Il logo della Fondazione Mediterraneo

Condividiamo valori
Combattiamo le ineguaglianze
Costruiamo la pace

Il nostro portalevideo
 Inglese Francese Italiano 
*

Home page

*
*
*

Chi siamo

*
*
*

La Rete

*
*
*

Le Sedi

*
*
*

Le Attività Svolte

*
*
*

La Maison de la Méditerranée

*
*
*
Le Attività
*
In programma
Svolte per Anno
   1994 - 2010
Svolte per Aree
   tematiche
Elenco generale
Attività delle Sedi
Pubblicazioni
 
* *
ITALIA-LIBIA: FIRMATO ACCORDO; BERLUSCONI, PAGINA STORICA

(ANSAmed) - ROMA, 1 SETT - Ci sono voluti anni di tensioni e trattative estenuanti, ma alla fine la firma è arrivata: Italia e Libia hanno siglato a Bengasi un Accordo di amicizia e cooperazione "di portata storica", come ha subito commentato il premier Silvio Berlusconi, che chiude definitivamente i contenziosi sull´avventura coloniale italiana in Tripolitania e Cirenaica e spalanca nuovi orizzonti di cooperazione tra Roma e Tripoli, soprattutto su energia e contrasto all´immigrazione clandestina. L´Italia verserà alla sua ex colonia 5 miliardi di dollari in vent´anni con finanziamenti annuali di 250 milioni di dollari. Spesa ingente, a fronte della quale tuttavia anche Roma avrà i suoi benefici: "meno clandestini, più gas e più petrolio", è stata la formula trovata da Berlusconi per riassumerli. Dopo l´accelerazione impressa nelle ultime settimane ad un negoziato che si trascinava da anni e che è rimasto in bilico fino all´ultimo, Berlusconi è volato sabato a Bengasi dal colonnello Muammar Gheddafi, portando con sé le "scuse" dell´Italia al popolo libico per le "ferite profonde" inferte dal colonialismo e - gesto altamente simbolico - la Venere di Cirene, statua restituita alla Libia dopo 95 anni. I cinque miliardi di dollari di risarcimenti serviranno alla realizzazione di un´autostrada costiera di oltre 1600 chilometri che attraverserà tutta la Libia - dall´Egitto alla Tunisia - attorno alla quale i libici avevano incentrato le trattative; alla costruzione di 200 abitazioni, ad un vasto progetto di sminamento del Paese e al finanziamento di borse di studio per studenti libici e di pensioni ai mutilati dalle mine piazzate dagli italiani in epoca coloniale. L´Italia avrà in cambio l´attuazione degli accordi di pattugliamento congiunto delle coste libiche per il contrasto ai "mercanti di schiavi" che alimentano l´immigrazione clandestina (come ha subito esultato il ministro dell´Interno Roberto Maroni) e una maggiore penetrazione delle sue imprese nello sfruttamento del gas e del greggio libico, con l´Eni già al centro delle relazioni petrolifere. Assieme ad un altra serie di accordi economico-commerciali. In Libia sono giorni di festa per le celebrazioni del 39/o anniversario della Rivoluzione che il primo settembre 1969 portò il colonnello Gheddafi al potere. Al calendario delle festività libiche si aggiungerà la giornata di riconciliazione con l´Italia, mentre verrà depennata ´la giornata della vendetta´ del 7 ottobre, quando (nel 1970) il rais ordinò l´espulsione di ventimila italiani dal Paese. "Questo storico accordo apre le porte per una futura cooperazione e partnership tra l´Italia e la Libia", ha annunciato infatti Gheddafi, compiacendosi delle scuse italiane "per gli eccidi e le repressioni" del periodo coloniale. Come a dire che la Libia perdona, ma non dimentica: la cerimonia di firma dell´intesa non a caso è stata organizzata dai libici nell´edificio che fu il quartier generale del governo italiano a Bengasi tra il 1911 e il 1943. (ANSAmed).
2008-09-01 09:26

Torna indietro
***
***
***
* *