28 ottobre 2004
Si sono conclusi ieri l’altro i lavori del 5° Workshop “L’Islam tra laicità e modernità: il ruolo delle donne e dei media”, organizzato dalla Fondazione Laboratorio Mediterraneo presso la propria sede in via Depretis. L’evento si è svolto nell’ambito dei Workshop Internazionali “Euro-Mediterranean Dialogue and International Challenges” promossi dalla Fondazione al fine di rafforzare il dialogo euromediterraneo tra le culture.
Ai lavori hanno preso parte
l’on. Claudio Azzolini, vicepresidente dell’Assemblea Parlamentare del
Consiglio d’Europa, Ismail Alaoui, direttore del quotidiano Al Bayane del
Marocco, Bouchra Boulouiz, scrittrice, esperta di media, John Esposito,
professore di studi islamici alla Georgetown University di Washington e Walter
Schwimmer, già Segretario Generale del Consiglio d’Europa. Per la Fondazione
erano presenti Michele Capasso e Caterina Arcidiacono, rispettivamente
presidente e vicepresidente dell’Ente, che hanno salutato i numerosi convenuti
ed ospiti. Nel corso del dibattito sono stati affrontati vari temi dell’Islam e
le loro diversità ed è stata ribadita la necessità di intensificare il dialogo
interculturale ed interreligioso tra i popoli. Nel corso dell’incontro, è stata
poi ufficializzata la nomina di Walter Schwimmer a Segretario Generale della
Maison de la Méditerranée un luogo fisico ed un insieme organico atto a
rappresentare nelle forme più proprie le attività individuate dai Paesi
euromediterranei e delle istituzioni che fanno parte dell’Accademia del
Mediterraneo. È stato lo stesso Schwimmer, nella sua nuova veste di Segretario,
a consegnare al quotidiano Al Bayane del Marocco, il “Premio Mediterraneo
Informazione 2004”. Tra il nutrito e qualificato pubblico sono stati notati
Giovanni Smimmero della Regione Campania, l’Assesore Provinciale alle Politiche
Sociali Maria Falbo, Gemma Pelle dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile,
Oscar Mercolino del Comune di Lauro, il cantautore Eugenio Bennato, Antonio
Altiero, presidente di Expoitaly, ente nazionale per il Servizio Civile con cui
la Fondazione ha in atto il progetto “Mediterraneo un mare di pace” che vede
impegnate 55 volontarie in numerose attività socio-culturali per la promozione
della pace.