SESSIONE TERZA: INVESTIMENTI FINANZIARI

 

Non basta identificare le cause dell'inadeguato finanziamento nei paesi del Mediterraneo. La ricerca di soluzioni risulta più complessa e a volte perfino contraddittoria. Nel corso di questa sessione è stato messo in evidenza che non esiste unanimità riguardo alle azioni da compiere in materia di finanziamento. Così, per esempio, si sottolinea l'errore della mancata ricerca di una soluzione multilaterale ai problemi della regione, visto che non è mai esistita una banca o un'agenzia di sviluppo regionale che copra la totalità del bacino mediterraneo. Anche gli Stati Uniti, che hanno proposto la creazione di una banca di sviluppo regionale, concepiscono quest'ultima come un servizio per l'area del Medio Oriente e dell'Africa del Nord. A un livello più internazionale, e a sostegno di questa idea, si è affermato che le istituzioni basate sul modello della Banca Mondiale risentono del passare del tempo e finiscono col diventare il bersaglio di numerose critiche. Per di più, una istituzione finanziaria globale mediterranea potrebbe essere raddoppiata con le iniziative della UE e della Banca Europea di Investimenti (BEI).

Di conseguenza, si rende necessario trovare altre formule di cooperazione e di sostegno finanziario affinché i 4.685 milioni di ECU che la UE ha destinato a tale scopo, possano avere un effetto catalizzatore sugli investimenti.

 

TAVOLA 2

FONDI PUBBLICI PER LO SVILUPPO

(in & USA)

                                                                                              (% sul volume totale)

 

                               Totale                    Fondi della UE     Altre sovvenzioni               Sovvenzioni

                                                                                                                             bilaterali                multilaterali

 

Algeria

Cipro

Egitto

Israele

Giordania

Libano

Marocco

Siria

Tunisia

 

Pertanto, questo aiuto finanziario potrebbe essere destinato in parte ai progetti che consentano di rinvigorire l'attuale sistema finanziario dei paesi del sud. A tale scopo si elencano qui una serie di proposte :

 

     I paesi mediterranei del sud e dell'est dovrebbero avviare e dotare di celerità le norme di funzionamento  e le condizioni di inquadramento dei mercati finanziari locali. Questi ultimi dovrebbero essere omologati ed integrati ai mercati finanziari internazionali per poter beneficiare delle grandi masse di capitale internazionale, così come del risparmio interno presente in queste aree geografiche.

     Sarebbe auspicabile, come obiettivo a breve termine, che le istituzioni finanziarie di questa zona possano essere registrate fra le società di rating internazionale (società di valutazione del rischio e delle opportunità d'investimento).

     Istituire un'agenzia di garanzia degli investimenti che copra i rischi commerciali, che agisca in modo rapido ed automatico e che sia autosufficiente nell'aspetto finanziario. Creare, inoltre, una rete di società capitale-rischio che distribuiscano fondi propri alle piccole e medie imprese. Per impiantare questo tipo di società finanziarie si dovrebbe operare in collaborazione con l'Unione Europea e con i Paesi del Mediterraneo del Sud e dell'Est. Le risorse finanziarie potrebbero essere di natura privata e pubblica.

     Per far sì che queste risorse finanziarie raggiungano l'intero territorio dei vari paesi, la loro distribuzione dovrebbe avvenire in modo capillare attraverso le istituzioni finanziarie nazionali. Si contribuirebbe così alla formazione del risparmio interno per il quale, tuttavia,  dovrebbero essere accelerati i processi di privatizzazione del settore pubblico; questo aspetto, nello stesso tempo, renderebbe redditizi i settori economici.