IL MATTINO

2 settembre 2005

 

 

Erdogan, lungomare blindato

Il premier turco in città: tiratori scelti e controlli raddoppiati dall’aeroporto al centro

 

 

Di Marisa La Penna

 

Tiratori scelti lungo l’itinerario napoletano di Recep Tayyip Erdogan, uno dei bersagli più ambiti dal terrorismo internazionale. Duecento 007 per proteggere il premier turco che, questa mattina, in via Depretis, ritira il «Premio Mediterraneo istituzioni 2005». Da ieri sera Erdogan è nella nostra città, giunto a Capodichino con l’aereo presidenziale, insieme con una delegazione composta da sessanta persone (c’è anche l’ambasciatore turco in Italia, Ugur Ziyal). Tutti ospiti del Grand’Hotel Vesuvio sul Lungomare. Cinquantuno anni, ex giocatore di calcio, laureato in Economia, in politica dalla fine degli anni ’70, nel 1994 sindaco di Istanbul Erdogan, è primo ministro dal 14 marzo 2003. Già dirigente del Partito del Benessere, di ispirazione islamica, poi sciolto dalle autorità, il premier ha rilasciato una intervista al nostro giornale pubblicata ieri in cui ha spiegato i motivi che spingono Ankara a una piena adesione all’Unione europea. L’altro giorno si è tenuto un summit nella Capitale, presso il ministero degli Interni, a cui hanno partecipato i vertici delle nostre forze dell’ordine per organizzare una operazione-sicurezza, per bonificare prima e blindare poi i luoghi che vedono il passaggio dell’esponente politico. Duecento uomini armati - tra poliziotti e carabinieri - molti dei quali in borghese. E poi i cecchini. Un numero imprecisato di tiratori scelti venuti anche da altre città e collocati sugli edifici in prossimità del Grande Albergo Vesuvio, in via Partenope, e in via Depretis, dove ha sede la Fondazione Mediterraneo presso la quale, questa mattina, alle dieci, Erdogan riceverà il riconoscimento dalle mani del presidente Michele Capasso. Dopo il ritiro del premio, Recep Tayyip Erdogan terrà una conferenza stampa, presso la sala Vesuvio, della Fondazione Mediterraneo. Quindi risalirà in auto alla volta dell’aeroporto di Capodichino dove l’aereo presidenziale decollerà alla volta di Como, dove il premier parteciperà al Forum annuale dello Studio Ambrosetti. Allertate la Digos - la squadra politica della questura - la Polaria, la Polizia Stradale e squadra con decine di carabinieri dei nuclei speciali. Le operazioni di ”bonifica” dei luoghi e di vigilanza preventiva, nonchè tutte le operazioni relative alla sicurezza del premiere sono state coordinate direttamente dal capo di Gabinetto della Questura, il primo dirigente Giovanni Fiorentino. Prima dell’arrivo di Erdogan sarebbero state anche effettuate perquisizioni e identificazioni presso abitazioni di extracomunitari sospetti.