Sessione 5
Conclusioni
Le tre grandi religioni monoteistiche dell'area
mediterranea, Ebraismo, Cristianesimo e Islamismo, non esprimono soltanto una
dimensione teologica e sacrale della vita umana, ma sono alla base ed
influenzano le culture e le visioni della vita che nel corso dei secoli hanno
caratterizzato i popoli dell'area mediterranea.
Tanto l'Ebraismo quanto il Cristianesimo e l'Islam si
formano intorno alla parola di Dio e a testi sacri che la rappresentano o
riportano.
Nelle varie rivelazioni, attraverso "le parole",
si indicano all'uomo le regole per orientare la sua vita e le relazioni con gli
altri uomini. In esse si stabiliscono i principi non solo teologici e
religiosi, ma anche sociali, esistenziali e, in senso lato, culturali
dell'esistenza umana; principi come amore, solidarietà, pace, giustizia,
libertà e uguaglianza.
L'insieme di questi principi costituisce, per così dire,
l'identità dell'Ebraismo, del Cristianesimo e dell'Islam, non solo però nella
loro formulazione religiosa presente nella rivelazione e nei testi sacri, ma
pure nel loro svolgimento storico, cioè nella loro pratica consistenza che si
coglie nel tempo e nello spazio nel corso delle umane vicende.
Pertanto questi principi si possono comprendere appieno non
solo attraverso le loro formulazioni nei testi sacri, ma pure osservandoli
"in opera" nella vita dei popoli e delle persone, come si presentano
nel diritto, nell'economia, nella letteratura, nell'arte dei popoli influenzati
dall'Ebraismo, dal Cristianesimo e dall'Islam.
Lo studio dei principi caratterizzanti le tre religioni
monoteistiche del Mediterraneo, tanto nella loro originaria formulazione quanto
nella valenza che essi assumono nel corso del tempo e nei vari ambiti, permette
perciò di individuare delle essenziali chiavi di lettura delle principali
identità religiose e culturali dei popoli dell'area mediterranea. Tali chiavi
di accesso, se studiate comparativamente, possono aiutare a comprendere ciò che
accomuna e ciò che differenzia emisferi culturali e religiosi dell'area
mediterranea.
Si deve riconoscere che per molte persone e tanti popoli la
religione ha segnato la cultura e quindi fa parte dell'identità e va
rispettata, qualunque essa sia.
Il
superamento di stereotipi e pregiudizi vale nei riguardi della religione ma
anche rispetto alle barriere create da particolarismi, storie, origini e
culture differenti.
Il dialogo, sia esso interreligioso, interetnico o
interculturale, deve permetterci di andare al di là della semplice tolleranza
deve includere uno spirito di accoglienza, di ascolto e di apertura verso
l'altro.
Raccomandazioni
A/5:
Si riafferma l'importanza della risoluzione di Barcellona e
si raccomanda di potenziare il dialogo interreligioso e interculturale.
B/5:
Si riafferma l'opposizione nei confronti della dominazione
di una religione sull'altra o sulle altre.
C/5:
Si ribadisce l'opposizione alla prevaricazione delle
ideologie e alla "assolutizzazione" del laicismo inteso come
nuova ideologia.
D/5:
Si afferma l'opposizione alla ricerca di una religione
unica, planetaria.
E/5:
Si raccomanda di riconoscere la complessità delle situazioni
per non ridurre le religioni o le singole persone ad una identità semplificata,
sapendo individuare la presenza di identità molteplici ed elaborate nelle
relazioni con gli altri.
F/5:
Si invita a far conoscere la storia dei rapporti
interreligiosi e culturali, facendone emergere gli avvenimenti sia positivi sia
negativi, favorendo così una conoscenza esatta delle culture e delle religioni
specialmente nelle scuole, iniziando, dove è necessario, la revisione dei testi
scolastici.
G/5:
Si invitano i mass media a presentare una immagine giusta
delle religioni o culture ricorrendo, laddove opportuno, a esperti della
materia.
H/5:
Si raccomanda di includere i temi interreligiosi nei
"corsi estivi" organizzati nel bacino mediterraneo, con la
partecipazione di ebrei, cristiani e musulmani.
I/5:
Si propone di creare occasioni per analizzare principi come
"pace", "solidarietà" etc., come sono presentati nella
Bibbia, nel Vangelo e nel Corano e come si articolano nella storia, nella
letteratura, nell'arte, nel diritto, nell'economia dei popoli mediterranei ciò
al fine di ricostruire e confrontare tratti delle rispettive identità per
conoscersi meglio partendo dalle radici comuni.
L/5:
Si raccomanda di attivare nelle scuole e nelle comunità
locali moduli di educazione alla pace che permettano l'acquisizione di
competenze prosociali, solidarietà e strumenti per affrontare i conflitti in
una prospettiva di dialogo.
M/5:
Si auspica che vengano organizzati, in maniera permanente ed
itinerante, un ciclo di incontri scientifici in città emblematiche del Nord e
del Sud, dell'Est e dell'Ovest del Mediterraneo realizzando, a chiusura di ciascun
ciclo, una riunione di sintesi per affermare l'unità culturale del
Mediterraneo, al di là delle singolarità delle sue aree geografiche, ciò al
fine di rafforzare le relazioni interculturali tra i Paesi delle due rive del
Mediterraneo, sostenendo anche il programma "Il portolano degli
scambi", attivato nel 1997 e svoltosi ad Alessandria, Ajaccio e Napoli.
N/5:
Si ribadisce la crescente popolarità dell'evento musicale,
vissuto sempre più come occasione di richiamo sociale ad un maggior impegno
culturale e religioso, capace di promuovere una serie di contatti tra
espressioni sociali e religiose variamente rappresentate nell'area
mediterranea.
O/5:
Si raccomanda di usare la scuola quale strumento di
socializzazione ed educazione primaria, incoraggiando così la convivenza
democratica degli uomini di paesi, culture e religioni diversi. La tolleranza
ed il rispetto delle differenze, così come la solidarietà, sono valori che si
possono apprendere e sperimentare già tra i banchi di scuola, attivando
specifici progetti per educare ai valori positivi coloro che saranno gli adulti
di domani.
Progetti
5/A Forum
interculturale tra le religioni monoteistiche (28)
Creare una sede comune per la conoscenza reciproca delle
diverse religioni in un luogo che sia importante per le tre religioni
monoteistiche.
I partecipanti propongono il
patrocinio dell'Unesco
all'iniziativa e suggeriscono la città di Hebron/Khalil.
5/B Stage tra gli studenti mediterranei (29)
Promuovere occasioni di confronto per studenti di diversa
nazionalità, cultura e religione nelle quali approfondire principi e valori
secondo l'approccio della propria religione, al fine di consentire confronto e
dialogo.
Si prevede per tutti gli studenti prescelti, insieme a
docenti e specialisti che svolgano attività di coordinamento e indirizzo, uno stage
di una settimana nei singoli istituti promotori, prevedendo la diffusione degli
elaborati e del materiale prodotto.
Per l'attuazione di questo progetto
si sono al momento proposti l'Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di
Napoli, il Centro di Cultura Ebraica di Tel Aviv e la Scuola di Studi Islamici
dell'Istituto Orientale di Napoli.
5/C Labmed interculture
Nel tema dei conflitti e delle interdipendenze nord-sud, si
intende stimolare il dialogo, la comprensione e il rispetto tra le differenti
culture dell'area mediterranea con azioni e progetti specifici. Tra questi
5.1/C Il portolano degli scambi (30)
Continuare, con la seconda edizione, il programma "Il
portolano degli scambi", che nel 1997 si è svolto ad Alessandria, Ajaccio
e Napoli.
Sono previste quattro sessioni itineranti sulle medesime
tematiche, in modo da costituire un insieme coerente e complementare alla
precedente edizione.
Per l'attuazione di questo progetto
si sono al momento proposti il Ministero della Cultura della Repubblica Araba
d'Egitto, l'Università di Alessandria (Egitto), il Consiglio esecutivo della
Corsica, il Consiglio economico e sociale della Corsica, l'Università della
Corsica, l'Università Euro-Mediterranea Itinerante, la Fondazione Laboratorio
Mediterraneo, la Repubblica di Macedonia, la Città di Trieste.
5.2/C Moduli di formazione alla pace (31)
Attivare una campagna di educazione alla pace nelle scuole,
al fine di ribadire la necessità di fornire, nell'ambito dell'esperienza
scolastica, occasioni per apprendere a gestire le conflittualità nelle
relazioni in forma democratica e cooperativa.
È necessario promuovere modelli educativi atti a facilitare
il sorgere di situazioni che diano la possibilità di non ricorrere alla
violenza, favorendo il dialogo nello sforzo di comprendere i bisogni
dell'altro, affinché l'altro sia accettato così com'è.
Si intende operare nell'area mediterranea e rivolgersi, in
particolar modo, ai ragazzi e alle ragazze.
Per l'attuazione di questo progetto,
i cui strumenti didattici e metodologici sono stati già elaborati dalla
Fondazione Laboratorio Mediterraneo, si sono al momento proposti il
Provveditorato agli Studi di Napoli, il Centro Francescano di cultura
"Oltre il Chiostro", il Centro Mediterraneo Internazionale di
Israele, il Centro Interdipartimentale di Ricerca sulla Pace dell'Università di
Bari, l'Università di Marrakech.
5.3/C Premio Mediterraneo di Pace (32)
Istituire un premio da assegnare a personalità del mondo
politico e culturale distintesi per il loro operato a favore del processo di
pace nel bacino mediterraneo.
Per l'attuazione di questo progetto
si sono al momento proposte la Fondazione Laboratorio Mediterraneo ed altre
istituzioni dei Paesi mediterranei.