2 novembre 2001
di Michele Capasso
Rabat, ottobre 2001. Con Ismail Alaoui perfezioniamo lo sviluppo di un “Osservatorio mediterraneo sulla siccità, sull’acqua e sulla sicurezza alimentare”.
Alaoui è membro dell’Accademia
del Mediterraneo e Ministro dell’Agricoltura del Marocco.
Benevento, 30 ottobre 2001. La Villa D’Agostino è immersa in un parco stupendo. E’ la sede prescelta per ospitare, tra l’altro, la sezione dell’Accademia del Mediterraneo dedicata al tema “Biodiversità e sicurezza alimentare”. Il Presidente della Provincia ed il Sindaco di Benevento mi accompagnano nella visita: pur appartenendo a diversi schieramenti politici, dimostrano un’autentica consapevolezza istituzionale convinti della bontà della scelta operativa e della necessità di operare insieme per il bene comune.
Il Presidente della Provincia
Nardone è uno studioso dell’alimentazione ed ha prodotto pubblicazioni di
estremo valore scientifico. Con lui parlo del tema delle bio-tecnologie e dei
progetti della sede beneventana.
L’avvento delle bio-tecnologie
può, a buon diritto, essere ritenuta l’ultima grande rivoluzione tecnologica
del ventesimo secolo, capace di produrre un impatto enorme nella storia
dell’intera umanità.
La nuova frontiera
bio-tecnologica è uno strumento in grado di modificare sensibilmente i rapporti
di forza ed i livelli di competitività tra le diverse aree economiche ed i
diversi sistemi di ricerca.
Le bio-tecnologie offrono,
infatti, prospettive applicative illimitate: lo “stato dell’arte”, ancora
suscettibile di infiniti progressi, consente lo sviluppo di approcci fortemente
innovativi ed originali.
In questo contesto ed in questa
ottica si inserisce il progetto di creare, a Benevento, un’area di eccellenza
per la ricerca bio-tecnologica inserita all’interno di uno studio di
fattibilità proposto al co-finanziamento del CIPE ed ammesso al riparto di
fondi ex delibera CIPE 70/98. Il progetto prevede la ristrutturazione ed il
recupero funzionale di un ex-colonia agricola alle porte della città, da
adibire a spazio di ricerca, che opererà in sintonia con la sede dell’Accademia
di Benevento.
In particolare, l’approccio
tematico che dovrebbe caratterizzare in senso originale l’esperienza di ricerca
beneventana è quella di indagare il rapporto alimentazione-salute.
La tematica di ricerca
proposta, del resto si inserisce in contesti assai più vasti, anche a livello
sovranazionale: si pensi al prossimo round del WTO che dovrà, tra
l’altro, stabilire le regole in grado di combattere le concorrenze sleali dei
sistemi agroalimentari e garantire regole certe per la tutela della proprietà
intellettuale, in particolare definendo le regole di brevettabilità e
protezione delle specie vegetali e ridefinendo l’articolo 27 dell’ultimo
accordo GATT.
La ricerca bio-tecnologica può, in tal senso, offrire rilevanti apporti soprattutto ai sistemi agricoli a vocazione necessariamente qualitativa, quali quelli dell’area mediterranea e del Mezzogiorno in particolare. Tanto a patto che, a fronte dell’indirizzo quantitativo assunto dalla ricerca bio-tecnologica soprattutto negli Stati Uniti, in Europa ed in Italia si sia in grado di sviluppare biotecnologie innovative incentrate, appunto, sul rapporto alimentazione-salute.
Ed in tale approccio di qualità
si inserisce anche la ridefinizione delle politiche di qualità ed, in
particolare dei DOP, degli IGP e degli altri disciplinari di qualità che, ancor
oggi, troppo spesso prescindono dalla capacità di produrre benessere alla
salute.
In sintesi, dunque, si può
affermare che offrire più sicurezza alimentare significa, al tempo stesso,
offrire maggiori margini di competitività all’agricoltura europea, italiana
(meridionale in particolare) e mediterranea.
Se la sfida della competitività
è affidata alla diversificazione qualitativa è evidente che le istituzioni
devono essere riformate e sintonizzate su questo obiettivo fondamentale. Se la
differenza di qualità è un fattore decisivo è indispensabile promuovere gli
strumenti, come un’Agenzia per la sicurezza alimentare, in grado di progettare
e garantire più sicurezza ai consumatori.
Si tratta di scegliere tra una
competizione quantitativa, fatta di diossine, AIDS, prioni, leucomi, PBC o,
invece, una gara in positivo nell’offrire più qualità e sicurezza e più
certificazione delle differenze.
La sede dell’Accademia del
Mediterraneo di Benevento vuol promuovere un dibattito con un metodo di
partecipazione attiva, consapevole che non si tratta di inventare orientamenti
strategici, bensì di scegliere tra le due opzioni fondamentali: quella
quantitativa e quella qualitativa.