IL MATTINO

20 aprile 2005

 

Governatori del Sud, sì di Prodi alla rete

 

 


di PAOLO MAINIERO

 

La benedizione di Prodi c’è, il sì convinto dei governatori pure. E allora si può partire. E si partirà da Napoli, il 3 maggio. Quel giorno nascerà il coordinamento delle regioni meridionali, proposto da Bassolino e accolto dai presidenti di Abruzzo (Del Turco), Calabria (Loiero), Puglia (Vendola) e Basilicata (De Filippo), tutti dell’Unione. L’annuncio è stato dato da Bassolino, a Roma, al termine dell’incontro che Prodi e i leader del centrosinistra hanno avuto con i governatori eletti alle recenti regionali. Il coordinamento non avrà una sede fissa: a Napoli si riunirà per l’esordio (a palazzo Santa Lucia, sede della Regione), poi di volta in volta sarà ospitato negli altri capoluoghi. A Napoli, il 3 maggio, potrebbe esserci anche Prodi. «Siamo tutti d’accordo», ha spiegato Bassolino. Il presidente della Campania ha poi subito precisato che la scelta non vuole rappresentare un contraltare al governo nazionale di centrodestra. «Ci siamo oggi, ci saremo a maggior ragione domani quando, ci auguriamo, ci sarà un nuovo governo di centrosinistra guidato da Romano Prodi». Rafforzare i rapporti con Bruxelles per l’utilizzo dei fondi Ue; porre il Sud al centro del Mediterraneo; stimolare una politica nazionale che abbia il Mezzogiorno tra le priorità: questi i tre versanti sui quali si muoverà il coordinamento. «Rispetto all’avanzata del centrosinistra - ha osservato il presidente della Calabria Loiero - e all’abbandono in cui è stato lasciato il Sud, riteniamo di costituire una rete con una strategia rispetto alle politiche nazionali. In questi ultimi anni non si è potuto neanche usare un linguaggio che desse risalto al Sud. Noi vogliamo ricostruire un tessuto nel Mezzogiorno che si è impoverito». E tutti, da Vendola a Del Turco, a De Filippo hanno convenuto sulla necessità di mettere su una politica per il Mezzogiorno che sia l’esatto contrario di quella disegnata dalla devolution. Anzi, rispetto alla riforma immaginata dalla Cdl, i governatori dell’Unione anche ieri hanno confermato che, semmai la devolution dovesse diventare legge, saranno loro i promotori del referendum abrogativo. «Per la prima volta, grazie al voto di tanti cittadini che hanno premiato l’Unione - ha sottolineato Bassolino - si sono create le condizioni istituzionali per dare una voce unitaria al Mezzogiorno e perchè questa voce si faccia sentire e riesca a pesare con forza a livello nazionale, nell’interesse del Mezzogiorno e dell’intero Paese». Bassolino la proposta di dar vita a un coordinamento tra le regioni meridionali l’aveva lanciata appena dopo la sua rielezione. E già telefonicamente ne aveva parlato con gli altri governatori eletti. L’altro giorno, a Napoli, Bassolino ne ha anche discusso con i leader regionali dell’Unione. Ieri, con l’assenso di Prodi, la proposta si è concretizzata. «Fin d’ora - ha spiegato il presidente della Campania al termine dell’incontro a piazza Santi Apostoli - abbiamo convenuto sulla necessità di muoverci verso Bruxelles, soprattutto sul futuro delle politiche di coesione che tanta importanza hanno per la vita del Mezzogiorno. Di muoverci anche tutti quanti assieme verso il Mediterraneo, perchè è così, facendo rete e non muovendoci soltanto ognuno per proprio conto, che il Mezzogiorno può essere interlocutore importante delle politiche verso quest’area». Europa e Mediterraneo, dunque, ma con l’occhio ben puntato su Roma. «Abbiamo deciso - ha sottolineato Bassolino - di muoverci infine e soprattutto verso Roma, sui temi istituzionali ed economico-sociali. Vogliamo anche portare un nostro contributo al programma nazionale dell’Unione. È lo straordinario voto del Mezzogiorno che ci carica di grandi responsabilità e che ci spinge a lavorare assieme perchè il Meridione sia a tutti gli effetti un grande soggetto e protagonista del rinnovamento del Paese».