SESSIONE SECONDA: INVESTIMENTI DIRETTI E CONTESTO LEGISLATIVO

 

I dibattiti sugli investimenti diretti si sono concentrati, in modo significativo, sull'approfondimento e sulla comprensione del contesto legislativo. In particolare, ci si è soffermati sugli investimenti diretti stranieri e sulle garanzie che devono esistere per gli investitori, come accade per la legislazione che tutela i diritti di proprietà industriale ed intellettuale. Come progetto di investimento più importante è stato citato quello del gasdotto Maghreb-Europa, considerato di straordinaria importanza per il miglioramento dei sistemi di estrazione dell'energia, di trasporto e di consumo del gas naturale negli stessi paesi produttori. Benché si tratti di un progetto già avviato, la sua totale estensione ai paesi del sud Europa e del Maghreb  appare come una condizione essenziale per la creazione di un'industria competitiva nell'area.

Si ritiene che l'assenza di una normativa giuridico-amministrativa omogenea e flessibile sia un fattore essenziale per spiegare l'insufficienza degli investimenti diretti nei PTM. Proprio come accade nell'Unione Europea, una normativa di questo tipo favorisce l'investimento estero nelle sue differenti modalità e liberalizza i pagamenti esteri che ne derivano.

Altra condizione essenziale per il consolidamento dell'investimento privato è la libertà di impresa, sia pubblica che privata. C'è bisogno di un'economia di mercato, con servizi bancari, assicurazioni, assistenza giuridica, etc., affinché l'investimento privato possa dare i frutti necessari per lo sviluppo economico e sociale. A tale scopo, bisogna abolire progressivamente i monopoli e privatizzare alcuni settori imprenditoriali.

Le condizioni elencate finora non sono comunque sufficienti. Come fanno notare alcuni partecipanti, è necessario un  approfondimento del sistema giuridico. L'esistenza di sistemi giuridici diversi tra il nord e il sud del Mediterraneo e tra gli stessi paesi del sud, è un elemento di complicazione per gli investimenti. E' dunque auspicabile uno sforzo di modernizzazione e di approfondimento reciproco delle norme del diritto privato - specialmente nel campo industriale e commerciale -, allo scopo di creare le necessarie garanzie di fiducia e sicurezza.

Di fronte alla mancanza di una cooperazione giuridica e di un sistema di arbitraggio sono state avanzate numerose proposte:

 

     Promuovere la stipula e la ratificazione di trattati miranti ad una maggiore cooperazione in materia giuridica, con particolare riguardo al Convegno di Washington o CIRDI del 18 marzo 1965, sulla risoluzione dei conflitti relativi agli investimenti tra Stati e agli investimenti nazionali di altri Stati.

     Promuovere l'arbitraggio quale sistema alternativo per dirimere i conflitti tra gli Stati medesimi e gli individui, con garanzie di indipendenza, competenza ed efficacia.

     Incentivare l'interscambio, la cooperazione e la protezione dei diritti di proprietà industriale ed intellettuale in modo moderno ed efficiente, utilizzando a tale scopo la concessione di know-how, patenti ed altre formule di tecnologia applicata, specialmente nei campi dell'energia, delle telecomunicazioni, dell'ambiente, agricoltura, idraulica e risorse idriche. La garanzia dei diritti di proprietà immateriale appare come una condizione imprescindibile per promuovere le tecnologie applicate e la ricerca nei paesi mediterranei. Per tutte queste ragioni, si suggerisce che questi paesi concludano un trattato di protezione della proprietà industriale ispirato al Convegno di Monaco sulla licenza europea, e aderendo inoltre ai convegni internazionali vigenti.

 

In ultimo, si insiste sullo sviluppo di forme contrattuali moderne e sulla promozione dell'investimento commerciale, due espedienti di grande efficacia per migliorare l'investimento diretto. In tal senso, bisogna agire in due direzioni:

 

     Regolare ed elaborare forme contrattuali moderne ed efficaci come veicolo per gli investimenti diretti: joint ventures, imprese di capitale interamente straniero, imprese miste, ampliamento di imprese locali già esistenti, trasferimento di tecnologie, cessione di marchio e franchigia della produzione industriale.

     Promuovere formule moderne di distribuzione nel settore dell'investimento commerciale: cessione del marchio, cessione di nomi commerciali, contratti di franchigia, contratti di agenzia, distribuzione su molti livelli, ipermercati, supermercati, discounts, etc.