SESSIONE SECONDA: LA COOPERAZIONE NEL CAMPO DEI TRASPORTI

 

Questa sessione ha curato la cooperazione in materia di trasporti nel Mediterraneo, con riferimento agli esperimenti che in questo momento sono in corso e, contemporaneamente, ai problemi emersi. La cooperazione nel settore dei trasporti risponde a delle esigenze di integrazione economica. Numerosi sforzi sono già stati fatti numerosi sforzi per attivare un sistema integrato di trasporti e per realizzare una rete intermodale e transcontinentale in tutto il Mediterraneo, nel rispetto dell'ordinamento territoriale e della tutela ambientale.

La volontà di ripristinare l'equilibrio in questa zona, da parte dei paesi europei, si è manifestata chiaramente nel modo in cui sono stati gestiti gli accordi che hanno avuto come protagonisti i ministri dei Trasporti dei paesi del Mediterraneo occidentale (Spagna, Francia, Italia, Marocco, Algeria, Tunisia), riunitisi a Parigi e a Rabat nel corso del 1995. Lo scopo è quello di elaborare un sistema di trasporti che parta dalla prospettiva di una integrazione regionale. Questo incontro è servito a definire azioni importanti, come quelle della commissione per le infrastrutture di base nella Unione del Magreb Arabo (Mauritania, Marocco, Algeria, Tunisia, Libia) che coordina un programma sull'autostrada dell'Unità Magrebina, la rete stradale magrebina, la rete ferroviaria e le attrezzature.

Si tratta, inoltre, di conseguire un'integrazione orizzontale, facilitando il movimento di persone, merci e capitali. Tuttavia, per realizzare questi progetti, si rende necessaria una associazione internazionale che si occupi di tutte le fasi (dallo studio della viabilità fino alla costruzione e all'utilizzo).

Ad ogni modo, tutte queste iniziative non coincidono con una fase di programmazione e di attivazione delle infrastrutture di trasporto sulla costa sud, dove le economie sono gravate dal debito estero. Si impongono questioni come quella del pedaggio sulle autostrade che continua ad essere insufficiente. Per questa ragione bisogna riflettere sui meccanismi finanziari, a livello della Commissione Europea e dei Paesi membri, che consentono la partecipazione delle imprese europee nel quadro di un accordo pubblico-privato.

Per il momento, la costruzione di un allacciamento fisso attraverso lo stretto di Gibilterra appare come il miglior esempio di cooperazione tra l'Europa e il Maghreb all'interno del settore dei trasporti. La costruzione del tunnel si dividerà in tre fasi: una galleria di esplorazione (315 milioni di ECU), un primo tunnel ferroviario a senso unico (17.000 milioni di ECU) e un secondo tunnel. Si tratta di realizzare l'anello mancante del sistema di trasporto internazionale tra Europa ed Africa.

La mancanza di agilità dei processi amministrativi e doganali costituisce uno degli scogli principali alla libera circolazione dei beni e delle persone tra i paesi mediterranei che è ostacolata, tra l'altro, dalla politica dei visti e delle restrizioni per alcuni prodotti. L'accelerazione in questione dovrebbe aver luogo contemporaneamente alla costruzione materiale delle infrastrutture di trasporto per garantire la qualità del servizio offerto.

Il trasferimento di tecnologie farebbe sì che, a livello regionale, tutti possano avere a disposizione gli stessi sistemi di utilizzazione, in vista della riduzione dei costi generali del trasporto. Questa organizzazione deve essere completata con una migliore preparazione delle persone che fanno parte della catena del trasporto. L'integrazione economica non è altro che il preludio dell'integrazione fisica attraverso la promozione delle infrastrutture di base.

Tra i numerosi contributi dei partecipanti a questa sessione, si estraggono le seguenti affermazioni  di base:

 

     La messa in opera del programma approvato dalla Conferenza Euromediterranea deve favorire soprattutto lo sviluppo dei paesi che presentano maggiori bisogni nel proprio sistema di trasporti.

     Sarebbe interessante dividere il lavoro per zone uniformi sulla totalità dell'aerea mediterranea, come ha dimostrato l'iniziativa della Commissione delle Infrastrutture di base dell'Unione del Magreb Arabo (UMA) che costituisce un'esperienza da imitare nel Mediterraneo orientale.

     Nell'ambito della cooperazione Sud-Sud, la Commissione Ministeriale delle Infrastrutture di Base dell'UMA ha stabilito dei progetti prioritari che sono fondamentalmente indirizzati all'"integrazione orizzontale", da ottenere mediante l'agevolazione del movimento di persone, merci e capitale. Tuttavia, per la realizzazione di tali progetti è necessario un partenariato internazionale in tutte le fasi, dallo studio della viabilità fino alla costruzione e all'utilizzo.

     E' di capitale importanza stabilire un piano strategico per la scelta dei progetti prioritari che sia fondato sulla definizione degli scenari futuri - su ipotesi coerenti di sviluppo di relazioni e di politiche dei trasporti -, partendo da dati omogenei e completi sui flussi di trasporti e dal collegamento tra programmi nazionali ed internazionali.

     Si propone di: promuovere la navigazione marittima ed aerea in quanto modi fondamentali di interscambio nel bacino mediterraneo;  aumentare la sicurezza della navigazione, la protezione dell'ambiente e la lotta contro la concorrenza sleale del trasporto marittimo.

     Uno dei campi prioritari di cooperazione è quello relativo all'agevolazione dei procedimenti amministrativi e doganali , al fine di realizzare un sistema di trasporto uniforme ed armonico.

     Si propone l'assegnazione di fondi per la promozione di ricerche nei vari campi del trasporto: tutto ciò nell'ambito di formule di cooperazione permanenti sostenute da organismi settoriali mediterranei dotati di esperienza nel settore.

     Sono considerate prioritarie le seguenti iniziative: la rete di piattaforme multimodali portuali ed aeroportuali, e il loro collegamento con le reti di trasporto terrestre attuali o presunte, nonché il collegamento fisso attraverso lo stretto di Gibilterra.

     Altro campo di cooperazione tra la UE e le coste sud ed est è quello relativo ai progetti di trasporto urbano, come le metropolitane di Algeri, Il Cairo, Istanbul o la riabilitazione della ferrovia israeliana.