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Sosteniamo le femministe irachene nella lotta per la libertà

Delle femministe irachene si sono impegnate in una lotta senza fine ripetuta da diverse campagne di cui quella per cambiare le leggi discriminatorie nei confronti delle donne riferendosi ai patti internazionali relativi ai diritti civili e politici e ai diritti economici, sociali e culturali di cui l’Iran è firmatario. Infatti questi patti sostengono l’abolizione delle discriminazioni basate sul sesso mentre le leggi irachene legalizzano e legittimano l’inferiorità delle donne in nome della religione di stato. Sotto il pretesto di rispetto dei valori culturali le donne irachene subiscono diverse violenze e discriminazioni in tutti i campi della loro vita, sia all’interno di quella familiare che in quella esterna. Sebbene siano presenti in modo massiccio nelle scuole e nelle università e siano attive nei centri letterari ed artistici, visibili sulla scena sociale, sono considerate delle leggi in vigore come dei “mezzi uomini” e severamente represse nel presente e nell’avvenire.

I movimenti delle donne in Iraq lanciano, a livello nazionale ed internazionale, una sfida di un’importanza maggiore per quanto riguarda la lotta per la libertà e l’uguaglianza tra uomini e donne in un mondo minacciato dell’avanzare dei movimenti estremisti che esaltano l’esacerbazione delle identità nazionali, etniche e religiose.
Le donne sono le prime vittime di questa visione fossilizzata del “culturale” che conduce, come dimostra l’esperienza irachena, a sacralizzare discriminazioni in nome di Dio. Ispirati a l principio dell’universalità dei diritti dei valori democratici, questi movimenti sfuggono alle etichette sterili come “i diritti dell’uomo islamico” e della “femminista islamica” per insistere sul fatto che essere musulmano non è in contraddizione con l’essere adepto dei diritti umani e del voler vivere nella libertà e nell’uguaglianza. Loro esaltano anche un universalismo plurale e femminista.

All’avvicinarsi del 8 Marzo, giornata nazionale per i diritti delle donne, questi movimenti incontrano una repressione di massa attraverso l’arresto di femministe attive. Sotto il presto di considerazioni legate all’interesse generale, decine di loro vengono interpellate e messe in detenzione. In un contesto di repressione generale dei mass media questi eventi riscontrano solo un eco limitato all’interno del Paese.

Chiamiamo a gran voce le femministe, i difensori dei diritti dell’uomo, gli artisti, gli scrittori, gli intellettuali, gli uomini e le donne della politica affinché sostengano le femministe irachene la cui lotta porti delle reali speranze per l’indomani democratico.

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