“IL MATTINO”
6 dicembre 2002
E anche il parroco chiede
aiuto contro scippi e rifiuti
Don Luigi Merola:
«Tanti appelli nel vuoto. Boom di turisti e poca attenzione all’immagine»
Scippi, immondizia, scarsa illuminazione. Non
sono solo residenti e commercianti a protestare. Questa volta la denuncia viene
da un parroco, don Luigi Merola, responsabile di San Giorgio Maggiore. «Ho
chiesto aiuto a tutti, ma dicono che non c’è personale. E intanto qui manca
ogni tipo di controllo». Domenica scorsa c’è stato il battesimo natalizio per i
Decumani. Ed è stato il caos. «È mancato un pur minimo servizio d’ordine. E
siamo in questa situazione da un mese: tanto traffico, tanti turisti, ma niente
forze dell’ordine, dai vigili urbani alla polizia, ai carabinieri». Don Luigi
per ora affida ai giornali la sua denuncia. «Vediamo cosa succede in questo
fine settimana. Se i controlli saranno solo per due ore e basta. Ma se la zona
sarà abbandonata a se stessa farò una denuncia penale. E mi dispiace. Ma non
riesco a capacitarmi che a fare queste cose devo essere io, un prete.Spero
proprio di non arrivare a tanto. Ma Napoli è Napoli, non un paesino, non può
essere tratta così. A Firenze, Roma e Venezia certe cose non succedono». La
mancanza di controlli significa anche recrudescenza della criminalità. «Quante
volte trovo delle borse vuote nel cortile della parrocchia - conferma don Luigi
- ripeto, c’è bisogno di maggior attenzione da parte di tutti».
E poi è anche un discorso di mancanza di immagine. «Sono tanti i turisti che
vengono in chiesa e mi chiedono di un bagno. Sono veramente sconcertato. È ora
che ognuno si prenda le proprie responsabilità senza delegarle». Intanto sul
«Turismo e qualità della vita nel Centro Antico di Napoli» sarà presentata una
mosta dibattito domani mattina, alle 10, presso la Sala ex Refettorio nella
chiesa di San Domenico Maggiore. È una ricerca, anche fotografica, curata da
Caterina Arcidiacono, ordinaria alla Facoltà di psicologia, sulla qualità della
vita in relazione all’impatto del turismo. «La finalità della ricerca - dice la
Arcidiacono - è quella di conoscere le risorse spontanee, comprendere i bisogni
e le aspettative degli abitanti. La mostra si inscrive in una più ampia
attività della Fondazione Laboratorio Mediterraneo, che intende attivare un
programma sperimentale per il management dei quartieri e il protagonismo della
socità civile».