SESSIONE TERZA: IL TURISMO COME FATTORE DI INTEGRAZIONE CULTURALE NEL MEDITERRANEO

 

Lo sviluppo sociopolitico del Mediterraneo è stato sempre legato e condizionato dal flusso costante di relazioni economiche, culturali e sociali tra i popoli che vi abitano. Qualunque strategia turistica nella zona deve considerare prioritari il contatto umano e l'interscambio ed evitare il conflitto.

In questo momento storico, particolarmente complicato dai  conflitti violenti e dalla crescente diffusione delle nuove tecnologie dell'informazione, appare imprescindibile rivendicare la funzione integrativa del turismo.

Tale rivendicazione porta alla definizione di strategie e politiche miranti a promuovere, da un lato, il turismo tra i paesi del Mediterraneo e, dall'altro, quello del resto del mondo verso la regione mediterranea. In questo modo saranno rigorosamente garantite l'identità, l'autenticità e la qualità dell'offerta, sia per quanto riguarda gli aspetti in comune tra i popoli dell'area sia per quelli peculiari di ogni singola cultura e di ogni popolo in essa presenti.

Il processo di massificazione dello sviluppo turistico, che si è prodotto nel Mediterraneo a partire dagli anni sessanta e che si è basato in primo luogo sull'offerta climatica, ha generato gravi squilibri economici, culturali ed ambientali, alcuni dei quali irreversibili. Tuttavia, in generale, la società ha preso progressivamente coscienza del valore della conservazione dell'ambiente e delle culture autoctone. Questo cambiamento di atteggiamento - a partire dai fruitori fino ai gestori ed alle istituzioni - genera delle opzioni meno aggressive e dei prodotti turistici maggiormente diversificati all'interno del territorio.

Qualsiasi iniziativa riguardante il campo turistico nella regione mediterranea deve collocarsi su questa linea di innovazione dell'offerta turistica, e contemplare le misure necessarie per preservare il patrimonio, la cultura e l'ambiente.

 

Fig. 3.3 INGRESSO DI TURISTI INTERNAZIONALI  1970-1993

 

 

Si rilevano, infine, l'enorme importanza del settore turistico nella dinamica economica dei paesi del Mediterraneo e le potenzialità del settore come strumento di sviluppo socioeconomico. La domanda che può generare il potenziamento del turismo culturale presuppone un'espansione dell'industria turistica mediterranea e, conseguentemente, un incremento del volume degli affari e dei posti di lavoro.

L'opportunità che questo foro ha offerto, riunendo esperti provenienti sia dall'ambito della cultura che da quello del turismo, è stata quella di stabilire le premesse di un programma strategico mirante a dare una risposta pragmatica e operativa alle potenzialità del binomio cultura-turismo nel Mediterraneo. L'obiettivo finale di questo programma consiste nel progettare linee di azione e definire progetti che siano apportatori di soluzioni operative.

La dimensione culturale  del turismo è legata indissolubilmente al Mediterraneo. Tuttavia, permane la sensazione che questa fondamentale risorsa non sia stata trattata in modo adeguato. Il Mediterraneo dispone di centri di grande vitalità culturale, passata e presente, che potrebbero beneficiare, in termini di miglioramento e di diffusione della propria dimensione culturale, del dialogo innescato dal turismo.

Il turismo culturale non si limita al patrimonio storico-artistico, ma comprende anche le culture popolari, la produzione artistica e l'architettura contemporanea. La sua definizione tradizionale è legata più all'enunciato del prodotto turistico che all'attività reale che il visitatore svolge durante la sua permanenza. Pertanto, questa denominazione non appare come la più indicata al fine di potenziare il binomio di cultura e turismo nell'ambito mediterraneo.

E' vero che esiste un importante flusso turistico che è motivato dalle attrattive culturali della zona. Ma bisogna anche ricordare che, in generale, per qualsiasi prodotto artistico - compresi quelli che si basano sul clima in modo prioritario - esiste un certo consumo di offerta culturale.

Considerando l'attività turistica come l'uso globale e temporaneo delle offerte di un territorio, ci si è domandati quale deve essere il peso delle offerte culturali autoctone in rapporto alla totalità dei prodotti turistici della regione. Se si considerano il livello qualitativo e quantitativo delle risorse culturali del Mediterraneo, appare evidente che la loro incidenza sui prodotti turistici è molto lontana dal risultare ottimale. Questa conclusione ci porta ad analizzare varie strategie per inserire opzioni culturali fra i prodotti turistici attuali che consentano al visitatore di instaurare un dialogo più intenso con il territorio; ci spinge inoltre a ricercare, progettare, elaborare e promuovere nuovi prodotti turistici, basati sull'enorme potenziale che l'ambito culturale possiede nella regione e sull'applicazione delle tecnologie più avanzate.

Un altro argomento da prendere in considerazione è quello relativo al concetto diverso di "cultura di gestione"  presente nel settore turistico e in quello culturale. E' assolutamente necessario realizzare un incontro tra i gestori turistici - generalmente privati - e i gestori culturali - che sono in maggioranza gestori pubblici -, per un reciproco interscambio tecnologico. Si riuscirebbe così ad ottimizzare l'impatto dell'offerta culturale sul prodotto turistico ed a generare, nello stesso tempo, una serie di iniziative diversificate per aumentare il volume dei visitatori.

All'interno di questa cornice, il Programma di Turismo Culturale è concepito come l'elemento di unione, coordinazione e gestione di un insieme di coordinate di lavoro. La sua attività deve iniziare con l'elaborazione dei progetti e concludersi con la messa in opera degli stessi.

In questa sessione sono state avanzate le seguenti ipotesi di lavoro, a partire dai suggerimenti dei partecipanti:

 

     Produrre attività economica, partendo dalle potenzialità del binomio cultura-turismo e dalla sua distribuzione equilibrata in tutta l'area mediterranea.

     Incrementare la presenza dell'offerta culturale nei prodotti turistici del Mediterraneo, promuovendo iniziative innovatrici per qualità ed autenticità, segmentate per mercati ed aree.

     Costatare l'esistenza di una domanda potenziale di prodotti turistico-culturali in base all'offerta culturale del Mediterraneo, sia sul mercato interno che su quello estero.

     Aumentare il livello di cooperazione imprenditoriale tra i distinti paesi, nonché la collaborazione tra le amministrazioni pubbliche e i settori imprenditoriali.

     Potenziare le relazioni informative e tecnologiche tra i gestori della cultura, del turismo e degli altri settori dell'attività economica e sociale che sono in rapporto con l'attività turistica.

     Promuovere il turismo come stimolo al rapporto interpersonale e culturale fra i popoli della regione mediterranea.

     Preservare l'ambiente e le culture autoctone, minimizzando gli effetti della massificazione turistica.

 

I tre concetti chiave che vengono fuori da questa ipotesi sono: cooperazione, interscambio e dialogo tra gli agenti pubblici e privati, sia nel campo turistico che in quello culturale. In tal senso, le energie e i comportamenti devono essere incanalati verso l'obiettivo comune di creare un  sistema pragmatico di relazioni e di informazione che sostenga la capacità di percezione e di reazione globale, che faciliti la trasmissione delle tecnologie e promuova la cooperazione e lo sviluppo.

In sintonia con queste premesse, il dibattito si è concluso con una serie di considerazioni prioritarie:

 

     Il fatto turistico è un fattore di integrazione indiscutibile. Oltre ai benefici che esso comporta, in termini di stabilità regionale e di sicurezza, si sta trasformando in una solida piattaforma per lo sviluppo economico, la qualità della vita e i rapporti sociali tra i vari paesi della comunità euromediterranea.

     La domanda attuale, e in più larga misura la domanda a breve termine, considera i nuovi profitti culturali dei servizi e dei prodotti turistici come un fattore chiave. Pertanto, è necessario impostare seriamente il dialogo ed il rapporto reale con i gestori delle offerte culturali, per garantire la qualità culturale dell'offerta turistica.

     La progressiva perdita di quota del mercato può influenzare negativamente il futuro del turismo nel Mediterraneo. Si devono prendere provvedimenti a medio e lungo termine in materia di rigenerazione concettuale e di tecnicizzazione del settore, aspetti che, di giorno in giorno, divengono sempre più urgenti.

     Il fattore culturale è la strada più coerente verso l'individualizzazione dell'offerta di servizi e di prodotti turistici del bacino mediterraneo.

     Le rotte, gli itinerari turistici o il calendario dei festivals sono alcune delle esperienze  di grande interesse che si stanno affermando con forza. Si consiglia alle istituzioni europee di tenere conto di questo tipo di strategia nelle politiche di sostegno allo sviluppo.

     I festivals e i grandi eventi possono formare una grande rete europea ed internazionale, offrendo una enorme massa di informazioni che è già disponibile via Internet.

     Il turismo di sole e spiaggia non è incompatibile con le nuove offerte ed utilità culturali.

     E' necessario garantire il controllo di qualità dell'offerta turistica mediterranea attraverso tre grandi strategie:

- Una maggiore tecnicizzazione dell'industria attraverso: la formazione, il riciclaggio, lo scambio di esperienze, la omologazione dei titoli e la promozione dell'interscambio di risorse umane, la creazione di banche dati sugli esperimenti e le aree pilota e il controllo dei livelli di qualità.

- L'individualizzazione dell'offerta per mezzo di elementi chiave. Non si ritiene necessario apporre un marchio di riconoscimento all'offerta mediterranea. Tuttavia, sarebbe opportuno che tutte le offerte avessero degli elementi in comune, utili per identificare la regione mediterranea.

- Istituire un rapporto di dialogo e di cooperazione tra i settori che intervengono nella progettazione e nella gestione delle nuove offerte turistiche dell'area.

     Il turismo sostenibile deve essere impostato come uno strumento strategico per lo sviluppo territoriale e per la qualità della vita degli abitanti, e non solamente come una strategia indirizzata allo sviluppo economico del settore turistico.

     Bisogna continuare a riflettere sulla necessità di un cambiamento concettuale, per tutto ciò che riguarda la tecnicizzazione e la cooperazione nel comune ambito mediterraneo, soprattutto da parte delle imprese dell'industria turistica.

     Si raccomanda di considerare il fenomeno turistico come un fattore di coesione sociale e di integrazione culturale tra i paesi dell'area. E' necessario promuovere l'idea del co-sviluppo a medio e lungo termine.

     Il patrimonio culturale e gli elementi tradizionali che configurano il retaggio culturale mediterraneo devono essere utilizzati in modo adeguato come materia prima da parte dell'industria turistica. Pertanto, il valore strategico del paesaggio culturale deve essere gestito con criteri di sostenibilità e rispetto, garantendo la sua conservazione, combattendo l'ignoranza e promuovendo una gestione intelligente della quale facciano parte la ricerca, la conservazione, la diffusione e l'utilizzo pubblico.

     In determinate offerte di turismo rurale si devono applicare formule turistiche non intensive. Questa attività presuppone un meccanismo di penetrazione in aree dove la conservazione di un paesaggio fragile può avvenire soltanto grazie all'integrazione del turismo fra le attività economiche tradizionali.

     E' necessario stimolare e promuovere lo sviluppo di progetti transnazionali, come strumento di uniformazione delle offerte, di cooperazione economica e di integrazione culturale.

     Sembra opportuno evitare la ripetizione nella creazione di organizzazioni e di progetti, promuovendo la cooperazione, l'incontro tra professionisti e l'ottimizzazione delle risorse destinate al dibattito, alla riflessione e alla documentazione.

     Il turismo nella regione mediterranea potrà essere un meccanismo efficace per lo sviluppo regionale sostenibile e per la cooperazione tra i paesi soltanto se si instaura un rapporto reciprocamente vantaggioso.

 

Tra i progetti  presentati nel corso di questa sessione, bisogna ricordare i seguenti:

 

     Creare una banca dati che contenga le informazioni fondamentali su prodotti e servizi dell'offerta culturale nel Mediterraneo.

     Avviare un foro permanente tra i gestori dell'industria turistica e i gestori culturali. Obiettivi: stimolare gli incontri, instaurare rapporti di cooperazione e facilitare lo scambio e la comunicazione tra i professionisti della regione e tra questi e il resto del mondo.

     Dare vita a nuovi prodotti turistici  a partire dall'offerta culturale, nel contesto di uno sviluppo sostenibile del turismo:

- Creare prodotti a partire da un'offerta particolare.

- Elaborare itinerari.

     Fissare dei criteri/standard minimi di qualità per le offerte culturali di uso turistico preferenziale, e come suggerimento per la stessa industria turistica.

          Definire i tratti differenziali dell'offerta complessiva del Mediterraneo, perché siano contemplati nelle campagne promozionali di ciascuna zona turistica.