6 maggio 2004
Euromed,
fondazione in primo piano |
Anche se nessuno
riuscira' a dimenticare la crisi irachena, è ufficialmente il conflitto
israelo-palestinese a essere in cima all'agenda delle discussioni dei
ministri degli esteri dell'Euromed (Ue piu' i partner della sponda Sud del
Mediterraneo), riuniti ieri e oggi a Dublino. Per l'Italia interviene il
ministro Franco Frattini, che ieri ha incontrato a Roma il ministro degli
esteri dell'Anp Nabil Shaath.
Oltre ai 25 - per
la prima volta, tra l'altro, Cipro e Malta sono passati sulla sponda
dell'Unione abbandonando il ruolo di partner mediterranei dell'Ue - a Dublino
ci sono infatti i ministri degli esteri di Israele, Autorita' nazionale
palestinese, Algeria, Egitto, Giordania, Libano, Marocco, Siria e Tunisia. .
Sulla questione israelo-palestinese la posizione dell'Ue, gia' piu' volte
ribadita, e' che anche il proposto ritiro israeliano da Gaza - peraltro bocciato
dagli iscritti al Likud del premier Ariel Sharon - deve essere inserito nel
quadro della Road Map, il tracciato in direzione della pace messo a punto
proprio da Usa, Onu, Europa e Russia. ''Ogni iniziativa di pace non puo' non
essere inserita nella Road Map'', ha ripetuto una fonte della Commissione a
Bruxelles e a Dublino si parlera' anche dei possibili sviluppi della
situazione dopo il duro 'stop' al paino Sharon. Nell'agenda della riunione,
partita ieri con una cena di lavoro al Castello di Dublino, anche la
definitiva messa a punto della Fondazione per il dialogo tra le culture: per
ospitarla sono in lizza Roma, Alessandria d'Egitto e Nicosia. I ministri
dovrebbero in particolare discutere sui fondi per questa nuova
organizzazione. Slitta invece al
2006, come annunciato a Bruxelles, ogni decisione sulla Banca
euromediterranea, per la cui sede sono candidate Napoli e Palermo. Le discussioni
riprenderanno domattina con un incontro tra la troika Ue (Bowen, Xavier
Solana, e il Commissario alle relazione esterne Chris Patten) e i paesi arabi
e poi, separatamente, con Israele. Non e' escluso, anche se non e' stato
ufficialmente annunciato, un 'contatto' tra il capo della diplomazia
israeliana Sylvan Shalom e il 'ministro' palestinese degli esteri Nabil Shaath.
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