La Storia

 

In esecuzione del decreto n. 57 del 7 febbraio 2000-Murst, in applicazione D.M. n.680/98 (G.U.n.98 del 29 aprile 1998) del Murst, con il patrocinio della Comunità Europea e dell’Accademia del Mediterraneo, la Fondazione Laboratorio Mediterraneo in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino e della Seconda Università degli Studi di Napoli ha attivato il Master Europeo "Modelli di complessità ed ecologia umana: strumenti per lo sviluppo di comunità" (Presidente prof. Piero Amerio, direttore scientifico prof. Caterina Arcidiacono).

L’intento è stato quello  di formare laureati in discipline psicologiche capaci di agire per lo sviluppo di empowerment, ovvero promozione delle risorse individuali e di gruppo a livello di comunità; capaci di potenziare le risorse della cultura e della ricerca delle aree meridionali d’Italia accrescendo le competenze per il governo del territorio attraverso la partecipazione attiva dei cittadini.

Si ritiene infatti che proprio nel Mezzogiorno e nell’intero Mediterraneo sia necessario contribuire a processi di trasformazione in atto nella società, attivando competenze e tradizioni della cultura del Sud unitamente a partecipazione e sviluppo sociale.

La Valutazione dell’impatto occupazionale prevedibile ha  portato a considerare possibilità di lavoro nell’ambito dell’interazione tra cittadino e forme di rappresentatività organizzata, nonché terzo settore e volontariato.

La formazione di operatori culturali nell’area dello sviluppo di comunità ha soddisfatto, infatti, l’esigenza di fornire le associazioni, le istituzioni della società civile e gli enti locali, di operatori il cui compito istituzionale deve essere appunto quello di coniugare teorie, risorse e interventi organizzativi e sistemici.

Il Master è stato una risposta competente in termini occupazionali per giovani laureati che, formati allo studio e alla rilevazione delle relazioni sociali e interpersonali, si sono mostrati capaci di intervenire progettualmente ed operativamente nell’ambito dello sviluppo comunitario e nel rispetto della complessità dello stesso.

La novità è  consistita nel fornire a giovani laureati in psicologia strumenti di indagine e intervento a livello delle comunità locali per promuovere partecipazione e processi di democrazia, forme di cittadinanza attiva; potenziare la formazione di base educando al lavoro interdisciplinare e promuovendo l’attivazione di gruppo; intervenire con gruppi a rischio e in contesti di emergenza sociale.

La finalità e il sistema di organizzazione del corso hanno definito, per loro stessa natura, un interesse predominante di intervento sul territorio e quindi la necessità di collegamenti intrinseci e sostanziali con le offerte proprie della politica occupazionale. Le competenze descritte si configurano di fatto come elemento di razionalizzazione delle organizzazioni della società civile, empowerment organizzativo della stessa e occasione di nuove possibilità operative dei diversi servizi.

Il Master di durata biennale (2000-2002) ha inteso  formare operatori capaci di utilizzare strumenti metodologici e relazionali, quali quelli offerti dalla psicologia di comunità, per intervenire all’interno dei processi di trasformazione sociale dei gruppi, delle comunità e degli enti locali. Il suo obiettivo è stato  formare psicologi capaci di intervenire progettualmente ed operativamente nell’ambito dello sviluppo comunitario e nel rispetto della complessità dello stesso.

I moduli formativi hanno approfondito  tra l’altro lo studio di metodologie di formazione, di competenze psicologiche per il lavoro nei gruppi,  la promozione di partecipazione, programmazione e valutazione degli interventi, di ricerca qualitativa e quantitativa. Gli specifici obiettivi didattici perseguiti sono stati:


I docenti sia italiani che stranieri sono psicologi di comunità e studiosi delle politiche sociali nelle diverse implicazioni antropologiche, economiche e filosofiche, insieme ad esperti del terzo settore.

L’elaborato redatto alla fine del primo anno e  il lavoro finale presentato hanno avuto valutazione positiva dalla apposita commissione esaminatrice. (Cfr. in seguito §4 Valutazione). I lavori  del Master hanno consentito ai partecipanti di  acquisire competenze e strumenti operativi che hanno permesso ad alcuni  di essere selezionati per incarichi di formazione e consulenza;  altri hanno sperimentato con successo  le metodologie acquisite nell’ ambito di attività già svolte; altri infine, hanno ricevuto apprezzamenti e opportunità di lavoro futuro  nell’ambito delle attività promosse con gli enti locali e l’associazionismo. Infine,anche  l’esame della valutazione spontanea e anonima effettuata dai partecipanti è largamente positiva . E’ emblematico che alla richiesta di esprimere una metafora per descrivere il percorso formativo effettuato è stato detto:  “ Costruire la realtà  vuol anche  dire vivere la nostra  comunità”  o ancora “Uno più uno è uguale a tre “;  e per concludere “ e non finisce qui…”.

I lavori  elaborati nell’ ambito del Master  sono stati presentati congresso di Psicologia di Comunità organizzato dall’ Università di Torino e dalla Società italiana di psicologia di comunità .

Il convegno del  volontariato cittadino del 7 giugno 2002, previsto dalla Fondazione laboratorio Mediterraneo con le associazioni cittadine  e l’amministrazione locale per ridiscutere i risultati emersi nella ricerca”  La dimensione del volontariato: motivazioni e competenze   “ condotta quale esercitazione sul campo dei partecipanti al master  è segno evidente degli effetti moltiplicatori attivati dai lavori dello stesso .

Ugualmente la mostra  conclusiva della ricerca “Turismo e qualità della vita nel Centro antico di Napoli “ e il lavoro interistituzionale di accompagnamento, nonché la possibilità di scambi culturali  con la città di Berlino  (si sta ipotizzando la presentazione della mostra a Berlino e  la presentazione a Napoli di analoga mostra elaborata nel centro storico di Berlino ) sono testimonianza della validità della offerta formativa proposta.