Il logo della Fondazione Mediterraneo

Condividiamo valori
Combattiamo le ineguaglianze
Costruiamo la pace

Il nostro portalevideo
 Inglese Francese Italiano 
*

Home page

*
*
*

Chi siamo

*
*
*

La Rete

*
*
*

Le Sedi

*
*
*

Le Attività Svolte

*
*
*

La Maison de la Méditerranée

*
*
*
Le Attività
*
In programma
Svolte per Anno
   1994 - 2010
Svolte per Aree
   tematiche
Elenco generale
Attività delle Sedi
Pubblicazioni
 
* *
Costituzione della rete italiana della Fondazione Euro-Mediterranea per il Dialogo fra le Culture “Anna Lindh”

SINTESI DEGLI INTERVENTI


1. Min. Plen. Mario Polverini
Consigliere diplomatico del Ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca

Il ruolo che può svolgere l’Università nel Dialogo tra le culture è stato già individuato da tempo e ci sono una serie di iniziative in corso che il Ministero valorizza nel rispetto dell’autonomia del sistema universitario italiano.
Desidero far riferimento alla riunione che è stata fatta lo scorso anno durante il semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea dei Ministri responsabili dell’istruzione superiore dei Paesi europei e mediterranei per porre le basi alla costituzione del cosiddetto “Spazio euromediterraneo dell’istruzione superiore”.
La presenza dei ministri responsabili per l’istruzione universitaria ha dato un forte impulso politico all’iniziativa e sono stati messi a punto tre diversi strumenti per cominciare ad impostare le basi dell’istruzione superiore:

1. costruzione delle reti di eccellenza tra le Università delle due sponde.
2. mobilità di studenti, docenti e ricercatori.
3. costituzione di una Biblioteca virtuale.


2. Min. Plen. Claudio De Nardis
Consigliere diplomatico del Ministero dei Beni e le Attività Culturali (MINBAC)


Il MINBAC è oggi rappresentato dalle sue massime autorità: il Capo Dipartimento, Giuseppe Proietti, particolarmente attivo nel Mediterraneo, in Libia, in Algeria, in Tunisia, in Egitto, in Iraq; la Direttrice dell’Istituto per il Catalogo; il Direttore del Museo di arte contemporanea; il Soprintendente del “Piccolo Teatro” di Milano.
Vorrei parlarvi di alcuni progetti. Uno in particolare è caro al Ministro Urbani: l’Accademia del Mosaico. Dovrebbe essere un punto di riferimento non solo per lo studio, per creare una banca dati sul Mosaico nel Mediterraneo, ma anche per il restauro, per nuove capacità di musealizzazione, per fornire un punto di riferimento ad artisti che oggi vogliono dedicarsi a questo tipo d’arte.


3. Dott.ssa Maria Rita Sanzi Di Mino
Direttrice dell’Istituto Centrale Catalogo e Documentazione (ICCD)

E’ proprio all’interno dell’ICCD, l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, che avviene la ricerca e lo sviluppo delle conoscenze sul Patrimonio culturale sia italiano che internazionale.
Esistono dei significativi collegamenti tra le attività in atto nell’istituto e le relazioni euromediterranee. Dal 2001 l’istituto, in collaborazione con il Centro Città d’Acqua di Venezia, si è proposto come l’unico istituto pubblico e statale che gestisce uno dei programmi regionali sulla scia del Processo di Barcellona: Euromed Heritage II.
Le tipologie di progetti, oggetto del nostro lavoro di monitoraggio, sono etno-antropologiche di grande interesse poiché relative alla conoscenza del Patrimonio culturale dalla Preistoria.
Le opportunità che l’Istituto può dare alla FEM sono significative e importanti sono a vostra disposizione.


4. Dott. Sergio Escobar
Direttore del “Piccolo Teatro” di Milano

Voglio partire da due concetti espressi dal professor Bono che condivido pienamente.

1. Concetto di plurale. Il plurale vince sul singolare, i Mediterranei. Esistono due modi di concepire le differenze: la tolleranza che ha un potenziale coltre il quale scatta l’irrazionalità e considerare che il viaggio tra le differenze costituisce la ragione del nostro operare.
2. Concetto di anticipare. E’ un problema non solo di competitività con gli altri paesi, ma anche un problema di peculiarità.

Attività:
· Dal 1999 abbiamo deciso di creare rapporti stabili con i Paesi del Mediterraneo.
· Non esiste il teatro mediterraneo, né quello europeo. Esiste un’idea di teatro che può contenere o inventare delle peculiarità, tradizioni, storie e aspettative per il futuro.
· Coinvolgimento delle genti, del pubblico: è questa la nostra “missione”.
· Richieste dai Paesi del Mediterraneo: riguardano innanzitutto un fortissimo interesse per l’Italia; il superamento del problema delle lingue; lo svolgimento di attività di formazione, nel senso di scambi di alto livello tra drammaturghi, registi e nel senso di composizione di un personale tecnico: queste le nostre azioni.
· Rafforzare collaborazioni organiche che mettiamo a disposizione.
· Collaborazione con ANSAMED e con la Rete Italiana.


5. Dott. Paolo Colombo
Direttore del Museo Arti del XXI secolo

Il nostro è un Museo in costruzione e ha il grande privilegio di essere una struttura eccelsa, architettonica, vicina alla Farnesina. Ha avuto la possibilità di creare dei rapporti con una serie di istituzioni di eccellenza del mondo intero.
Il fine del Museo è quello di stabilire una rete di contatti e di rapporti con istituzioni dedicate all’Arte Contemporanea.
Possiamo impegnarci a creare un archivio di video e di fotografia contemporanea mediterranea, facilitare la creazione di archivi e far sì che una rete di centri di studio si sviluppi in varie istituzioni. La ragione che ci ha portato a pensare ad un intervento del genere è duplice: da un lato ci sono tecniche radicate nella contemporaneità, dall’altro ci sono i costi per la produzione di una sala video in cui si può proiettare in modo continuativo.


6. Min. Plen. Claudio De Nardis
Consigliere diplomatico del Ministero dei Beni e le Attività Culturali (MINBAC)

Oltre all’archivio di foto contemporanee di cui parlava il dottor Colombo, presso l’ISIAO c’è un importante fondo di fotografie che può essere valorizzato per i nostri scopi e per la Rete Italiana.


7. Amb. Boris Bianchieri
Presidente ANSAMED

Il Mediterraneo costituisce una priorità nell’ambito dei progetti di sviluppo dell’Ansa, che si è concretizzata con la nascita di un servizio informativo “ad hoc”: ANSAMED.
Parto da due constatazioni:
1. Le notizie dell’area del Mediterraneo e la vita dei paesi delle due sponde circolano poco sui media internazionali.
2. La mancata informazione è diffusa anche all’interno dei paesi della sponda meridionale. C’è un vuoto informativo rispetto alla vita quotidiana, la vita “tout court” trova poco spazio nei media internazionali.
Abbiamo perciò creato uno strumento informativo “ad hoc” per il Mediterraneo: ANSAMED; la redazione di ANSAMED è a Napoli, è autonoma e si avvale del notiziario generale dell’ANSA che diffonde circa 3000 notizie al giorno: 100 notizie al giorno di politica, cultura, finanza dell’area mediterranea. Questo network rappresenta uno strumento unico, produce contatti tra agenzie destinati a durare nel tempo.
Una prima iniziativa da segnalare è una Mostra di fotografie del Mediterraneo con Alinari, destinata a viaggiare in molti paesi del Mediterraneo; ci saranno incontri con le giornaliste dell’area mediterranea in ottobre a Roma, altri con giornalisti egiziani in novembre a Milano.
Per l’ANSA costituisce uno sforzo di investimenti non indifferente, un rischio imprenditoriale. Siamo lieti di partecipare alla costituzione della Rete Italiana di cui possiamo e vogliamo essere soggetto e strumento.


8. Dott. Pierluigi D’Agata
Direttore Generale di ASSAFRICA & MEDITERRANEO

ASSAFRICA è l’associazione di confindustria che rappresenta le imprese italiane presenti o interessate a svilupparsi nei paesi del Mediterraneo, Medioriente ed Africa. Le nostre iniziative sono numerose.
Uno degli antidoti agli scontri tra civiltà laica dell’Europa moderna e integralismi religiosi è quello di una cultura d’impresa che rappresenta un’arma di pace e di sviluppo. In onore del 25° anniversario della nascita di ASSAFRICA, abbiamo progettato un’iniziativa specifica, di tipo culturale:è un’iniziativa che vuole ricordare il Presidente di ASSAFRICA, Senatore Mario Pedini, uno dei padri del dialogo tra culture del nord e del sud del Mediterraneo e dell’Africa, sottosegretario degli Esteri, Ministro dei Beni culturali, Ministro della ricerca scientifica, Ministro della pubblica istruzione. Istituiamo perciò, un “Premio Mario Pedini” che andrà alle personalità che hanno più contribuito alla creazione di una cultura d’impresa per trasformarla in uno strumento di sviluppo e di pace.


9. Professor Luigi Ambrosi
Presidente del Consorzio della Università del Mediterraneo (CUM)

La CUM attualmente conta 170 Università aderenti e appartenenti a tutta l’area mediterranea.
Le attività in atto si concretano nella:
· Formazione attraverso le più moderne tecnologie (e-learning, servizio di volontariato).
· Scuole mediterranee itineranti.
· Biblioteca della interculturalità mediterranea.
· Creazione di reti di luoghi di incontro tra la componente cattolico-cristiana, ebraica e musulmana.
· Cattedre “Jean Monet”: hanno lo scopo di diffondere il dialogo interculturale tra le realtà locali.

Siamo a disposizione e lieti di aderire alla Rete Italiana.


10. Dott. Roberto Russo
Direttore “Forum per la Laguna”

Il Governo italiano ha impostato un discorso di ripresa di dialogo sul Mediterraneo e di politica concreta su di esso. Bisogna continuare sulla strada dell’impegno, riflettere sul senso da dare al concetto di Mediterraneo, dialogare con i Paesi del Nord, del Centro e dell’Est Europa.
La nostra rete che comprende 150 istituzioni e si rivolge anche ai paesi del nord e del centro Europa, ha l’ambizione di rappresentare lo spaccato della società civile e di creare un network differenziato dove diverse strategie e priorità si incontrano confrontandosi.
La nostra proposta alla Rete Italiana è l’idea dell’Ecomuseo, del Museo del territorio, che favorisce la lettura dei meccanismi sul territorio delle proprie tradizioni, la gestione dei flussi di conoscenza e di visita e la creazione di nuove attività economiche (artigianato, cultura, ambiente).


11. Dottor Andrea Amato
Presidente dell’Istituto per il Mediterraneo (IMED)

Il rapporto dei Saggi pone come primo obiettivo per il Dialogo tra le culture la conoscenza dell’altro intesa come conoscenza reciproca. Questa conoscenza è importante soprattutto per il nostro paese e per l’opinione pubblica italiana.
Nell’ambito del Dialogo tra le culture c’è da fare molto per l’Italia: innanzitutto bisogna superare i limiti che il termine “dialogo” evoca. Si continua a radicare l’idea che il dialogo sia basato su un rapporto a due: finalità, tra l’altro, del fondamentalismo islamico.
Il Mediterraneo, invece, è caratterizzato da una pluralità di culture, identità che devono essere tutte coinvolte nello scambio culturale e quindi nel dialogo.
Chi dialoga non sono “le culture”, ma “le società”: è lì che dobbiamo centrare la nostra azione.
I protagonisti quindi dovranno essere i sindacati, i gruppi sociali, i giovani, le Università, la società civile organizzata, le associazioni delle imprese.

PROPOSTE PER LA RETE ITALIANA:
· La comunicazione deve essere biunivoca: si devono proporre e realizzare attività che la Rete deve svolgere a livello euromediterraneo.
· No alle duplicazioni: soprattutto riguardo i programmi regionali. Fino ad oggi i progetti regionali non hanno avuto grande diritto di cittadinanza, se non nei ministeri di riferimento. Il censimento, di cui l’Architetto Capasso parlava, dovrebbe servire a capire “chi fa” e “che cosa”.
· La Rete deve avere una sua vita funzionale e una sua storia: con l’assemblearismo non si riescono a gestire delle attività. Occorre dare un’organizzazione intermedia nella prospettiva di allargare la Rete. Si deve immaginare una sorta di organismo di coordinamento, Comitato Direttivo, senza togliere dignità a nessuno.
· PROGRAMMA DI LAVORO: banca dati; sito internet; censimento; sedi più articolate per fare proposte. Da qui si deve dare vita ad una gerarchia delle priorità.
· Nozione di Mediterraneo: bisogna lavorare in modo trasversale in modo da creare collegamenti per ampliare la nozione di Mediterraneo.


12. Prof. Imco Brouwer
Istituto Universitario Europeo (IUE)

L’IUE è un’istituzione intergovernativa di tutti i Paesi dell’Unione Europea, ha sede a Firenze e ha un legame particolare con lo Stato italiano.
L’IUE pone attenzione:
· sulla ricerca intesa non in senso astratto, ma riguardante i processi e le politiche culturali
· sulle formazioni specifiche (MASTER) che hanno l’obiettivo di creare una nuova classe dirigente che abbia una visione euromediterranea delle questioni in atto, sottolineando l’elemento collaborativo

Siamo a disposizione della Rete Italiana.


13. Avv. Raffaele Fantetti
Presidente della PHOENIX FOUNDATION

La PHOENIX FOUNDATION è una realtà bicefala anglo-italiana con una sede a Londra e una a Roma, con un management misto (europeo-arabo), con la presenza di un Presidente e di un personale italiani.

Le ATTIVITA’:
· produzione di una rivista “Alef” in inglese e in arabo, è attiva da circa due anni e ha lo scopo di dialogo tra le culture delle varie sponde in ambito economico, politico e sociale.
· organizzazione di eventi e convegni: il prossimo avrà luogo a Dicembre presso la Biblioteca Alexandrina in Egitto con il supporto dell’Istituto bancario egiziano e la Biblioteca stessa, sul tema dei flussi finanziari occidentali verso il Medioriente.

Il ruolo dell’Italia all’interno di questa Fondazione Euromediterranea deve avere una sua specialità affinché all’esterno sia ben percepita. Accanto al Congresso Consultivo della FEM c’è un management della Fondazione nel quale sarà opportuno indicare qualche presenza italiana.
Il mio invito sta nell’utilizzo di questo canale per portare la ricchezza e la molteplicità delle attività delle istituzioni rappresentate ad un pubblico non “italian speaking”.


14. Prof. Stefano Silvestri
Presidente Istituto Affari Internazionali (IAI)

Sono 40 anni che l’ IAI si occupa di studi sul Mediterraneo. La nostra attività ha anche una dimensione europea, mettiamo a disposizione le nostre esperienze e condividiamo le nostre agende di interesse.
La FEM corre un grande rischio: è una piccola Fondazione, con una quantità di denaro abbastanza limitata e per questo rischia di scomparire. Deve quindi darsi delle priorità, una politica chiara che permetta di definire quale sia il ruolo della Rete italiana.
Occorre sottolineare la “policy” della FEM e quale potrebbe essere il contributo italiano in campo di progetti da attuare.
Il problema di definizione di una linea non è un tentativo di imporre l’egemonia, ma di definire i propri interessi: unico modo che rende possibile il dialogo.


15. Prof. Gaetano Liccardo
Delegato Università degli Studi “SUN” di Napoli

Il ruolo del Ministero è di indirizzo e di raccordo universitario.
Come Università abbiamo costituito una “Camera di arbitrato euromediterraneo”; una “Camera di conciliazione unifamiliare e interfamiliare” . Questo è un problema molto noto al Ministero degli Affari Esteri soprattutto per gli aspetti civilistici ed economici nei confronti di matrimoni dei diversi cittadini dell’area del Mediterraneo.
Abbiamo ottenuto dalla Presidenza del Consiglio un progetto di democratizzazione nell’area dei Balcani, in Albania e dato inizio ad attività congiunte su questi argomenti.
Credo che il raccordo sia indispensabile. Insieme all’Università di Malta e ad altre strutture cattoliche pensiamo che l’incontro tra le varie culture e le varie posizioni religiose del Mediterraneo possa dare un proficuo risultato.
Avanziamo anche l’ipotesi della realizzazione di una struttura di interpretariato fatto per le Ambasciate e per gli Istituti di cultura all’estero. Si tratta di esigenze di conoscenza ma anche di strumenti operativi.


16. Prof.ssaMaria Amata Garito
Direttrice Generale Network NETTUNO

Il nostro lavoro può essere sfruttato pienamente in questa nuova Rete Italiana e può rappresentare l’Italia a livello euromediterraneo.
Abbiamo creato, come “Consorzio Nettuno” e insieme ai professori dei Paesi del Mediterraneo, il primo portale al mondo in cinque lingue (inglese, francese, arabo, italiano e spagnolo). Fra un mese avremo 25 poli Nettuno all’interno delle Università, le facoltà dell’area umanistica hanno chiesto di voler fare nuovi corsi di laurea insieme alle Università italiane, al Nettuno, per riflettere sulla conoscenza delle culture. Nettuno si propone come network per far conoscere quello che abbiamo fatto e quello che insieme possiamo fare ancora.


17. Prof. Luigi Serra
Preside della Facoltà degli Studi Arabo-Islamici e Mediterranei dell’Università “L’Orientale” di Napoli

Il nostro Ateneo assicura la sua disponibilità a collaborare con la Fondazione sulla scorta della sua tradizione culturale , scientifica e di ricerca che da secoli si innesta nello studio, nella conoscenza e nel rispetto dell’altro. Esprimo il compiacimento per le direttrici di attività, di impegno e di studio proposte con particolare riguardo all’Accademia del Mosaico che ci vede impegnati in Tunisia.
“L’Orientale” intende assicurare al Ministero degli Affari Esteri, al Ministero della Ricerca e alla Fondazione Laboratorio Mediterraneo tutta la sua collaborazione, nel quadro di una equilibrata connotazione dei ruoli.


18. Prof. Ezio Martuscelli
Dirigente del Dipartimento per le Attività Internazionali (CNR)

Esprimo l’adesione totale da parte del CNR a questa importantissima iniziativa.
Non voglio parlare di progetti ma di proposte operative:

· Il CNR sente l’esigenza che una Rete così articolata debba avere una struttura, delle regole, uno statuto istitutivo.
· Questa strutturazione deve essere congruente con le finalità delle altre reti nazionali dei Paesi europei e non europei dell’area mediterranea.
· Dobbiamo sviluppare sinergie: e in questo sono d’accordo con l’architetto Capasso e con le sue proposte (censimento, banca dati, sito internet ecc…).
· Dobbiamo raggruppare progetti per tipologie omogenee, geografiche.
· Il MAE deve istituire un comitato fondante per arrivare a definire i criteri organizzativi che poi dovranno confluire in uno statuto al quale parteciperemo tutti noi.


19. Dott. Bruno Paba
Capo di Gabinetto dell’Assessorato alla Cultura della Regione Sardegna

La nostra amministrazione pone attenzione alle risorse culturali, alla cultura come motore dello sviluppo locale.
Riteniamo di potere offrire un appoggio a questa Fondazione, vorremmo solo sapere quali sono le articolazioni concrete che ci verranno offerte e quale sarà il ruolo affidato alle regioni.


20. Anna Torraco
Segretario Generale dell’Associazione DONNE DEL MEDITERRANEO

Abbiamo aperto una nostra sede estera in Montenegro e attivato una commissione internazionale di cooperazione. Il nostro obiettivo è quello di un’azione di sensibilizzazione sulle istituzioni per rafforzare il dialogo tra queste e la società civile.
Mettiamo a disposizione della Rete Italiana il nostro network.


21. Prof. Roberto Pujia
Delegato dell’Università degli Studi “Roma 3” di Roma

Enuncio telegraficamente l’interesse che l’istituzione che rappresento ha per quest’iniziativa.
Uno dei problemi che si è presentato agli organi dirigenti delle Università è stato quello di dare un carattere sistematico alle iniziative didattiche, scientifiche, di ricerca con i Paesi del Mediterraneo.
Mi limito ad esprimere il piacere dell’adesione a quest’iniziativa che potrà soddisfare anche le nostre esigenze.


22. Prof.ssa Anna Maria Cirillo
MEP Italia

Portiamo avanti un progetto che ha come obiettivo l’educazione alla cittadinanza e coordiniamo degli incontri di simulazione del Parlamento europeo.
Abbiamo allargato la nostra visuale per mettere in contatto i Paesi dell’UE con quelli del Mediterraneo e l’anno scorso abbiamo organizzato una prima conferenza euromediterranea dei giovani tra 17 e 19 anni. Come veri parlamentari hanno dibattuto tematiche estremamente importanti.
Crediamo nell’importanza del dialogo e aderiamo all’iniziativa portando la voce dei giovani, futuri cittadini di questa realtà.


23. Prof. Giovanni Lobrano
Vice Direttore Istituto di Studi e Programmi per il Mediterraneo (ISPROM)

Una dimensione del dialogo tra le culture è quella giuridica: il Mediterraneo è la sede in cui si incontrano due grandi sistemi giuridici mondiali, il sistema giuridico Romano e il sistema giuridico Islamico. Crediamo sia importante un dialogo scientifico tra i due sistemi senza pretese o ambizioni di esportazione di concetti o di selezione di interlocutori.
L’altro elemento sul quale poniamo l’attenzione è la dimensione urbana della cultura mediterranea, che va ristudiata sia nell’aspetto fisico, sia in quello istituzionale. Si devono ricercare le combinazioni dei poteri e dei saperi locali, prossimi motori dell’economia nel Mediterraneo e nel mondo.


24. Prof. Franco Rizzi
Direttore Generale dell’Unione delle Università Mediterranee (UNIMED)

Sottolineo l’importanza per il Dialogo e colgo l’occasione perché si faccia sentire la voce della rete italiana che si sta costituendo per la liberazione di tutti i sequestrati.
Michele Capasso e tutti gli organismi impegnati in quest’iniziativa avranno un compito arduo: attuare una politica e ciò significa fare una scelta delle priorità, individuare tematiche prioritarie che determinino la politica della FEM, darsi delle regole.
Queste indicazioni, a mio avviso, devono comportare l’elaborazione di una strategia politica affidata al Ministero degli Affari Esteri che ovviamente deve essere coadiuvato e da un dibattito reale, da un confronto serrato.


25. Ministro Elisabetta Kelescian
Direzione Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale (DGPCC)

La DGPCC è a disposizione della Rete Italiana sia direttamente, sia attraverso le proprie Reti costituite de 90 istituti di cultura nel mondo, da scuole italiane ecc.). Auguro a tutti un proficuo lavoro.

Torna indietro
***
***
***
* *