DAL
RECUPERO DEL DEGRADO ALLA PROMOZIONE TURISTICA GLOBALE
IN UN VOLUME CURATO DALLA PROFESSORESSA CATERINA ARCIDIACONO LE SITUAZIONI DI NAPOLI, FIRENZE E BERLINO
“I centri storici di antiche città si costituiscono oggi
come luoghi della memoria e svolgono a livello sociale una funzione identitaria
sempre più ricercata. Da qui la necessità per amministrazioni locali,
associazioni ed esperti di scienze umane, di interessarsi dei processi di
trasformazione locale in atto per leggerne le possibili evoluzioni ed
individuare strategie efficaci di intervento.” In questo modo la professoressa
Caterina Arcidiacono, docente di psicologia sociale e di comunità
all’Università Federico II di Napoli, introduce il libro da lei curato, Il
fascino del Centro Antico – Napoli, Firenze, Berlino, risorse per la
vivibilità, che è soprattutto uno studio, una ricerca sul territorio e per il
territorio, nata dalla collaborazione con altri studiosi, italiani e tedeschi,
che dal 2002 ad oggi si sono coordinati dando vita ad iniziative culturali,
mostre fotografiche, interviste, laboratori e convegni con un unico comune
denominatore: la salvaguardia dei centri storici e la loro tutela e promozione
sociale, turistica e culturale. Nel volume, edito dalla Fondazione Laboratorio
Mediterraneo (160 pag., 10 euro), di cui la Arcidiacono è vicepresidente, la
voce del Centro Antico di Napoli si unisce a quella degli abitanti di altre due
città in cui lo studio è stato svolto, Firenze e Berlino, per gettare un grido
d’allarme sulle sorti dei centri antichi , a rischio di abbandono e degrado, o
all’opposto di sfruttamento espropriante. “In un mondo sempre più globalizzato
– prosegue Caterina Arcidiacono – i Centri Antichi si affermano come anime
delle città per il loro patrimonio umano e relazionale. Ma ciò che ci siamo
domandati è stato: come preservare e condividere questa enorme risorsa? Come
accrescere il benessere degli abitanti e promuovere un turismo responsabile?
Come coniugare unicità, identità e senso di appartenenza con la mancanza di
fiducia verso il futuro e l’impossibilità a creare senso di comunità?” Partendo
da questi interrogativi e da una prima ed attenta ricerca e presentazione di
dati sul “cuore antico” di Napoli, si è giunti ad un importante risultato,
quello di concepire questo studio come stimolo per pensare politiche di turismo
globale sostenibile, che evitino l’impoverimento degli abitanti e la perdita di
valore delle risorse umane e ambientali. Lungo questa direzione il volume si
inscrive in una più ampia attività di confronto e dialogo tra l’Europa e il
mediterraneo, puntando in particolare al dibattito proprio sullo sviluppo delle
città mediterranee tra tradizione e sviluppo, modernità e globalizzazione.