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LE TECNOLOGIE IMPIEGATE NELLA PROGETTAZIONE DEL M.A.R.S.




Il Mediterranean Agency for Remote Sensing è un centro per l’osservazione e la tutela del territorio su larga scala, ossia su scala regionale e interregionale. Questo primo elemento ha segnato la strada per la definizione dei parametri per lo sviluppo del progetto.

Una seconda convinzione è stata quella che, sebbene progettato per il monitoraggio di vaste aree, il sistema dovesse essere in grado di osservare varie tipologie di fenomeni fondendoli in un contesto unificante. Dal punto di vista progettuale, ciò imponeva la necessità di affiancare ai lati provenienti dai sensori montati a bordo dei satelliti, anche informazioni più locali e puntuali, provenienti da sensori collegati ad unità di rilevazione terrestre. Si faceva così strada e prendeva sempre più forza l’idea di concepire un sistema di monitoraggio di tipo “integrato”, predisposto per ricevere e processare dati provenienti sia dallo spazio sia da stazioni terrestri collegate al centro attraverso link satellitari. Il M.A.R.S. è quindi stato sviluppato intorno ad un sistema di ricezione multimissione in grado di ricevere i dati da satelliti ottici passivi (che raccolgono l’energia riflessa dal sole), da satelliti radar (che invece hanno una propria autonomia radiativi) e da sensori terrestri collegati attraverso la costellazione di satelliti Globalstar.
L’ultimo elemento fondante è stato quello relativo ai servizi che, potenzialmente, il M.A.R.S. doveva essere in grado di svolgere. In quest’ottica sono state definite le apparecchiature di supporto alla stazione, e il software.

Con i calcoli ed alcune decisioni strategiche sono state così definite le apparecchiature fondamentali.

Le due antenne, 4.5 metri e 1.2 metri di diametro, precisione di puntamento di un decimo di grado, inseguono i satelliti da quando sorgono sull’orizzonte a quando vi tramontano. Il sistema di gestione e puntamento dell’antenna, non ha bisogno di alcun intervento umano. Un sistema informatizzato di pianificazione, detto scheduler, gestisce automaticamente l’aggancio e l’inseguimento dei satelliti.

Il demodulatore, si riconfigura automaticamente ogni volta che un nuovo satellite si presenta all’orizzonte. Può ricevere ed inviare ai computer fino a 320 Mbit di informazione al secondo.

Le unità terrestri, costituite da “web-server” ai quali sono collegati sensori in grado di “leggere” l’evoluzione di grandezze fisico-ambientali e attuatori in grado di modificarne la dinamica.

Il software elabora i dati ricevuti per estrarre le informazioni utili alla gestione del territorio.

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