponde del Mediterraneo, il summit in realtà ha riproposto tutte le problematiche già emerse nel 1995, in primo luogo quelle legate al conflitto israelo-palestinese. Alle quali nel frattempo si sono aggiunte quelle dell´immigrazione illegale e dell´insofferenza mostrata da molti Paesi arabi sui continui richiami dell´Ue alla necessità di attuare riforme democratiche, garantire la libertà di stampa e il rispetto dei diritti umani. Anche a causa di una preparazione del summit ritenuta da molti osservatori non proprio adeguata, fin dalla vigilia sul summit si è allungata l´ombra di assenze importanti tra i leader della sponda sud. A cominciare dal premier israeliano Ariel Sharon. Al quale si sono poi aggiunte le defezioni più o meno giustificate del presidente egiziano Hosni Mubarak, dei leader di Tunisia e Algeria, Ben Ali e Abdelaziz Bouteflika, dei re di Marocco e Giordania e dei presidenti di Siria e Libano. I ´superstiti´ hanno poi trovato sul tavolo del vertice tre documenti da approvare all´unanimità in cui erano contenute affermazioni ritenute inaccettabili, a seconda dei casi, dai Paesi arabi e dagli israeliani. I primi hanno quindi chiesto che venisse precisato il concetto di terrorismo specificando che esso non può essere applicato verso chi difende il suo Paese dall´occupazione straniera. Israele non ha voluto sentire parlare di "occupazione iniziata nel 1967". "Non è in questa sede che si può risolvere il conflitto israelo-palestinese", si è giustificato Blair con chi gli ha chiesto conto della soluzione al ribasso individuata, dopo una notte di inutili negoziati, per superare l´impasse attraverso un escamotage linguistico-diplomatico. Un fronte sul quale il vertice è riuscito a conseguire risultati relativamente concreti è invece quello dell´immigrazione, un tema particolarmente importante per l´Italia. Nell´ambito della costruzione di uno spazio comune di giustizia e sicurezza, i 35 hanno infatti deciso di rafforzare la cooperazione destinata da un lato a garantire una gestione condivisa dei flussi migratori da sud verso nord e dall´altro a combattere l´immigrazione clandestina. Un risultato rispetto al quale il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi - che ha sottolineato l´impegno dell´Italia "per costruire uno spazio di pace sicurezza e progresso" nel Mediterraneo - e Fini hanno espresso la loro soddisfazione. Quanto all´integrazione e allo sviluppo economico, il summit ha stabilito che sarà tracciata una ´road map´ per arrivare alla creazione di un´area euromediterranea di libero scambio nel 2010 anche attraverso la progressiva liberalizzazione degli scambi di servizi e prodotti agroalimentari. Ed ha dato il via libera alla Banca europea degli investimenti per stanziare 1,5 miliardi di euro da utilizzare nel 2006 per prestiti, assistenza tecnica e capitali di rischo a disposizione di imprese dei Paesi della sponda sud. Nel documento non una parola è stata però spesa sul ruolo che le regioni e gli enti locali dovranno svolgere nell´ambito della nuova politica di vicinato per favorire lo sviluppo dei rapporti economici, sociali e culturali.(ANSAmed). TI
28/11/2005 19:28
EUROMED: MADRID E LONDRA IRRITATE DA ´INTRANSIGENZA´ ISRAELE
(dall´inviato Fabrizio Finzi) (ANSAmed) - BARCELLONA, 28 NOV - La crisi israelo-palestinese ha profondamente condizionato i lavori del Vertice Mediterraneo di Barcellona costringendo la presidenza britannica del summit ad una e lunga e frustrante maratona negoziale sulla definizione del concetto di terrorismo che ha confermato l´estrema fragilità delle relazioni tra Israele e Paesi Arabi e la debolezza politica dell´Europa. L´idea anglo-spagnola di usare l´eccezionale formato del Forum Euromediterraneo (Ue più 10 paesi della sponda sud del Mediterraneo) per avvicinare le parti sulla definizione di concetto di terrorismo e di voler mettere nero su bianco - nel documento finale - un articolato passaggio sulla crisi mediorientale si è rivelata troppo ambiziosa, se non velleitaria. E sul banco degli imputati per questo mancato successo del vertice Euromed è salito sul gradino più alto - lasciano trapelare le fonti che hanno negoziato - lo stato di Israele. "Gli israeliani sono intrattabili" sul capitolo dedicato al terrorismo, ha sussurrato irritato il premier spagnolo José Luis Rodriguez Zapatero ad un suo strettissimo consigliere. Uno sfogo mentre il negoziato era nel vivo e che doveva rimanere riservato ma che è stato captato e diffuso da un microfono lasciato aperto nella sala della plenaria. Una frase che da sola descrive l´atmosfera di Barcellona dove oggi il premier britannico Tony Blair è stato più volte sul punto di "tirare la tovaglia", cioé di rompere, cosa che puntualmente è successa all´ora di pranzo. Nel momento in cui era rimasto solo Israele a continuare a respingere il testo sul terrorismo mentre, ha osservato sempre Zapatero, "gli altri si erano messi tranquilli". Risultato: Blair e Zapatero sono stati costretti a prendere atto che un testo approvato da tutti sulle definizione del terrorismo e sulla crisi israelo-palestinese era una chimera e si sono quindi accontentati su una soluzione tecnica di ripiego - un escamotage già più volte usato in ambito europeo per limitare i danni - che consiste in una Dichiarazione della presidenza. Cioé un testo che registra lo stato del negoziato e la cui responsabilità è solo della presidenza britannica. Sintesi del ministro degli Esteri Gianfranco Fini: "Per evitare che agli occhi del mondo questo vertice fosse giudicato un fallimento si è fatta una Dichiarazione della presidenza che salva un po´ tutto; quanto al terrorismo, non si è una trovata una formulazione condivisa". Al di là delle dichiarazioni di maniera dei protagonisti della due giorni di Barcellona (Blair e Zapatero hanno difeso i successi raggiunti su cooperazione politica e lotta all´immigrazione clandestina), i leader dei paesi arabi non hanno nascosto la loro delusione, che sfiora il disappunto. "Le intenzioni erano nobili ma i risultati modesti", ha seccamente spiegato il rappresentante algerino, Abdelaziz Belkhadem, che ha poi motivato politicamente le defezioni arabe al vertice: "La Ue non ha fatto sufficienti pressioni su Israele". I paesi della sponda sud speravano infatti in un ruolo più attivo dell´Europa nei confronti di Israele, una sorta di bilanciamento della Ue alle tradizionali posizioni di Washington. In sostanza, mentre gli europei e Israele chiedevano l´adozione di un "Codice di condotta" contro il terrorismo, i paesi arabi reclamavano il riconoscimento del diritto dei palestinesi "alla resistenza" contro l´occupazione. "Là dove c´é occupazione c´é la resistenza", ha spiegato il segretario generale della Lega Araba, Amr Moussa. Naturalmente diversa la lettura Israeliana del mancato accordo: "Il negoziato è naufragato sul paragrafo proposto inizialmente dai paesi arabi, nel quale si riaffermava la legittimità di resistenza con qualsiasi mezzo contro un´occupazione", ha motivato un diplomatico israeliano.(ANSAmed). FN
28/11/2005 20:17
ITALIA-EGITTO: UIL, PER MEDITERRANEO NUOVO MODELLO SVILUPPO
(ANSAmed) - IL CAIRO, 29 NOV - Per un maggiore sviluppo del Mediterraneo sarebbe importante che la liberalizzazione delle economie e degli scambio commerciali fosse orientato da una politica di cooperazione allo sviluppo. Lo sostiene la Uil che oggi al Cairo ha concluso il suo convegno ´Il Mediterraneo al centro dell´Europà. "Il tema della cooperazione - ha detto il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti - è stato visto per tanto come tema solo per esperti. In realtà è una vera prospettiva. In un mercato globale non abbiamo alternative". Secondo Angeletti il modello di cooperazione tra i paesi delle sponde del Mediterraneo deve avere come base l´idea che "più la ricchezza si diffonde e più cresce". "Dobbiamo puntare - afferma la Uil nel suo documento finale - alla realizzazione di un´area di prosperità diffusa attraverso un percorso finanziario ed economico ma anche sociale, definendo regole certe per tutti. E´ importante promuovere i più stretti contatti tra le differenti popolazioni della regione attraverso attività di interscambio economico e commerciale, nonché favorire la comprensione e il dialogo tra le diverse culture". Ma soprattutto, sottolinea il documento, "bisogna che la liberalizzazione dell´economia sia guidato da una politica di solidarietà internazionale, di cooperazione allo sviluppo e di gestione qualificazione dei flussi migratori tesa allo sviluppo del benessere e della democrazia nei nostri paesi partner nel Mediterraneo". "L´immigrazione illegale - ha concluso Angeletti - si combatte in un solo modo rendendo più agevole quella legale". (ANSAmed). TL/FCC
29/11/2005 17:28
EUROMED: SUMMIT, UNA GRANDE OCCASIONE SPRECATA ***
(di Enrico Tibuzzi) (ANSAmed) - BARCELLONA, 29 NOV - I Paesi che hanno partecipato al vertice di Barcellona hanno sprecato una grande occasione per rilanciare il partenariato euromediterraneo e dare una risposta forte alle sfide poste dal terrorismo, dall´immigrazione e dalla necessità di creare nel Mediterraneo uno spazio condiviso di pace, prosperità e sicurezza. Questa, in sintesi, l´opinione espressa da esperti e osservatori delle due sponde del ´mare nostrum´ sui risultati, generalmente giudicati deludenti, scaturiti dal primo summit euromed svoltosi domenica e lunedì scorsi. Le valutazioni dei documenti varati con il consenso dei 35 Paesi aderenti al partenariato (i 25 dell´Ue più Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, Israele, Libano, Giordania, Siria, Turchia e Anp) - il codice di condotta atiterrorismo e il programma di lavoro per i prossimi cinque anni - sono condizionate dal mancato accordo su quella dichiarazione finale congiunta che avrebbe dovuto suggellare un´intesa politica cruciale per l´attuazione di quanto stabilito negli altri testi. Per molti Barcellona rappresenta quindi una sconfitta sia per l´Ue, sia per i Paesi arabi della sponda sud. Un´Europa già in crisi non è riuscita a far compiere al partenariato il necessario salto di qualità e a dimostrare di poter svolgere, almeno in parte, un ruolo nella regione che ora rischia di restare esclusivo appannaggio degli Stati Uniti (che in termini di aiuti finanziari già oggi erogano più fondi verso quest´area che non l´intera Ue). E se Israele ha dimostrato ancora una volta la sua intransigenza su argomenti tabù(come il richiamo ai confini anteriori al 1967), i partner arabi, anche e soprattutto attraverso la diserzione di massa del vertice da parte dei principali leader, hanno perso un´occasione d´oro per dimostrare con i fatti la volontà di procedere sulla strada delle riforme democratiche. "E´ umiliante che gli europei ci chiedano riforme in cambio di qualche euro", ha detto il ministro degli Esteri algerino Abdelaziz Belkhadem. La riforme sono però chieste anche da ampi strati della popolazione araba, come dimostrano le critiche mosse da osservatori della sponda sud alle assenze dei rispettivi leader a Barcellona. E anche dal fatto che tanti giornalisti dei Paesi nordafricani hanno denunciato il mancato intervento Ue in difesa della libertà di stampa nei loro Paesi. A questo punto resta da vedere se, come e quando le intese raggiunte ieri dai 35 nella città catalana riusciranno comunque a far progredire il partenariato. Il primo banco di prova sarà quella della collaborazione in materia di gestione dei flussi migratori. Sul fronte economico, poi, il presidente francese Jaques Chirac ha chiesto che almeno i due terzi delle risorse che saranno destinate alla politica di vicinato nel periodo 2007-2013 vengano destinati ai Paesi mediterranei. Ma non una parola è giunta da Barcellona sul ruolo che dovrà e potrà essere svolto da regioni ed enti locali, forse le uniche amministrazioni in grado di superare le barriere politiche che bloccano l´azione degli Stati. Ed anche sulla creazione di un´area di libero scambio euromediterranea entro il 2010, l´altro grande obiettivo del partenariato euromed indicato già nel ´95, i dubbi, soprattutto sul rispetto dei tempi fissati, continuano a crescere. A Barcellona si e´ deciso di tracciare una ´road map´ per raggiungere questo traguardo, ma in molti sono pronti a scommettere che la prevista liberalizzazione degli scambi di prodotti agroalimentari - oggetto di abbondanti sussidi nei Paesi Ue - non sarà affatto facile da realizzare.(ANSAmed) TI
29/11/2005 19:30
EUROMED: ONG AMBIENTALISTE APPOGGIANO CONCLUSIONI BARCELLONA
(ANSAmed) - BRUXELLES, 30 NOV - Le organizzazioni non governative ambientaliste hanno accolto con favore le conclusioni del vertice euromediterraneo di Barcellona che puntano a "sviluppare il più presto possibile una road-map per ripulire il Mediterraneo entro il 2020". "Le parole usate nel programma di lavoro quinquennale e le conclusioni della presidenza sono molto più costruttive del piano di lavoro indicato dalla Commissione europea ad aprile o delle conclusioni della settima conferenza dei ministri degli esteri euromediterranei di maggio", ha commentato in un comunicato il coordinatore della rete mediterranea ´Amici della terra´, Eugene Clancy. I partner euromediterranei hanno concordato che la meta della strategia per ripulire il mar Mediterraneo "dovrebbe essere di intervenire su tutte le maggiori fonti di inquinamento incluse le emissioni industriali, gli scariche urbani e in particolare quelli fognari". La coalizione di ong ambientaliste euromediterranee sono pronte a fornire la loro assistenza per definire la road-map anti-inquinamento. (ANSAmed). KVW
30/11/2005 13:59
EUROMED: SUMMIT; FINI, BARCELLONA PARZIALE FALLIMENTO
(ANSAmed) - LONDRA, 30 NOV - "Il vertice Euromediterraneo è stato un parziale fallimento", lo ha detto il ministro degli Esteri Gianfranco Fini a Londra. Durante un seminario presso la residenza dell´ambasciatore a Londra rispondendo alle domande dei giornalisti ha spiegato che "i leader arabi non c´erano, sul terrorismo non si è concluso nulla, l´unica cosa è stato un buon documento sull´immigrazione". (ANSAmed). RN/TER
30/11/2005 14:49











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