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Il Manifesto per le
   Alleanze tra le Civiltà
 
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Indirizzo di Saluto del Sindaco di Ercolano,
Prof.ssa Luisa Bossa

“Buongiorno a tutti e grazie per essere venuti.Lasciatemi ringraziare innanzitutto l’ On. Claudio Azzolini, Vicepresidente dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’ Europa; il mio amico Michele Capasso, presidente della Fondazione Laboratorio del Mediterraneo e Direttore generale dell’Accademia del Mediterraneo,credo che in Italia non vi sia luogo,non vi sia posto e non vi sia anima più importante, più grande e più disponibile di questo posto napoletano, bellissimo,per altro,e di grande qualità, dove appunto meglio non si possa parlare del Mediterraneo,questo mare straordinario, ahimè per molti anni dimenticato,perché sembrava che tutto fosse spostato sugli oceani, e invece il Mediterraneo continua ad essere crocevia del mondo e continua ad essere il mare nostro, il mare di casa nostra, il mare che sentiamo come punto di confluenza di straordinarie civiltà.
Stamattina ascolteremo dei brani presentati dai coristi del teatro S. Carlo, stasera nella parrocchia antichissima di S. Caterina avremo il Coro di “Pueri Cantores” Maltesi. A rappresentanza di tali cori abbiamo l’onore di avere qui per la prima volta ad Ercolano il M° Ciro Visco, direttore del coro del teatro San Carlo e Michele Aquilina, Segretario al Turismo di Malta accompagnati dal M° Guido Messori, delegato di Feniarco, straordinaria associazione che rappresenta più di 2500 cori italiani.
Ma perché parlare del Mediterraneo?Non è soltanto un vezzo, un localismo che ci appartiene. Vorrei cominciare questa introduzione brevissima facendo riferimento al mito d’ Europa. Voi sapete che Europa non è “europea”, così come la intendiamo noi; sulla spiaggia di Sidone in Fenicia, Giove sottoforma di toro prese sulla sua groppa Europa, che era la figlia del re e che era fenicia, una divinità fenicia. Il toro la rapì, la portò in Asia, e il posto in cui si fermarono venne chiamato Europa.
Quindi, soltanto dopo sono venuti l’ Impero Romano e il Mondo Greco. Allora, la cultura europea è nata grazie all’orientale,è nata sulle rive del Mediterraneo ma il Mediterraneo del Medio Oriente; non pensiamo al Mediterraneo come la terra della Francia, della Spagna, dell’Italia, del Portogallo, della Grecia.Il Mediterraneo ha due rive, questa è geografia, quindi non solo la nostra, non vi è frontiera tra Occidente e Oriente, né tra Levante e Ponente. Mi sento parte della cultura italiana come quella araba, di cui parlò Dante nel 1200; faccio parte della cultura spagnola, più forte, più presente, che ha un Dna molto riconosciuto.
Come dice lo scrittore De Luca, che è venuto in questa sala a presentare Il Libro Di Giobbe, uno dei libri più belli dell’ Antico Testamento: Noi siamo parte di un mare minore , non ci crediamo l’ombelico del mondo.
Voglio concludere dicendo che Mare in greco si può dire in vari modi: Alus, sale, il mare in quanto materia; Pelagos, la distesa d’acqua, il mare come visione, come spettacolo; Pontos, il mare come spazio, via di comunicazione; Talassa, il mare in quanto evento....Non c’è un nome che lo definisce,che lo attornia; il mare, allora, come luogo di grande espansione, come luogo di grande accoglienza e su questo vorrei che l’Onorevole Azzolini ci dicesse qualcosa. Grazie.”

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