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LA MAISON DE LA MEDITERRANÉE
di Giancarlo Licata (Rai)

Il palazzo ha due terrazze, e tante bandiere, ha di fronte il "Maschio Angioino" e si trova, quindi, a due passi dal porto a Napoli: è la Maison de la Méditerranée.
Parte da qui il viaggio di "Mediterraneo".
Un altro particolare, il logo dell'Accademia Mediterranea, che è il cuore pulsante della Maison: un delfino, simbolo della pace, e le 4 piante presenti nei paesi del nostro mare, ossia l'ulivo, la vigna, la palma e l'alloro.
Questo logo è stato sottoscritto da 11

capi di stato fra i quali l'israeliano Peres e il palestinese Arafat.
Attraverso la conoscenza si possono unire i popoli: questo vuol fare la Maison de la Méditerranée di Napoli, diventare la casa comune delle genti del Mediterraneo.
E' nata a giugno, nel palazzo di via De Pretis, l'ex Grand Hotel de Londre, interamente ristrutturato, ma ha radici lontane che risalgono al 1995, anno in cui l'allora Fondazione Mediterraneo lanciò al mondo un appello per la pace nella ex Yugoslavia.
Oggi questa struttura è riuscita dove altri hanno fallito.
Nella Maison sono coinvolte 200 istituzioni culturali e di ricerca, 168 università, 33 paesi euromediterranei.
In tutto, 561 istituzioni ed organismi hanno creduto in questa realtà fortemente voluta a Napoli, nonostante la pressante concorrenza di Marsiglia.
Michele Capasso, direttore generale della "Maison", indica gli obiettivi principali.
Dare dignità e rappresentatività allo spazio euromediterraneo, monitorare, controllare e aiutare i popoli del Mediterraneo a risolvere i grandi temi sul tappeto: migrazioni, sviluppo sostenibile, grandi processi di trasformazione all'interno della globabizzazione.

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