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“ROMA”
27 agosto 2002


Il cinema dei piccoli festival
Il primo film diretto da Sophie Marceau. La versione cubana di Amèlie.


di Giacomo Libera


Piccoli festival crescono. Lontano dalle mille luci di Venezia, in una serie di rassegne dove curiosare alla ricerca di chicche di celluloide ed esotiche anteprime. Da non perdere è Nada mas, un Amélie in salsa cubana, che viene presentato al Napoli Film Festival (dal 15 al 22 settembre). È la storia di un’impiegata delle poste (Thais Valdes, osservata speciale dai talent scout di Hollywood) che cambia il contenuto delle lettere che riservano speciali sorprese ai destinatari. Dalla stessa rassegna arrivano altre pellicole appetitose. Come un piccolo, ma interessante film napoletano considerato il possibile caso cinematografico della prossima stagione. Il titolo è Capo Nord ed è la storia di quattro ragazzi in viaggio verso la Scandinavia. Tra i protagonisti, Francesco Vitello, il Diego Giordano della soap Un posto al sole. Divertente e tenero, il cartoon spagnolo El bosque animado, una storia di giocattoli animati, alla Toy Story,già acquistata dai distributori per le sale italiane.

Tra le anteprime assolute, attenzione a Parlez moi d’amour, racconto sentimentale agrodolce con Sophie Marceau per la prima volta alla regia. Sarà presentato a Viareggio durante Europa Cinema (dal 14 al 21 settembre), dove si proietta un altro film che presto vedremo nelle sale: L’avvocato De Gregorio di Pasquale Squittirei. Il protagonista è Giorgio Albertazzi nei panni di un avvocato male in arnese che, grazie all’incontro con una prostituta, cambia in meglio la sua vita. Il belga Les enfants de l’amour e l’austriaco My Russia sono già fenomeni di culto nei loro Paesi. In Italia potrebbero diventarlo. Per ora approdano a Milano Fim Festival, la rassegna che si tiene dal 13 al 22 settembre. Mentre per chi al cinema cerca l’impegno sociale, sono da segnalare i film dedicati alle donne in scena al Terra di Siena Fim Festival (dal 26 al 29 settembre). “In particolare l’iraniano Women in prison, diretto da Manijeh Hekmat “ dice la regista Stefania Casini, direttrice del Festival, “Tocca temi di grande attualità e apre uno spaccato sul mondo delle carceri del suo paese”.

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