IL
DENARO
17/09/2005
Progettazione
integrata: dalle parole ai fatti
Il professor Heiner Legewie dell’Università
Tecnica di Berlino è tra i massimi esperti in psicologia di comunità.
Ecco le sue proposte.
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Domanda. Professor Legewie, qual è la sua ricetta per una corretta pianificazione partecipata?
Risposta. Occorre “saper fare” e “saper far fare”. I tempi sono maturi per
creare a Berlino e a Napoli — con la Fondazione Mediterraneo — una rete euromediterranea per la promozione di strumenti e metodi della pianificazione partecipata.
D. Con quali funzioni?
R. E’ necessario “allenare” nuovi soggetti professionali in grado di raccogliere le richieste della gente che da “oggetto” di
strategie e decisioni pensate nelle stanze chiuse del potere devono diventare
“soggetto” di strategie ed azioni rispondenti ai reali bisogni.
Per far questo occorre disseminare strumenti e tecniche differenti per la pianificazione partecipata attraverso programmi e corsi di alta formazione che consistono
soprattutto in aggiornamenti interdisciplinari.
D. Chi sono i destinatari?
R. Architetti, urbanisti, amministratori locali, sociologi, antropologi,
psicologi di comunità e via dicendo. E’ necessario offrire un luogo capace di
affrontare la diagnosi e gli interventi per la risoluzione di problemi
socio-urbanistici per lo sviluppo sostenibile di città e regioni
euromediterranee.
D. Quali sono gli strumenti?
R. Credo che la realizzazione di un centro di coordinamento per
l’organizzazione e gestione di corsi di alta formazione sia lo strumento
principale per iniziare un processo ritenuto da molti come indispensabile.
La Fondazione Mediterraneo, con il suo rinnovato programma del “Grande
Mediterraneo”, è l’istituzione ideale per ospitare tale centro che, tra le
prime iniziative, dovrebbe strutturare un portale web per lo scambio di
informazioni e di buone pratiche.
D. Quali obiettivi a breve termine?
R. Acquisire progetti-intervento — a livello locale, nazionale ed europeo — al
fine di individuare con azioni concrete le migliori metodologie. E’ anche
importante la proposta fatta dal presidente della Fondazione Michele Capasso di
istituire un servizio “on line” per i comuni, le città e le province
euromediterranee riguardante i problemi socio-urbanistici.
D. Chi sono i destinatari di questa azione?
R. Molteplici. Dai piccoli comuni alle grandi città euromediterranee; dalle
province alle regioni per coinvolgere poi tutti gli attori interessati a questo
processo (Università, istituti di ricerca, ecc.). Il valore aggiunto di questa
iniziativa è la consultazione immediata e gli scambi di esperienze tra tutti i
membri della rete: i risultati possono poi confluire in seminari periodici.