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IL MATTINO
21/10/2007

Speranza e coraggio
Rosa Russo Iervolino


Nella sua indimenticabile visita a Napoli Giovanni Paolo II, parlando a Scampia, esortò ad «organizzare la speranza». Mentre aspettiamo con affetto e gratitudine la visita di Benedetto XVI, proviamo ad immaginare cosa ci dirà. È evidente che la sua parola sarà per credenti e non credenti un dono, perché proviene da chi esercita una paternità universale che si estrinseca in un costante invito al rispetto dei diritti umani, alla giustizia, alla pace. Ma forse il Papa si ricollegherà al discorso del suo predecessore ed allora il messaggio a Napoli ed ai napoletani non potrà essere che quello di avere coraggio, il coraggio dell’impegno, il coraggio della costanza, perché la speranza evocata da Giovanni Paolo II diventi realtà. Un cammino lungo e faticoso che certamente devono fare prima di tutto le istituzioni, ma che deve essere compiuto dalla Chiesa, dal mondo della cultura, dalle forze economiche e sociali, insomma da tutta la città. Un cammino della verità e della lealtà che non sopporta strumentalizzazioni o demagogie, ma che accetta, con umiltà e coraggio, la fatica del duro percorso quotidiano. Un cammino che deve misurarsi di continuo con gli obiettivi possibili. Grazie Benedetto XVI. Tu darai coraggio a quanti soffrono per la mancanza o la precarietà del lavoro e giustamente aspirano a livelli di vita più alti. Darai coraggio ai nostri giovani, ai nostri anziani, agli ammalati, a quanti soffrono per le sacche di illegalità che ancora non si è riusciti ad estirpare. Darai coraggio alle migliaia di emigrati che vivono nel nostro territorio. Spronerai noi istituzioni a fare sempre di più e meglio sulla via della giustizia.
Ma, ne sono sicura, getterai anche un raggio di luce su quanto di bello, di generoso, di pulito, di grande c´è in questa città e i ragazzi che ti attendono stanotte, riuniti in preghiera a Secondigliano presso la casa del Beato Gaetano Errico (ormai Santo), ne sono un esempio. Grazie di essere venuto da noi in questa giornata che pone Napoli all´interno di quel cammino di incontro tra religioni e culture sul tema della pace che il tuo predecessore iniziò ad Assisi nel 1986. Napoli ha sofferto la distruzione della guerra. Sa che «la guerra è la madre di tutte le povertà». Sa che «il dialogo è la medicina che cura le ferite della divisione e rigenera in profondità la nostra vita». Napoli vuole quindi camminare, con tutti i popoli del mondo, verso un futuro di giustizia e di pace. Tu sei con noi per dirci di andare avanti. Benevenuto papa Benedetto XVI.


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