Le bandiere spiegate di due paesi amici,
Italia e Turchia; poi l'intonazione degli inni nazionali: si è aperta in questo
modo, ieri a Napoli, la cerimonia di inaugurazione della sala Istanbul della
Maison de La Mediterranee, alla quale ha partecipato il primo ministro della
Turchia Recep Tayyip Erdogan. Al premier turco è andato il Premio Mediterraneo
Istituzioni 2005, consegnato dal segretario generale della Maison Walter
Schwimmer (già segretario generale del Consiglio D'Europa). Chiarendo le
motivazioni del riconoscimento, Schwimmer ha detto:"Erdogan sta
contribuendo a far sì che la Turchia diventi ponte fra Islam e Occidente nel
Mediterraneo; e l'Ue deve tenere conto di questo". Del resto, ha aggiunto
ancora "la Turchia ha contribuito alla stabilità e alla pace in
Europa". Ad accogliere Erdogan, in rappresentanza del Governo italiano, il
viceministro per i Beni e le Attività culturali Antonio Martusciello, il
presidente della Campania Antonio Bassolino, il prefetto di Napoli Renato
Profili, il presidente della Fondazione Mediterraneo Michele Capasso e Claudio
Azzolini, presidente della Delegazione italiana al Consiglio d’Europa. Presenti
fra gli altri l'ambasciatore italiano al Cairo Antonio Badini, il rettore
dell'Istituto universitario Orientale di Napoli Pasquale Ciriello, e i
rappresentanti di alcune sedi della Fondazione: i presidenti delle Province di
Cosenza e di Lecce Mario Oliviero e Giovanni Pellegrino, il responsabile della
sede di Marrakech Ahmed Moklisse, e da Amman Khalid Kreis. A Napoli Erdogan
cita "le brezze del Mediterraneo", il mare che avvicina l'Italia e la
Turchia: "La somiglianza esiste fra questi due popoli: il popolo turco
come quello italiano ha quanto alla sua storia, la sua cultura, la sua cucina,
un'identità che si trova nel Mediterraneo. E questa identità comune rende
vicini i nostri popoli".
E' da qui che bisogna partire, secondo il premier, per capire il valore
dell'ingresso della Turchia nell'Ue, che deve essere "insieme delle
culture e dei valori". Soltanto quando la Turchia avrà raggiunto il suo
posto in Europa, ha insistito, per l'Unione si potrà affermare che questo
obiettivo sia stato raggiunto.
Obiettivo di un paese che nel processo di adesione all'Europa ha già mostrato
di avere "molti valori e politiche comuni" e di essere "più
pronto all'Europa di quanto lo siano alcuni dei 10 paesi già entrati
nell'Unione", è "condividere la prosperità che noi auguriamo ai nostri
popoli". Del resto la Turchia è "erede di un impero che ha sempre
guardato a ovest". In merito al negoziato per l'ingresso del suo paese
nell'Ue, e sottolineando il ruolo dell'Italia, che é sempre stata vicina alla
Turchia in questa direzione, Erdogan ha concluso: "Se i nostri amici
europei non ci aiuteranno per noi le difficoltà saranno maggiori Noi andremo
avanti per la nostra strada e presto avremo una sede della Maison a
Istanbul".