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IL MATTINO
30 novembre 2003


Vertice Ue, i ministri ringraziano Napoli

di Giuseppe Crimaldi

Il sipario sul vertice europeo cala ufficialmente alle 14,52, quando l’elicottero AB 406 dell’Arma dei carabinieri si stacca dal suolo del piazzale della Mostra d’Oltremare con a bordo il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini. Il conclave è finito e - al di là di quelli che sono stati i risultati della diplomazia - si è trattato di un successo. Per Napoli, che dopo il G7 del ’94 riacquista una visibilità internazionale; per gli organizzatori, che hanno fornito un servizio eccellente a tutti i partecipanti; e per la Mostra d’Oltremare, riassurta alla dignità di spazio bello e funzionale.
Ma il vero fiore all’occhiello di questo vertice è stato il piano sicurezza. E per questo Frattini si è personalmente complimentato con il questore Franco Malvano. Inutile dirlo: alla vigilia i timori erano forti. Solo ora, per esempio, scopriamo dell’esistenza di un piano segreto - predisposto da Prefettura, Questura, intelligence di una quindicina di Paesi compreso il nostro - che sarebbe scattato in caso di attacco terroristico o sabotaggio informatico. «Grazie a Dio è rimasto chiuso in un cassetto», conferma il diplomatico Leonardo Visconti di Modrone, che ha curato tutti i dettagli organizzativi. Ovviamente nessun particolare in più. Anche perché tra due giorni la Mostra riapre, con le stesse incognite della vigilia del «conclave» se non addirittura maggiori, vista la presenza del ministro degli esteri e della delegazione di Israele, in occasione della Conferenza Euromediterranea.
Ha retto perfettamente l’intero piano sicurezza. E, a dirla tutta, i napoletani non avrebbero nemmeno avvertito i disagi inevitabilmente legati agli spostamenti blindati di ben 28 ministri con relative delegazioni e scorte (130 le macchine complessivamente impiegate in questi ultimi due giorni), se a complicare maledettamente le cose per la mobilità cittadina non ci si fosse messa la megavoragine che si è aperta l’altra notte in via Manzoni. Ma questo ha poco a che vedere con il vertice Ue.
E torniamo alla sicurezza. Ieri era prevista la manifestazione dei Disobbedienti, e qualcuno aveva ipotizzato clamorose iniziative di protesta da parte di ambienti del movimento antagonista. I rischi legati a potenziali disordini erano stati valutati adeguatamente. Al punto da investire lo stesso Sisde, che fino al pomeriggio di ieri ha monitorato la situazione. Ma i rischi sono rimasti sulla carta e i pericoli di contromanifestazioni ai cancelli della Mostra d’Oltremare pura teoria.
Dopo essersi radunati in piazza Garibaldi, i manifestanti - Disobbedienti, Cobas Scuola, immigrati e varie sigle di disoccupati - hanno dato vita ad un corteo che ha raggiunto piazza del Plebiscito ed al quale ha partecipato anche il leader dei Disobbedienti, Francesco Caruso. «Questo vertice è il segnale della loro debolezza - ha detto, riferendosi alla riunione dei ministri degli esteri UE - Loro vogliono costruire l’Europa chiusi nel palazzo del potere. Noi siamo invece qui in piazza per costruire l’Europa dei diritti, l’Europa che difende i più deboli».
Per partecipare al corteo Caruso non ha mancato l’obbligo di firma che gli è stato imposto dalla magistratura calabrese, nell’ambito del procedimento che lo vede indagato a Catanzaro per associazione sovversiva. A metà percorso - i movimenti dei disoccupati hanno polemicamente deciso di abbandonarlo, per protestare contro la posizione di coda imposta dagli organizzatori. In serata sono stati ricevuti dal questore.


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